
(AGENPARL) – gio 10 ottobre 2024 FERRARA, DELIZIA ‘SCOMPARSA’ DI BELFIORE”, PARTITI I LAVORI PER IL TERZO
ANNO DI SCAVI ALL’ANTICA DIMORA ESTENSE. PROGETTO DI ARCHEOLOGIA
PARTECIPATA FINANZIATO INTERAMENTE DAL COMUNE, COINVOLTE IN PRIMA LINEA LE
SCUOLE DEL TERRITORIO
Ferrara, 10 ott – Sono partiti i lavori di scavo alla Delizia ‘scomparsa’
di Belfiore. Un progetto più unico che raro in Italia, finanziato
interamente dal Comune e che vede attiva direttamente la comunità, in
primis le scuole del territorio. Sono infatti gli studenti i primi, dopo
secoli, a rivedere gli ambienti e gli oggetti appartenuti a chi frequentava
la Delizia.
Per il terzo anno consecutivo, prosegue infatti il progetto triennale di
archeologia partecipata e pubblica “Che Delizia Belfiore!”, che sta
riportando alla luce un tesoro di epoca estense scomparso dalla memoria.
Coinvolte anche quest’anno sono varie classi del liceo classico “Ariosto” e
del liceo scientifico “Roiti” che, insieme a Chiara Guarnieri, agli
archeologi Flavia Amato e Maurizio Molinari e al Gruppo archeologico
ferrarese, stanno proseguendo il lavoro intrapreso gli anni scorsi in modo
da avere un’area più ampia di ricerca.
Ideato e diretto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di
Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara nella persona di Chiara Guarnieri
e realizzato a cura del Gruppo archeologico ferrarese (GAF), il progetto di
scavo partecipato è finanziato dal Comune di Ferrara, e ha visto il
supporto della Provincia di Ferrara (proprietaria dell’area), del Consorzio
di Bonifica di Ferrara (che fornisce ogni anno le recinzioni necessarie per
delimitare gli scavi). L’iniziativa ha suscitato anche l’interesse del
Centro internazionale didattica della storia dell’Università di Bologna.
Costruita da Alberto d’Este attorno al 1388 e successivamente ampliata da
Lionello, la Delizia subì forti danni nel corso dei secoli: dal saccheggio
all’incendio da parte dei veneziani durante la guerra del Sale con Venezia,
nel 1483, a quando venne smontata per ricavarne materiale da costruzione,
nel 1654. Sopra alla Delizia vennero poi costruiti edifici e si formò un
prato. Ora, grazie al progetto partecipato, l’antico tesoro sta tornando
alla luce.
“Quello che sta emergendo a poco a poco è uno spaccato eccezionale di cosa
si mangiava a corte nella metà del Cinquecento” aveva spiegato prima
dell’avvio dei nuovi scavi Chiara Guarnieri, responsabile del progetto,
ricordando come siano già emerse inaspettate curiosità, come una vasca per
contenere l’acqua, in precedenza non mappata, e reperti come calici di
vetro e delle ceramiche provenienti da un butto, che si datano ad un
periodo intorno al 1529, anno in cui a Belfiore vi fu un grandissimo
banchetto, descritto da Messisbugo, il cuoco di corte degli Este.
Un’altra finalità del lavoro è quella di coinvolgere direttamente gli
studenti del territorio, che possono toccare con mano la storia di Ferrara,
non solo sui libri. Per il Roiti le classi coinvolte negli scavi sono le
stesse dello scorso anno (ora in quinta), mentre per il Liceo Ariosto
saranno presenti sul sito nuove classi. Gli studenti coinvolti non
parteciperanno solo alle operazioni di scavo, ma anche a quelle post-scavo,
come il lavaggio, la siglatura, il disegno e la fotografia dei reperti
recuperati, i quali verranno poi schedati, fotografati e inventariati per
permetterne lo studio e restituire alla comunità la Delizia finora ritenuta
scomparsa.
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*LINK ALTRE **FOTO SCAVI BELFIORE *
*12 foto realizzate oggi*
https://drive.google.com/drive/folders/110UmX1O49eCspnm7t9upplOXw-DdiDZA?usp=sharing
*Ferrara Rinasce*
*Comune di Ferrara*
Per informazioni
Anja Rossi
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