Martedì sera, nei pressi dell’ambasciata israeliana a Stoccolma, in Svezia, sono stati segnalati colpi di arma da fuoco, scatenando una vasta operazione di polizia. L’episodio si è verificato mentre l’Iran lanciava una raffica di missili contro Israele, aggravando ulteriormente il clima di tensione internazionale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Aftonbladet, le forze di polizia locali hanno avviato un’operazione su larga scala dopo che sono stati uditi spari nelle vicinanze dell’ambasciata. Nelle ultime settimane, le misure di sicurezza intorno alla missione diplomatica israeliana erano già state rafforzate più volte, soprattutto dopo alcuni episodi preoccupanti. A gennaio, era stata trovata una granata a mano nel cortile dell’ambasciata, un ritrovamento che aveva allarmato le autorità e portato a un ulteriore incremento della vigilanza.
A maggio, un episodio simile si era verificato sempre fuori dall’ambasciata, quando un ragazzo di 14 anni era stato arrestato dopo una sparatoria avvenuta nello stesso luogo. Questi fatti riflettono l’aumento delle minacce contro obiettivi israeliani in Svezia.
Coinvolgimento iraniano e reti criminali
L’incidente di martedì sera si inserisce in un contesto di crescenti tensioni legate all’Iran. Lo scorso maggio, l’agenzia per la sicurezza interna svedese, SAPO, aveva accusato il regime iraniano di utilizzare reti criminali già attive in Svezia per colpire obiettivi ebraici e israeliani. Questa tattica di sfruttare le gang locali per condurre attacchi contro obiettivi strategici israeliani ha suscitato forti preoccupazioni in tutta la comunità internazionale.
Inoltre, solo la scorsa settimana, la Svezia ha accusato l’Iran di aver orchestrato una campagna di intimidazione di massa tramite l’hacking di un servizio SMS, inviando migliaia di messaggi minacciosi ai cittadini svedesi. I messaggi minacciavano ritorsioni per una serie di roghi del Corano avvenuti in Svezia nel 2023, alimentando ulteriormente le tensioni tra i due Paesi.
L’intervento delle forze dell’ordine
A seguito della sparatoria, la polizia di Stoccolma ha schierato rapidamente sul posto agenti armati, unità K-9 e tecnici specializzati. Secondo Aftonbladet, un’arma è stata trovata nelle vicinanze del luogo dell’incidente. Tuttavia, le autorità non hanno ancora confermato che si sia trattato effettivamente di una sparatoria. La portavoce della polizia, Nadya Norton, ha dichiarato che nella zona è stato sentito un forte “botto”, e che la polizia sta indagando sull’origine di questo rumore.
Al momento, non è stato reso noto se ci siano stati feriti o se l’ambasciata israeliana fosse il vero obiettivo dell’attacco, ma il clima di tensione nella regione ha portato le autorità svedesi a prendere ogni precauzione.
Un contesto di escalation internazionale
L’incidente di Stoccolma è avvenuto in un momento di forte tensione tra Israele e l’Iran. Proprio martedì, lo Stato islamista iraniano ha lanciato centinaia di missili contro Israele, costringendo i cittadini israeliani a rifugiarsi nei rifugi antiaerei in varie parti del Paese. Questo attacco missilistico è parte di un’escalation che riflette la complessità delle dinamiche geopolitiche in corso tra Israele e l’Iran, coinvolgendo non solo la regione mediorientale, ma anche Paesi europei come la Svezia, che si trovano a fare i conti con atti di intimidazione e attacchi diretti.
Mentre le autorità svedesi indagano sull’accaduto, la comunità internazionale continua a osservare con preoccupazione lo sviluppo delle tensioni tra Iran e Israele, nella speranza di evitare ulteriori episodi di violenza.