(AGENPARL) – mar 10 settembre 2024 UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
L’Amministrazione comunale: ancora una volta una narrazione polemica, volutamente distorta, delle forze della sinistra e del consigliere Natale, cerca di cambiare le carte in tavola per nascondere tutti i danni della malagestione del trasporto pubblico locale che, un pezzo alla volta, stiamo risolvendo.
La Spezia, 10 settembre 2024 – Ancora una volta una narrazione polemica, volutamente distorta, delle forze della sinistra e del consigliere Natale, cerca di cambiare le carte in tavola per nascondere tutti i danni della malagestione del trasporto pubblico locale che, un pezzo alla volta, stiamo risolvendo.
Quello che oggi Atc sta facendo è semplicemente regolarizzare l’affidamento di un subappalto tramite una normale gara, in modo trasparente, così come deve essere, seguendo le procedure previste che sono ben diverse da una trattativa tra amici tanto cara ad alcuni.
Sino ad oggi questo servizio era, invece, stato assegnato, dalle amministrazioni di sinistra, in modo diretto, senza gara, sempre alla stessa cooperativa, il tutto ripetendo questa pratica per decenni.
Natale dovrebbe chiarire perché hanno esternalizzato un servizio che avrebbe dovuto essere sviluppato normalmente da Atc e dovrebbe anche chiarire perché è stato sempre affidato, senza gara, ad una certa cooperativa. Invece si stupisce per il fatto che si rispettino le norme e si gestisca un appalto tramite una normale procedura gara, proprio così come avrebbe sempre dovuto essere.
Chi parla di una “pagina nera”, sapendo di avere la coscienza sporca su tutto il sistema del trasporto pubblico locale, dovrebbe ricordarsi di quello che ha lasciato. Anche lo stesso consigliere Natale è stato il protagonista di quella mala gestione quando era assessore alle partecipate.
Oggi, ed è palese che questo a qualcuno crea problemi e porta ad avere ogni tipo di contrasto, stiamo solo applicando la legge, in modo chiaro, con un percorso pubblico e senza omettere nulla.
Un cambiamento inevitabile e doveroso che può, nella fase di un passaggio di consegne tra chi ha sempre gestito solo su incarico diretto e a chi ha vinto una gara pubblica, far nascere temporanei problemi.
Cambiare le cose non è sempre facile, ma è giusto.
Se una “pagina nera” c’è è solo quella che questa Amministrazione sta cancellando, anche al prezzo di qualche disagio limitato e temporaneo, per ricostruire un servizio pubblico partendo da sistema malato che ha portato, anche in questo caso così come avvenuto prima con la gestione di Acam, ad avere una società gestrice di un’attività a favore della collettività che, ormai, operava al limite dell’efficienza.
Se oggi, con la difficoltà che ci può essere nel cambiare le cose e modificare un sistema radicato che non poteva più essere accettato, qualcuno vuole parlare di “pagina nera” del trasporto spezzino lo deve fare riferendosi a quello che ci hanno lasciato il Pd e le sinistre.
Parliamo di un disastro oggettivo che si riscontra nei numeri del bilancio o nell’anzianità dei mezzi che abbiamo trovato quando siamo subentrati. Abbiamo concretizzato un lavoro immenso che ha portato ad avere oltre 135 mezzi nuovi in 5 anni, oltre allo sviluppo del progetto, importantissimo, di utilizzo dei filobus ed altro ancora sino alla realizzazione delle nuove fermate. Se in passato qualcuno ha sempre parlato di ambiente e qualità dell’aria ha, come sempre, fatto molto poco, mentre noi abbiamo realizzato una città che registra un taglio concreto alle emissioni inquinanti, il rilancio delle filovie e di un sistema integrato alle altre reti di trasporto, ad esempio la stazione di Migliarina, o alla viabilità in generale, iniziando dai posteggi di interscambio.
Le polemiche elettorali che oggi la sinistra sta fomentando sul trasporto pubblico locale raccontano una storia distorta che ha radici lontane, che affonda nella mala gestione che abbiamo ereditato e che ha richiesto anni di lavoro, sacrifici ed anche disagi per essere sanata.
Abbiamo rinnovato i mezzi, abbiamo rinnovato il servizio, rinnoveremo, a fronte di chi fa difficoltà ad accettarlo, anche il metodo con cui si gestivano gli appalti pubblici. Chi oggi rema contro ed ha nostalgia degli accordi diretti, degli affidi senza gare pubbliche, se ne faccia una ragione.
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