
(AGENPARL) – gio 25 luglio 2024 ?Il sonno dei bambini è un momento significativo in cui la genitorialità ha
un ruolo fondamentale. A maggior ragione in vacanza, quando saltano le
abitudini e vengono meno i riti rassicuranti della quotidianità. E allora la
soluzione è una e una soltanto: ?aumentare il tempo che si trascorre
insieme, i genitori non vanno ?realmente? mai in vacanza?.
Ad affermarlo è Barbara Bove Angeretti, ricercatrice, laureata in Psicologia
dello Sviluppo, Consulente per il sonno infantile e per l’educazione
empatica. Autrice del libro ?Il Sonno dei Bambini? che spiega come i
genitori possano rispondere in modo positivo ai bisogni dei bambini anche di
notte, momento critico che ogni genitore ha dovuto affrontare perché i
bambini si svegliano di notte e spesso chiedono il contatto con i genitori.
Con le vacanze alle porte molte famiglie si preparano a gestire i
cambiamenti nelle abitudini e nel sonno dei propri bambini. Bove Angeretti
spiega come sia molto diffusa la tendenza a credere che esistano metodi
efficaci e senza controindicazioni, dispositivi o oggetti specifici per
gestire facilmente il sonno dei nostri figli ma nulla come delle corrette
abitudini, unite alla rassicurazione e alla vicinanza dei genitori, può
essere più efficace per gestire il sonno dei piccoli e anche quello degli
adulti perché, diciamolo, se addormentamento e risveglio del piccolo vengono
gestiti con serenità, anche la qualità del sonno dei genitori migliora
indicibilmente!
Durante l?estate poi, in particolare quando iniziano le ferie, semplici
consuetudini (che consentono di scandire a gestire meglio i piccoli come
mangiare e dormire sempre alla stessa ora) risultano utili a regolarizzare e
rendere più semplice l?organizzazione della vita della famiglia.
Durante le vacanze, aggiunge la psicologa, è più che mai importante passare
la maggior parte del tempo con i piccoli, anche senza fare niente di
speciale, solo dedicandosi alla relazione familiare.
I consigli di Barbara Bove Angeretti da portare in spiaggia:
* Da 0 a 6 mesi. E? importante identificare e soddisfare il bisogno
del bambino, bisogno di contatto e di dormire (finestre di veglia) e
mangiare (allattamento al seno o artificiale) quando lo richiede.
* Dopo i 6 mesi. E? possibile iniziare a introdurre buone abitudini
che consentano agli adulti di organizzare la giornata conoscendo gli orari
in cui il bimbo dorma, mangia, ecc?
* Il tempo di qualità non esiste: Il concetto di “tempo di qualità” è
definito dagli adulti senza considerare la prospettiva dei bambini. Questo
può creare un’illusione soprattutto nei primi anni di vita di un bambino, da
0 a 3 anni, quando è di cruciale importanza la presenza costante di un
adulto per sviluppare un legame di attaccamento sicuro come lo definisce lo
psicologo John Bowlby.
* Meno metodi, più abitudini sane: Sia per l?educazione, sia per il
sonno i metodi hanno poco valore. Molti genitori vorrebbero avere un bel
manuale sul comodino ma le relazioni non si basano su procedure e vanno
costruite da persone sulla base dei propri valori. Parlare di metodi
educativi può essere fuorviante, come per esempio quando si tratta di sleep
training, una serie di pratiche che mirano a rendere il bambino autonomo dal
supporto del genitore per l’addormentamento e per i risvegli. Viceversa le
abitudini sono fondamentali: fare le stesse cose ogni giorno alla stessa ora
crea una stabilità necessaria per i bambini.
* L?eccezione solo in vacanza:.Per garantire il benessere dei bambini,
è utile cercare di mantenere comunque una certa continuità in abitudini e
comportamenti. Quando si devia da questo sentiero, è importante sottolineare
il fatto che si tratta di un’eccezione: allontanarsi troppo dai bisogni dei
bambini rischia di compromettere la qualità delle giornate, con conseguenze
come disturbi del sonno o comportamenti problematici, rendendo la situazione
difficile da gestire anche a vacanze finite.
* L’empatia, la competenza essenziale dell?educazione: In linea
generale l’empatia dovrebbe essere la chiave di ogni processo educativo ed è
proprio durante l?infanzia che si apprende e si tramanda: essere trattati
con empatia crea futuri genitori empatici. La presenza di questa capacità
nei primi anni di vita permette al bambino di crescere in maniera
equilibrata e imparare a gestire, in età adulta, le proprie emozioni. Al
contrario l?assenza di empatia durante lo sviluppo apre la strada a
comportamenti problematici.
Il bagaglio ideale per andare in vacanza con i figli è la conoscenza
Marsupi, fasce, doudou sono sicuramente importanti se il bambino li gradisce
ma se, come sottolineato dalla psicologa Bove Angeretti, ?l?essenziale è
invisibile agli occhi?, il bagaglio principale da portare in vacanza è la
conoscenza. Nei suoi libri, la dottoressa offre una guida completa
comprendente vari aspetti cruciali per lo sviluppo, come il legame di
attaccamento, l?empatia come strumento educativo e bisogni primari ed
universali di ogni bambino.
* Rivolto a genitori di bambini tra 0 e 3 anni, educatori e caregiver,
il libro ?Il Sonno dei Bambini? combina esperienza professionale e ricerche
scientifiche per fornire consigli pratici su risvegli, addormentamenti
difficili e gestione dell?allattamento notturno. Lo scopo è quello di essere
una guida per affrontare le sfide del sonno infantile e favorire una
crescita sana.
* Nell?altra opera ?Il Circolo Virtuoso dell?Attaccamento? si
sottolinea l?unicità di ogni bambino, rifiutando così qualsiasi metodo
universalistico per crescere i propri figli, vista l’impossibilità di
replicare esattamente le esperienze altrui. Si invita a riflettere sulla
centralità della famiglia, rivalutare le aspettative sociali e sviluppare
competenze personali. Si critica l’anticipazione dell’autonomia nei bambini,
sostenendo che la dipendenza dal caregiver durante l?infanzia è naturale e
benefica. Si analizzano i bisogni primari e il legame di attaccamento,
trattando temi come empatia, allattamento, sonno e comunicazione, con lo
scopo di dimostrare che rispondere ai bisogni affettivi non vizia i bambini,
ma è fondamentale per il loro sviluppo.