
(AGENPARL) – mer 24 luglio 2024 Luglio — Settembre 2024 • Mirano (Venezia)
GIARDINI
d’ACQUA
Luoghi d’acqua
ed arti sceniche
nel paesaggio
I luoghi
Castelletto di Villa Belvedere – Mirano ?
Costruito tra il 1840 e 1850, si tratta di un
suggestivo quanto affascinante complesso
ottocentesco voluto da Vincenzo Paolo
Barzizza, figlio di Antonio Vincenzo Barzizza
e di Giovanna Erizzo (ultima erede della
nobile famiglia Erizzo), con lo scopo di
creare un luogo appartato e privilegiato ove
raccogliersi in sé stesso o in compagnia di
amici intellettuali con i quali amava sovente
intrattenersi.
?Azienda Agricola “Il Decumano” e
Glamping Canonici – Mirano
Le due Barchesse seicentesche si affacciano
sull’elegante Corte, ideale per momenti
artistici e conviviali. L’Azienda Agricola il
DECUMANO utilizza i fabbricati rurali di
pertinenza della Villa Veneta seicentesca
contribuendo alla conservazione sia
del patrimonio architettonico tipico che
dell’assetto agrario della centuriazione.
Villa Cabrini Moore – Mirano ?
Villa Cabrini Moore è una Villa Veneta del XVII
secolo con giardino cintato. In accordo con
la tipica funzione agreste delle Ville Venete
di Terraferma è inserita in 5 ettari di verde. Al
centro del complesso architettonico si situa
la casa dominicale. Definita anche come Villa
Cabrini “delle statue” rappresenta un modello
di alto valore in quanto intreccio culturale tra
il mondo rurale e quello cittadino, tipico dei
cambiamenti avvenuti tra la fine del XV e XIX .
? Oratorio Maria Immacolata /
Palazzone Romanin Jacur
Zianigo di Mirano
Il Palazzone è la villa più vecchia, edificata
in prossimità del fiume Muson, a sud-ovest
del territorio comunale, in una località
chiamata Castelliviero in ricordo della
presenza di un antico castello. Annesso
alla villa vi è il più antico oratorio della
parrocchia, commissionato nel 1568 da
Silvestro Morosini e contenente un’immagine
di Maria Immacolata fatta inserire nel 1869
dall’arciprete Giuseppe Sarto.
GIARDINI
d’ACQUA
Far conoscere luoghi tipici
del nostro territorio, come
elementi fondanti dell’identità del
paesaggio veneto; non solo per
vederli o visitarli ma anche per
sostarvi per un “tempo lungo” :
4 luoghi per 9 appuntamenti.
quindi luoghi inediti, carichi di
appartenenza nell’immaginario
collettivo dei cittadini; depositari
di un’identità da ri-conoscere,
ri-acquisire, ri-signi?care
rendendoli così fruibili per
l’occasione.
Luoghi d’acqua,vicini, confinanti
con fiumi e/o fossati, generati
dal loro corso, come sentinelle
a presidiare un paesaggio
ibrido. Disseminati nel territorio,
di diverse tipologie storico –
architettoniche, interconnessi con
il centro storico ma anche, a pochi
passi, in ambito prettamente
rurale e naturale.
Lo facciamo grazie alla
collaborazione dei proprietari,
nel caso di luoghi privati, con
gli operatori del settore, con
i cittadini attivi che agiscono
da accompagnatori, con le
presenze di attori, scrittori,
poeti, danzatori e cantori che
partecipano ad abitare questi
luoghi, tenendo conto del loro
valore, anche immaginifico,
come della sua collocazione
geomantica.
Dal Castelletto di Villa
Belvedere, costeggiata dal
fiume Muson, alla campagna
dell’Azienda Agricola Il
Decumano, ed il Glamping
Canonici a pochi passi dal
fiume Lusore, al giardino di
Villa Cabrini Moore a poca
distanza dal Parauro e dal Rio
Cimeto fino all’Oratorio della
Madonna Immacolata nei pressi
dell’imponente Villa Pisani Jacur,
detta “Il Palazzone” a ridosso
della centuriazione romana e con
vista dell’argine del Muson.
GIARDINI D’ACQUA svela
promotore
partner
collaborazione
partecipata
BEL-VEDERE
COMUNE
DI MIRANO
con il patrocinio
ideazione e organizzazione
pantone 289C
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Ingresso 10,00 euro – (libero under 14)
Per l’evento del 22 agosto: ritrovo in Piazza a Campocroce di Mirano (di fronte alla
Chiesa) a partire dalle ore 18.00; il costo dell’apericena (facoltativa) presso il Glamping
Canonici è di 15,00 €
In caso di maltempo gli spettacoli all’aperto potranno essere rinviati e/o annullati
Si ringraziano:
Tiziano Baggio sindaco, Maria Francesca Di Raimondo assessora alla Cultura,
Lino Bortolato, l’Associazione Tempo e Memoria, Francesca Coccitto e Lorenzo
Giacomuzzi Moore, Monica Greco, Alessandro Muneratti e Emanuela Padoan
Direzione artistica Cristina Palumbo
Drammaturgia dei luoghi Renzo Niero
Segreteria organizzativa Emma Celegato
Collaborazione del gruppo Bel-Vedere Lab: Livio Dal Corso, Alessio Dal Corso, Fulvia
Notari, Alberto Pajaro, Daniela Boato, Matteo Giacomello, Alberto Volpato
27 luglio h 18.30 e 21.00 – Castelletto di Villa Belvedere
(posti limitati / prenotazione consigliata)
performance di poesia
LA CAMERIERA DI POESIA
Una ristorazione per lo spirito
con Claudia Fabris
Nutrire lo spirito con la stessa cura con cui si nutre il corpo, offrendo la possibilità
di ascoltare le parole incorniciate dal silenzio. La Cameriera di Poesia è un
ristorante itinerante di poesia
dove le portate sono testi poetici,
suoni e canzoni, e vengono serviti
in cuffia dal vivo dall’artista
ai suoi ospiti. Un’esperienza
particolare in cui la voce risuona
nell’intimità dell’ascolto di
ognuno come in una chiesa vuota,
dove riverbera, per restituire
alla parola la sua dimensione
originale, poetica appunto, quella
che aveva quando si credeva
che le parole potessero davvero
generare mondi. Negli anni
quest’esperienza di abbandono
all’ascolto ha manifestato effetti particolarmente positivi sul benessere di chi la
sperimentava inducendo un rilassamento profondo.
7 – 14 agosto h 18.30 – 21 settembre h 18.00
Castelletto di Villa Belvedere
(posti limitati / prenotazione consigliata)
Spettacolo” psico-magico” itinerante
IL BELVEDERE SEGRETO DEL CONTE B.
Viaggio al di là del qua
con Francesca Boldrin / regia Alessandro Lucci
E se il Belvedere, la bella vista che
ci vuole offrire il creatore Vincenzo
Paolo Barzizza, fosse un altro tipo di
panorama? Visibile con occhi diversi..
quelli della passione, del sogno e della
fantasia?
Partendo da queste parole, si vuole
celebrare il patrimonio che ci ha
lasciato, un testamento inciso
nell’architettura, un diario segreto
protetto dal suo lucchetto naturale,
visibile e invisibile.
Un viaggio guidato, allora serve, per
trovare la “giusta chiave” e sfogliare
le sue pagine più intime, che ci
accorgeremo presto essere le nostre.
22 agosto h 18.30
Azienda Agricola “Il Decumano”
e Glamping Canonici di San Marco
(posti limitati / prenotazione consigliata – a seguire “apericena” facoltativa
con prenotazione), ritrovo in Piazza a Campocroce di Mirano (di fronte alla
chiesa)a partire dalle ore 18.00;
Percorso teatrale in natura
ANGUANE, SALBANEI, STRIE E STRIOSSI,
MARANTEGHE E RUMAOSSI
Compagnia Dedalo Furioso
con Andrea Dellai, Tommaso Franchin, Gabriele Grotto, Beatrice Niero,
Martina Pittarello progettazione Martina Pittarello, Valentina Brusaferro
scrittura Scenica e regia Valentina Brusaferro
Miti e leggende della tradizione popolare veneta abitano
scenari naturali in uno spettacolo immersivo che
accompagnerà il pubblico alla scoperta di luoghi che
ancora sono in grado di evocare suggestive presenze
silvestri.
L’evento artistico nasce dall’esigenza di coniugare la
valorizzazione di un luogo di interesse naturalistico
o paesaggistico con il recupero di miti e leggende
della tradizione popolare veneta, credenze legate
soprattutto alla natura, alle sorgenti, ai corsi d’acqua,
ai boschi. A piccoli gruppi, gli spettatori saranno guidati
lungo un breve percorso naturale, a piedi. La trama della
storia si snoda lungo il cammino, mentre lo spettacolo della natura diviene in
ogni tappa sfondo e scenografia.
1 settembre h 18.00 – Giardino Villa Cabrini Moore
(prenotazione consigliata)
danza contemporanea
ESTATE
con Arearea
ideazione e coreografia Roberto Cocconi e Marta Bevilacqua
assistenti alla coreografia Luca Zampar, Valentina Saggin,
Anna Savanelli
danzano Valentina Saggin,
Marta Bevilacqua, Anna Savanelli,
Luisa Anprimoe Gioia Martinelli
Ci sono opere che nascono quasi
all’insaputa di noi stessi, nascono
come papaveri spontanei tra le
rovine o sul ciglio di una strada.
E che gioia per l’occhio attento
del passante! Con quella
spontaneità, e per stimolare lo
spettatore a quella qualità dello
sguardo, ci avviciniamo a Le
Quattro Stagioni di Vivaldi. Ogni
stagione una location naturale
diversa, in questo caso il prezioso
giardino della villa, come ogni ambiente una qualità di movimento diversa.
Marta Bevilacqua e Roberto Cocconi firmano due coreografie ciascuno; per
“ESTATE” saranno cinque danzatrici in scena, un poderoso perpetuo andirivieni
di concentrati d’energia, slanci improvvisi, urla silenziose, smarrimenti, perdite di
senso ed impennate continue.
6 settembre h 18.00
Castelletto di Villa Belvedere
(posti limitati / prenotazione consigliata)
Lettura scenica
GROPPI D’AMORE
NELLA SCURAGLIA
di e con Tiziano Scarpa
Racconto e insieme bestiario, sperimentazione
linguistica e filologia dell’archetipo, la Scuraglia
narra, in una lingua inventata che allude ai
timbri dei vernacoli meridionali, mescolati
sapientemente con quelli trecenteschi
delle Origini, la storia di Scatorchio e del
suo amore per Sirocchia, sullo sfondo
della vicenda che coinvolge il loro paese,
che accetta, in cambio di un ripetitore
TV, di diventare sede di una discarica di
immondizia. A intervallare la narrazione
stanno poi dei siparietti dedicati a un bestiario
d’animali e creature, ognuno, beninteso, con il
suo personale cahier de doléances, a testimoniare,
leopardianamente, la comunanza del dolore: dal surcio
pantecano, al cane canaglio al bombo muscario.
Ma la Scuraglia non è solo un testo, anche sul palco la Scuraglia ha una resa
eccezionale ed è certamente una delle sperimentazioni più interessati di teatropoesia oggi in Italia.
22 settembre h 17.00
Oratorio Maria Immacolata/Palazzone Romanin Jacur
Canto
CANTI RITUALI
Trio Cicale
con Giuseppina Casarin, Patrizia Bertoncello, Martina Ferraboschi
Il concerto sarà preceduto da una breve illustrazione del luogo a cura
dell’Associazione Tempo e Memoria di Salzano
Le Cicale studiano e
portano in scena un
patrimonio culturale di
straordinaria bellezza
che appartiene
a un’espressività
femminile presente nella
cultura popolare e nei
repertori del canto di
tradizione orale del Nord
e Sud Italia.
Riportare alla luce
questi canti, condividerne la bellezza e la verità, la forza intensa del loro senso,
porta inevitabilmente a vivere un’esperienza di forte mediazione con le nostre
radici più profonde.
Il lavoro delle Cicale sperimenta possibili forme della comunicazione artistica
che, attraverso la dimensione corale e solistica insieme ai processi interpretativi,
restituisca nei contesti performativi, oltre alla bellezza dei canti, anche il loro
forte impatto emotivo, conducendo chi canta e chi ascolta a evocare in modo
vivo i paesaggi umani del nostro tempo presente.
Il canto delle Cicale è come un richiamo, una radice viva che cerca nuove strade,
nuovi percorsi, nuovi contesti e ragioni per essere cantato e ascoltato.