(AGENPARL) – gio 20 giugno 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 20 GIUGNO 2024*
*Pitti Filati n. 95, le imprese pratesi in fiera*
E’ sempre più consistente il plotone delle imprese pratesi che espongono a
Pitti Filati: questa 95a edizione, al via il 25 giugno e incentrata
sull’autunno-inverno 2025-2026, vede la partecipazione di 31 produttori
provenienti dal distretto, oltre un terzo degli espositori. A questi si
aggiungono altre imprese di settori vicini al mondo dei filati per legami
di filiera o di servizio.
“Pitti Filati si conferma la fiera d’eccellenza che è da sempre, con
espositori, quasi esclusivamente italiani ed europei, accuratamente
selezionati ed espressamente invitati a parteciparvi – commenta *Stefano
Borsini*, imprenditore del settore, espositore e componente il Comitato
tecnico di Pitti Immagine -. Un lavoro importante che dobbiamo all’impegno
assunto dall’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone
e dal direttore generale Agostino Poletto a tenere il livello della fiera
molto alto dal punto di vista della creatività e della qualità delle
proposte. E’ grazie a questa cura e attenzione che Pitti Filati è la
manifestazione fieristica di maggior prestigio a livello mondiale per i
filati fantasia di alta gamma. Ma la fiera ha anche un altro primato,
quantomeno fra le manifestazioni importanti: ogni sua edizione è la prima
che si proietti avanti di oltre un anno e mezzo, in pratica di tre
stagioni. Nel caso di questa 95a edizione, è a Pitti Filati che si comincia
a rivolgere lo sguardo alla stagione autunno-inverno 2025-2026. Da qui la
particolare importanza dell’area tendenze, che getta con autorevolezza una
prima luce su stili, colori, materiali che faranno moda in quella stagione.
Come sempre, accanto agli espositori del mondo della filatura ci saranno
colleghi di segmenti della filiera a monte e a valle, dalle materie prime
ai maglifici, così come di settori a latere del nostro: Pitti Filati è un
punto di incontro non solo per i filati ma anche per tutto ciò che vi ruota
intorno.”
I produttori di filati pratesi affrontano questa fiera nella consapevolezza
di operare in un contesto economico complesso a livello trasversale e
particolarmente fluido per il settore moda. I dati economici consolidati su
produzione ed export riguardano ancora il 1° trimestre dell’anno e
risentono delle particolari vicende che hanno interessato il distretto, in
particolare la disastrosa alluvione del 2-3 novembre 2023 nella quale sono
rimaste coinvolte alcune importanti aziende del comparto.
“L’andamento produttivo del comparto filati del distretto pratese è
coerente con il quadro non brillante del tessile nel suo complesso, che
vive, come tutto il mondo della moda, un momento di stallo – osserva *Gabriele
Innocenti*, coordinatore del gruppo Produttori di filati della sezione
Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. Il 2023 si è chiuso con la
compromissione della produzione dovuta anche all’alluvione di novembre, che
ha colpito duramente alcune aree tessili del nostro territorio; gli effetti
si sono inevitabilmente protratti anche nel 1° trimestre 2024, che tuttavia
ha dato segnali di decisa reazione. Così nella produzione di filati si è
registrato a Prato nei primi tre mesi del 2024 un netto incremento (+6,2%)
rispetto al trimestre precedente, quello più direttamente segnato
dall’alluvione, a fronte di una significativa contrazione (-6,5%) rispetto
invece al 1° trimestre 2023. L’andamento congiunturale e tendenziale dei
volumi di produzione dei filati è analogo ma ancora più spiccato per il
valore dell’export: +16,9% rispetto al 4° trimestre 2023, viceversa -13%
rispetto al 1° trimestre 2023. Numeri, questi, che raccontano una storia di
resilienza anche se in un contesto di frenata. Di fronte all’evento
catastrofale le imprese hanno reagito con prontezza ed efficacia: non sono
riuscite, inevitabilmente, a recuperare sull’inizio del 2023, che peraltro
aveva registrato risultati apprezzabili, ma hanno dato comunque un colpo
d’ala rimettendosi subito in moto. Questo 2° trimestre ormai al termine è
segnato invece da un altro fenomeno, comune a tutto il tessile di alta
gamma: una rilevante contrazione degli ordinativi dovuta anche alla
necessità del mondo della moda di smaltire i consistenti stoccaggi
accumulati. Una situazione che ad oggi è e rimane complessa, quindi, con
molte ombre ma anche con una forte e radicata fiducia delle imprese nelle
proprie risorse e nella capacità di intercettare i segnali di inversione di
tendenza non appena questi si manifesteranno.”
L’impegno dei produttori di filati pratesi è forte da sempre sul versante
della qualificazione delle aziende stesse e delle loro filiere. Dopo 5 mesi
dal varo del progetto collettivo, sostenuto da Confindustria Toscana Nord,
per la diffusione della certificazione GRS, sono stati fatti importanti
passi avanti su un percorso che si presenta, come previsto, piuttosto
complesso. Aggiorna sull’argomento *Raffaella Pinori*, che ha preceduto
Gabriele Innocenti alla guida del gruppo Produttori di filati e che in tale
veste ha dato il via all’iniziativa:
“Il progetto sta procedendo con le modalità programmate. Abbiamo in primo
luogo realizzato una mappatura delle aziende terziste che hanno rapporti
più frequenti con le imprese produttrici di filati di Confindustria Toscana
Nord, chiedendo poi la loro disponibilità. La risposta c’è stata: fatta una
selezione preliminare, abbiamo cominciato a lavorare con un primo nucleo
sperimentale di 25 aziende terziste che, assistite da un consulente, stanno
verificando in fase di pre-audit la loro conformità ai requisiti richiesti
per l’acquisizione della certificazione GRS. La distanza dall’obiettivo è
più o meno accentuata nelle diverse realtà aziendali: sarà una marcia di
avvicinamento non per tutti semplice, ma stiamo riscontrando attenzione e
interesse; certamente poter fruire di una consulenza gratuita, finanziata
dalla nostra associazione, è un incentivo importante. L’idea di promuovere
una più ampia diffusione della certificazione autonoma GRS fra le imprese
terziste locali nasce dalla constatazione che in questo modo verrebbero
gettate le basi per arrivare più agevolmente alla tracciabilità. Il
percorso è lungo: del resto, non ci risultano precedenti di operazioni del
genere nell’ambito di interi sistemi distrettuali. Se arrivassimo a
obiettivi anche solo parziali sarebbe un risultato importante, perché una
diffusione ampia della certificazione GRS potenzierebbe l’efficienza della
filiera semplificando drasticamente adempimenti e oneri. Gli aspetti di
eticità e trasparenza del settore risulterebbero così evidenziati e
valorizzati.”
________________
Le imprese produttrici di filato del distretto pratese sono 80 con oltre
2000 addetti diretti e un fatturato di circa 750 milioni di euro, di cui il
40% realizzato con l’estero. I produttori di filati per maglieria esportano
mediamente oltre la metà della produzione in valori, mentre i filati da
tessitura sono assorbiti per lo più dal mercato interno e dunque
l’incidenza del fatturato estero risulta inferiore. I principali paesi di
destinazione dei filati pratesi rimangono quelli europei, sia come
importatori propriamente detti sia come luoghi di lavorazione e
riesportazione: Germania, Romania, Francia, Portogallo e Croazia
rappresentano da soli intorno al 40% del totale dell’export.
*Allegate foto*
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