
Si è svolto a Roma in occasione dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Metasalute il seminario di approfondimento dal titolo “Sanità italiana tra presente e futuro. Il ruolo dei Fondi Sanitari Integrativi“. L’incontro, che ha visto la partecipazione di esponenti del mondo accademico e istituzionale, ha offerto un’analisi delle sfide e delle opportunità che il sistema sanitario italiano si trova ad affrontare, con particolare attenzione al ruolo che i Fondi Sanitari Integrativi possono ricoprire nel completamento e nell’integrazione dell’offerta sanitaria pubblica.
Il professor Federico Spandonaro, Professore di Economia Sanitaria all’Università Tor Vergata e Presidente del Comitato Scientifico di C.R.E.A. Sanità, ha aperto i lavori con una riflessione sulle prospettive della sanità in Italia. “La spesa sanitaria in Italia è ancora prevalentemente pubblica, mentre quella privata rimane prevalentemente out of pocket, a differenza degli altri paesi europei dove la spesa intermediata è molto più alta“, ha sottolineato Spandonaro. A fronte del fatto che le criticità del sistema sanitario italiano (in primis le liste di attesa) spingono i cittadini a ricorrere alla spesa privata per compensare le carenze del pubblico. Bisogna quindi ripensare il ruolo dei Fondi Sanitari Integrativi, non solo come strumento di integrazione al SSN, ma anche come parte attiva di un sistema sanitario più efficiente e sostenibile, in virtù di una domanda stratificata che non si riferisce solo a situazioni cliniche, ma anche a fattori socioeconomici”
Il professor Paolo De Angelis, Professore all’Università Sapienza di Roma e componente del CTS Metasalute, ha incentrato il suo intervento sui cambiamenti sociodemografici in atto e sul loro impatto sulla sanità. “L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e la diminuzione della natalità sono fattori che mettono a dura prova la sostenibilità del sistema sanitario“, ha affermato il professor De Angelis. “In questo contesto, i Fondi Sanitari Integrativi di natura contrattuale possono giocare un ruolo importante nel rispondere alle nuove esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alla non autosufficienza, offrendo una copertura sanitaria adeguata e flessibile. Si può ipotizzare una forma collettiva di copertura conservando il valore mutualistico ed erogando le prestazioni con un giusto mix tra rendite monetarie e offerta di servizi ben organizzati attraverso strutture e istituti convenzionati”.
Interviene Marianna Cavazza, Ricercatrice presso l’OCPS – Cergas SDA Bocconi, che ha affrontato il tema di come si possono inquadrare i fondi sanitari nelle attuali componenti della sanità in Italia: nel perimetro del finanziamento privato ed erogazione pubblica ci sono delle aree come l’attività libero professionale intramuraria e programmi di prevenzione fuori dai LEA in cui si potrebbe esaminare l’impatto dei Fondi Sanitari. Ha poi concluso con lo stato dei lavori relativo al “Laboratorio sui Fondi Sanitari Integrativi” di Agenas. “Nell’ultimo anno il rapporto tra Fondi e Istituzioni ha avuto un primo concreto passo in avanti e in quest’ottica stanno emergendo opportunità di collaborazione e potenziali sinergie tra le articolazioni dei Servizi Sanitari Regionali, da una parte, e gli enti collettivi della sanità integrativa dall’altra. Il quadro normativo attuale è ancora incompleto, ed è necessario chiarire il ruolo dei Fondi Sanitari Integrativi per favorire l’integrazione con il SSN, in un quadro di salvaguardia della sanità pubblica e di rispetto dell’universalità del diritto alla salute“.
Si collega a questo discorso Giovanna Giannetti – Dirigente Medico Ufficio 2, Direzione Generale Programmazione Sanitaria, Ministero della Salute – che ha confermato la necessità di un confronto costruttivo tra Istituzioni e Fondi Sanitari Integrativi. Giannetti, in qualità di Coordinatrice del gruppo di lavoro sull’Osservatorio dei Fondi Sanitari Integrativi, ha sottolineato l’importanza di sviluppare un nomenclatore comune e di individuare le specifiche categorie degli assistiti dai fondi. La Dottoressa ha inoltre illustrato i prossimi passi previsti dal Ministero della Salute, tra cui l’implementazione delle attività dell’Osservatorio e l’incremento delle forme di dialogo con i soggetti portatori di interessi.
Il seminario è terminato con le parole del Presidente di Metasalute Massimiliano Nobis: “Siamo soddisfatti per il successo dell’iniziativa avuto grazie ai contributi di alto profilo dei relatori. Mi auspico che il dialogo e il confronto tra tutti gli attori coinvolti possa proseguire in modo proficuo anche nel prossimo futuro. Individuare soluzioni concrete per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia è necessario visto i cambiamenti negli equilibri sociali che le dinamiche demografiche stanno già determinando, calo delle natalità e aumento aspettativa di vita principalmente. Un sistema sanitario che nel rispetto dei principi di mutualità e solidarietà, su cui si basano gli stessi Fondi negoziali, dovrà continuare a garantire un adeguato accesso alle cure senza distinzioni. Il Fondo Metasalute, come più volte abbiamo ribadito, è pronto e disponibile nel dare un contributo attivo in questo percorso“, conclude il Presidente.
Metasalute
Metasalute è il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i lavoratori dell’Industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti e per i lavoratori del comparto orafo e argentiero. Aderiscono a Metasalute circa 37.000 Aziende, quasi tutte le aziende che applicano il contratto CCNL di Industria Metalmeccanica e installazione impianti. Il Fondo attualmente risponde alle necessità sanitarie di oltre 1.700.000 persone, tra i lavoratori dipendenti in servizio e i loro familiari.

