
(AGENPARL) – mar 11 giugno 2024 *RAZIONALIZZARE L’USO DEI FITOFARMACI*
CONAF: *“L’impiego delle sostanze attive deve essere l’ultima freccia da
scoccare. È una materia complessa e specifica riservata a professionisti
preparati, che richiede la figura di direttore tecnico di cantiere e la
prescrizione dell’atto fitoiatrico”*
“*È stato un successo con oltre 500 presenze, tra la platea e i colleghi
collegati via streaming. **Sono numeri che certificano l’interesse della
categoria – e l’impegno – per un tema così sensibile, che richiede una
competenza tecnica specialistica*”. Questo il commento del Presidente del
CONAF *Mauro Uniformi* a conclusione del convegno di approfondimento
dedicato ai fitofarmaci e al loro impiego.
Negli ultimi 35 anni abbiamo avuto una riduzione del 80% di sostanze attive
da utilizzare in agricoltura, questo per revoca di molte molecole passando
da 1000 principi attivi a poco più di 200 di oggi. È diminuita del 40 % il
quantitativo in tonnellate delle sostanze attive utilizzate in Italia e
pure, questa realtà è molto lontana dal percepito comune.
Un tema, sviluppato in due tavole rotonde specifiche gestite dai
consiglieri nazionali *Antonio Capone* e *Carmine Cocca*, che impatta sulle
politiche europee e sulla capacità di portare a compimento la strategia
europea “Farm to Fork”.
In questa giornata di studi e confronto, infatti, si è discusso delle
criticità da colmare, delle prospettive legate alle nuove tecnologie e di
come la normativa dovrà venire incontro al cambiamento.
“*Il percorso intrapreso mira a ridurre *del 50% *l’impiego delle *le
molecole di sintesi* in agricoltura. È un obiettivo condivisibile, che però
quotidianamente si scontra con scenari produttivi aggravati dai cambiamenti
climatici e dall’arrivo di avversità aliene, vedi da Halyomorpha halys e la
Bactrocera dorasalis. G*arantire la sicurezza alimentare, la difesa delle
colture e dei prodotti agricoli, garantire il reddito alle aziende agricole
coniugandoli con gli obiettivi ambientali *è possibile, ma richiede una
conoscenza agronomica consolidata che, conseguentemente richiede la
prescrizione dei fitofarmaci da parte di professionisti qualificati*.” –
afferma *Antonio Capone*, consigliere nazionale – “*In questo scenario, le
misure di prevenzione sono indispensabili per evitare il manifestarsi di
alcune patologie e ridurre l’uso della difesa diretta. La conoscenza del
pedoclima, delle tecniche di agronomiche, dei sesti d’impianto, della
gestione, il monitoraggio delle patologie e i sistemi di supporto alle
decisioni (decision support system – **DSS*
*) sono decisivi, perché l’impiego delle sostanze attive deve essere
l’ultima freccia da scoccare. È una materia complessa e specifica che
richiede la presenza di professionisti preparati, la figura di direttore
tecnico di cantiere e la prescrizione dell’atto fitoiatrico*.”
“*Il futuro della professione del dottore agronomo e dottore forestale
passa anche attraverso la formazione di nuove competenze, che trovano le
fondamenta nella cultura universitaria che connota la nostra professione.
Ritengo che sia giunto il tempo che le istituzioni si assumano la
responsabilità di definire un percorso concreto che limiti
qualitativamente, e non solo quantitativamente, l’uso dei prodotti
fitosanitari. L’adozione delle nuove tecnologie, quali i droni, attende una
risposta normativa concreta dalla quale si evinca l’idoneità o il diniego
dell’utilizzo di tale tecnologia, ampiamente finanziata nel tempo in
termini di ricerca, a favore dell’agricoltura come ormai avviene, ad
esempio, sia in Cina che in Giappone dove i trattamenti fitosanitari con
l’uso del drone su riso sono realtà consolidata**.” – *dichiara *Carmine
Cocca,* consigliere nazionale CONAF* – “**Resta fondamentale la necessità
di concludere il ciclo con il riconoscimento della prescrizione dei
prodotti fitosanitari in quanto elemento essenziale per rispondere a
un’Europa che chiede cibo sicuro e basso impatto ambientale nella
produzione delle nostre aziende agricole. Solo con questi elementi, e con
il coraggio delle scelte, potremo concorrere a tutelare il made in Italy
non tralasciando le aree interne e dialogando con la Grande Distribuzione
Organizzata. Ai dottori agronomi e forestali spetta la responsabilità di
una corretta gestione e di una corretta consulenza che possa garantire il
valore aggiunto aziendale nel segno della deontologia e della competenza
tecnica.*”
*Oggi è stato ancora una volta ribadito e rafforzato il concetto tecnico
dell’atto fitoiatrico, che dev’essere la tappa conclusiva di un percorso di
consulenza agronomica dall’elevato contenuto tecnico-scientifico. Una
lettura che ricolloca l’importanza della redazione del quaderno di
campagna: esso non è un documento meramente compilativo ma, come previsto
dal PAN, è il risultato del coinvolgimento del professionista dottore
agronomo e dottore forestale nel supportare le aziende agricole verso
pratiche di sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare, nella gestione
efficiente e sicura dei prodotti fitosanitari. Se la gestione del quaderno
di campagna diventa solo compilativa, sarà l’ennesima incombenza
burocratica ed un ulteriore costo di cui non si percepisce l’utilità*.” –
conclude il Presidente del CONAF, *Mauro Uniformi*
*Roma, 11** giugno 2024*
Ufficio Stampa – Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei
Dottori Forestali