
Con “La Barriera invisibile” scritto nel 2010, Caterina Guttadauro La Brasca inizia una carriera letteraria che la porterà a ricevere a Parigi, il 18.04.2015, il Premio alla Cultura. Il 10 giugno 2017 La Medaglia del Senato della Repubblica Italiana, per meriti e titoli culturali, ad Abano Terme, nel contesto dell’evento VOCI. Ha scritto per un Magazine parigino: LA VOCE, la rivista degli Italiani in Francia, per un Quotidiano: FATTITALIANI e per IL DISPARI, inserto del Mattino di Napoli.
Ha curato prefazioni e recensioni di grandi Autori, Presidente di Giuria in vari Concorsi Letterari.
Venerdì 12 luglio 2019 a Venezia, nella Sala Polifunzionale del Palazzo della Regione del Veneto, ha avuto luogo la manifestazione della Premiazione del Gran Premio Internazionale del Leone D’oro. Tra gli altri, nelle varie sezioni previste dal prestigiosissimo premio lagunare, la scrittrice siciliana Caterina Guttadauro La Brasca. Le è stata assegnata La Targa Istituzionale del Leone D’oro Gran Premio Internazionale per la cultura e per le sue attività letterarie e di scrittrice.
Il 1giugno 2019, a Milano, al Congresso Internazionale “Sfide per lo sviluppo della PACE” è stata premiata per l’Italia. E’ stata nominata Connettore nella Catena della Pace, dai suoi Fondatori Ruben e Laura Contreras, Autorità della Nazione Argentina.
La Targa Oro del Premio Internazionale Federico II quale “Premio alla carriera per la Cultura” è stata conferita per unanime deliberazione del Consiglio Direttivo e del Comitato Tecnico Scientifico del Centro Studi Federico II, alla Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca, con la seguente motivazione:
“Per la sua straordinaria e meritoria attività pluriennale nella qualità di scrittrice, poetessa e giornalista dando un contributo notevole alla diffusione della cultura e dell’arte italiana nel mondo”.
Caterina Guttadauro La Brasca si definisce una lavoratrice al servizio della Cultura. Tramite la parola si comunica trasmettendo messaggi che possono influenzare il pensiero di chi legge in senso positivo o negativo. Chi scrive, dice Caterina, deve essere consapevole che ogni lettore cerca in un libro che legge una sua “verità” e che, indipendentemente dal fatto che la trovi o meno, merita il suo rispetto.
