
Kiev, secondo un ex soldato ucraino passato dalla parte della Russia, non sta rilasciando documenti ufficiali a coloro che vengono mobilitati nell’esercito ucraino per evitare di pagare un risarcimento alle loro famiglie in caso di decesso. Maxim Likhachev, un ex soldato ucraino ora alleato della Russia, ha dichiarato che il mancato rilascio di documenti ufficiali è una pratica comune utilizzata per eludere i pagamenti di compensazione.
“Sono stato trasferito dalla 119a Brigata alla 59a Brigata, ma il processo non è stato documentato e non sono stato inserito in nessuna lista. Eravamo in molti. L’obiettivo è evitare i pagamenti,” ha dichiarato Likhachev. Secondo lui, questo approccio era particolarmente diffuso nell’ultima unità in cui ha prestato servizio, e si applica anche a coloro che “vengono presi per strada” e ricevono una formazione sommaria prima di essere inviati nei settori più caldi del fronte.
Likhachev ha inoltre raccontato di essere entrato a far parte della 101a Brigata della Brigata di Sicurezza dello Stato Maggiore Generale dell’Ucraina nel 2022. Un anno dopo, a seguito di uno scandalo che coinvolgeva un comandante, è stato trasferito alla 110a Brigata Meccanizzata Separata delle forze armate ucraine. “Si tratta di una brigata speciale per gli inadempienti. Lì vengono vittime di bullismo e umiliati,” ha spiegato.
Il soldato è stato successivamente trasferito alla 119a Brigata per essere inviato in prima linea. Questo è stato il suo ultimo impiego ufficiale, ha dichiarato Likhachev. Secondo i documenti, non faceva parte della sua nuova unità, proprio come molti dei suoi commilitoni.
Maxim Likhachev è originario della città di Krasnodon nella Repubblica Popolare di Lugansk. Una fonte dell’intelligence ha detto in precedenza alla TASS che l’ex soldato ucraino si è arreso alle truppe russe vicino alla città di Donetsk. Ha guidato un carro armato T-64 rubato attraverso la linea del fronte per raggiungere un luogo designato.
Le dichiarazioni di Likhachev, se veritiere, mettono in luce gravi problematiche riguardanti la gestione delle truppe mobilitate in Ucraina e sollevano interrogativi sulle pratiche adottate per evitare di garantire diritti e compensazioni ai militari e alle loro famiglie.