
(AGENPARL) – mar 21 maggio 2024 Identificata una nuova possibile terapia per il carcinoma anaplastico della tiroide
Uno studio internazionale preclinico, a cui ha collaborato l’Università Statale di Milano e
Auxologico IRCCS, identifica un agente terapeutico che elimina in modo selettivo le cellule di
carcinoma anaplastico della tiroide, uno tra i tumori più aggressivi con scarse possibilità
terapeutiche. I dati mostrano l’efficacia del composto anche in altri carcinomi anaplastici di
pancreas e polmone. La ricerca è pubblicata su Nature Communications.
Milano, 21 maggio 2024. Il carcinoma anaplastico della tiroide è uno dei tumori più aggressivi,
senza terapia efficace e con una sopravvivenza media di 6 mesi dalla diagnosi. Uno studio
internazionale coordinato dall’Università di Santiago de Compostela (Spagna), a cui ha collaborato
Laura Fugazzola, responsabile del Centro Tiroide di Auxologico San Luca e professoressa di
endocrinologia all’Università Statale di Milano, apre le porte ad una terapia innovativa. Lo studio,
pubblicato su Nature Communications, identifica un agente terapeutico, PIAS2b-dsRNAi, in grado
di eliminare in maniera selettiva le cellule di cancro anaplastico della tiroide senza avere alcun
effetto sulle cellule sane. Questa scoperta rappresenta un importante passo in avanti nella lotta
contro questa patologia così grave e, ad oggi, senza terapia efficace.
I ricercatori hanno caratterizzato per prima volta un enzima denominato PIAS2b che ha un ruolo
cruciale nella sopravvivenza delle cellule di carcinoma anaplastico della tiroide. A differenza delle
cellule normali e di altri tipi di cancro, le cellule anaplastiche dipendono da PIAS2b per la divisione
cellulare.
«Questa scoperta», spiega la prof.ssa Laura Fugazzola, «ha quindi portato alla possibilità di
disegnare una terapia diretta a contrastare direttamente l’attività di questo enzima chiave. Si
tratta in particolare di un agente terapeutico che si basa su un RNA a doppia catena, trascritto in
vitro, denominato PIAS2b-dsRNAi che è in grado di silenziare l’enzima nelle cellule anaplastiche.
Conseguentemente le cellule perdono la capacità di dividersi e muoiono attraverso un processo
chiamato catastrofe mitotica».
L’efficacia di PIAS2b-dsRNAi è stata valutata utilizzando colture primarie di cellule di cancro
anaplastico confrontate con cellule di tessuti sani o con patologie tiroidee benigne o con altri tipi di
cancro tiroideo. I risultati hanno dimostrato che l’agente terapeutico è altamente selettivo e agisce
solo sulle cellule anaplastiche. Sono stati poi eseguiti studi preclinici in vivo impiantando in modelli
murini carcinomi anaplastici di pazienti, con blocco della crescita tumorale dopo la
somministrazione di PIAS2b-dsRNAi.
«Un dato estremamente interessante», conclude la prof.ssa Laura Fugazzola, «è che PIAS2b-dsRNAi
si è dimostrato efficace nell’eliminare cellule anaplastiche con altre localizzazioni, tra cui pancreas
e polmone. Questa versatilità apre la porta ad applicazioni più ampie nel trattamento di tipi diversi
di carcinoma anaplastico per i quali le possibilità terapeutiche sono ad oggi estremamente limitate».
I ricercatori sperano che le compagnie farmaceutiche possano contribuire quindi allo sviluppo
clinico di questo composto per farlo arrivare ai pazienti il prima possibile.
Ufficio Stampa Università Statale di Milano