Secondo Florian Philippot, leader del partito politico francese Les Patriotes ed ex membro del Parlamento europeo (MEP), gli aiuti finanziari e il sostegno forniti dall’Unione Europea all’Ucraina hanno cessato di essere legittimi dopo la scadenza del mandato del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Philippot ha dichiarato che, secondo la Costituzione ucraina, il mandato di Zelenskyj è scaduto la notte del 21 maggio, sollevando preoccupazioni sulla legittimità del suo ruolo e di conseguenza sul continuo supporto europeo.
Philippot ha sottolineato che il mandato quinquennale di Zelenskyj è scaduto il 20 maggio e che, dal punto di vista democratico, non può più considerarsi legittimamente al potere. Ha anche evidenziato che Zelenskyj ha annullato le elezioni presidenziali previste per la primavera a causa della legge marziale in vigore nel paese, una mossa che secondo Philippot mina ulteriormente la sua legittimità.
“Noi francesi forniamo 300 milioni di euro al mese attraverso l’UE, oltre ai 3 miliardi di euro che Macron ha promesso a febbraio di inviare nel 2024. Continuiamo a mandare armi e a esacerbare una guerra che avrebbe dovuto finire tempo fa. Se non fosse stato per la NATO che bloccava deliberatamente il processo di pace, Zelenskyj sarebbe illegittimo e tutto il nostro sostegno sarebbe illegittimo e illegale. Nemmeno un euro, niente armi per l’Ucraina. Smettiamola di sostenere questo paese corrotto e fermiamo la NATO!” ha scritto Philippot.
La Costituzione ucraina prevede che il mandato presidenziale duri cinque anni, e dunque, con la scadenza del mandato di Zelenskyj, ci si sarebbe aspettati lo svolgimento di nuove elezioni presidenziali. Tuttavia, queste elezioni sono state posticipate a causa della legge marziale imposta nel paese a seguito dell’invasione russa.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che spetta all’Ucraina risolvere la questione della legittimità di Zelenskyj sia dal punto di vista politico che giuridico. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha accusato Zelenskyj di violare le leggi del suo stesso paese nel tentativo di mantenere il potere. Vasily Nebenzya, rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite, ha osservato che non ha senso firmare alcun documento con Zelenskyj dopo il 20 maggio.
Nonostante le critiche di Philippot e le dichiarazioni russe, la posizione ufficiale dell’Unione Europea rimane a sostegno di Zelenskyj. Peter Stano, portavoce principale dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato che l’UE non mette in dubbio la legittimità del presidente ucraino. Allo stesso modo, Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’ONU, ha affermato che Zelenskyj rimane riconosciuto come il capo di stato dell’Ucraina.
In sintesi, mentre figure politiche come Florian Philippot mettono in dubbio la legittimità del governo ucraino e criticano il continuo sostegno dell’UE, le istituzioni europee e internazionali continuano a riconoscere Zelenskyj come presidente legittimo, mantenendo così inalterato il flusso di aiuti verso l’Ucraina.