(AGENPARL) – lun 20 maggio 2024 Il team tecnico del Gruppo Cestari- che ha una sede operativa in Basilicata
a Moliterno – nei giorni scorsi ha svolto sopralluoghi per il restauro
dell’antichissimo castello Château de Chanteloup, in Francia, monumento
storico di Francia dal 1996 e patrimonio europeo della cultura.
L’affidamento del progetto al Gruppo, presieduto dall’ing. *Alfredo Carmine
Cestari, *con il fine di riqualificare l’edificio e l’area circostante, è
motivo di orgoglio per la rilevanza storica ed artistica del castello che
si trova a Saint-Germain-lès-Arpajon, a sud di Parigi. *Per il gruppo che
ha profondi radici nel Sud è il riconoscimento delle capacità
imprenditoriali e professionali acquisite in decenni di attività a partire
dalle attività in Italia e all’estero. *L’idea progettuale e la finalità
dell’ intervento sono quelle di riqualificare la zona circostante al
Castello* Château de Chanteloup*, che da qualche anno è fatiscente. I
lavori che verranno effettuati sull’immobile saranno sostenibili con alta
efficienza energetica, oltre che lavori che valorizzino la struttura.
la storia
Il Castello* Château de Chanteloup* si trova a Saint-Germain-lès-Arpajon
sud di Parigi, ed è un immobile storico che risale al XIII secolo, dista
circa 16 Km dall’aeroporto di Parigi Orli’ e 25km dal centro di Parigi.
L’edificio è vicinissimo all’uscita per la superstrada per Parigi. Il
castello immerso da 15 ettari di boschi dove all’interno si trova un
laghetto.
Il castello fu edificato per volontà di Marie Anne de La Trémoille
,
principessa degli Orsini, e fu successivamente ampliato da Étienne François
de Choiseul
,
primo ministro di Luigi XV
. Fu spogliato e
demolito nel 1823 ad eccezione della Pagoda di Chanteloup, che sorge nel
parco, che fu progettata da Louis-Denis Le Camus
conto del duca di Choiseul nel 1775. La Pagoda, insieme al parco di 20
ettari e alla tenuta comprendente il padiglione ovest, il padiglione est,
la casa del giardiniere e il padiglione della portineria è classificato
Monumento Storico Francese. Dopo la Rivoluzione francese
il castello fu venduto
all’asta nel 1802 a Jean-Antoine Chaptal
, ministro dell’Interno
di Napoleone . Chaptal
promosse un radicale restauro del palazzo, che nel 1808 era “adatto ad
accogliere un re”. A seguito del fallimento di suo figlio
Jean-Baptiste-Marie Chaptal, diede incarico al suo collaboratore di vendere
terreni ed edifici; tra il 1823 e il 1829, però, non fu trovato un
acquirente, e così il castello venne venduto ad un demolitore appartenente
alla Bande noire
,
associazione di liquidatori di grandi possedimenti che venivano smembrati
per venderne i materiali. Il castello fu così completamente distrutto in 8
settimane, ad eccezione della Pagoda, acquistata il 13 marzo 1823 dal
duca Luigi
Filippo di Francia
insieme
a 228 ettari di parco; oggi, del palazzo, rimangono solo il padiglione
della Portineria e due padiglioni nel piazzale antistante il cancello
d’ingresso. Nel 1913, la scrittrice Jehanne d’Orliac
acquistò
il padiglione noto come “Porta d’oro”, uno degli edifici ancora esistenti
del castello. In questo luogo storico Jehanne d’Orliac si interessò al
passato del castello e dei suoi famosi occupanti, in particolare il duca di
Choiseul. Jehanne d’Orliac morì nel 1974 lasciando in eredità questa
proprietà alla città di Amboise e al Dipartimento dell’Indre e Loira.“E’
questo un nuovo progetto d’investimento per il Gruppo Cestari. Da anni –
commenta l’ing. Alfredo Carmine Cestari – lavoriamo nell’ambito della
progettualità portando avanti progetti che riguardano immobili storici e
prestigiosi e nel campo della riqualificazione ed *efficienza energetica*
tecnologie che rispettino all’ambiente. Già in passato abbiamo svolto
lavori all’estero per riqualificare, conservare e valorizzare i patrimoni
culturali che riteniamo fortemente identitari per ogni singolo Stato. Il
nostro Team di Ingegneri, esperti qualificati è già all’opera per
consegnare il progetto così da poter portare in luce un edificio storico
pieno di potenzialità soprattutto turistiche e quindi attrarre nuovi flussi
di visitatori”.