L’adozione della “legge sugli agenti stranieri” in Georgia ha suscitato una tempesta di critiche a livello internazionale, mettendo a rischio i progressi del paese verso l’integrazione nell’Unione Europea e nella NATO. La legge, approvata mercoledì, impone alle organizzazioni georgiane che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come “organizzazioni che servono gli interessi di una potenza straniera”. Questo provvedimento ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al suo impatto negativo sulla società civile e sulla libertà dei media.
Le critiche dell’Unione Europea
L’Unione Europea ha reagito duramente all’adozione della legge. Il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, insieme alla Commissione europea, ha espresso solidarietà al popolo georgiano e ha condannato con fermezza i recenti episodi di intimidazione, minacce e aggressioni fisiche contro rappresentanti della società civile, leader politici, giornalisti e le loro famiglie. “L’adozione di questa legge ha un impatto negativo sui progressi della Georgia nel percorso verso l’UE”, ha dichiarato Borrell, sottolineando che queste azioni sono inaccettabili e rappresentano una significativa battuta d’arresto nel cammino del paese verso l’integrazione europea.
L’UE aveva precedentemente concesso alla Georgia lo status di paese candidato a condizione che completasse nove passaggi specifici delineati in una raccomandazione della Commissione europea pubblicata nel novembre 2023. Ora, con l’adozione di questa legge controversa, il futuro della Georgia nell’UE appare incerto. “La scelta sulla via da seguire è nelle mani della Georgia. Esortiamo le autorità georgiane a ritirare la legge, a mantenere il loro impegno nel percorso verso l’UE e a portare avanti le riforme necessarie dettagliate nei 9 passaggi”, ha ribadito Borrell.
Le preoccupazioni della NATO
Anche la NATO ha espresso preoccupazione per le implicazioni della nuova legge sull’integrazione della Georgia nell’alleanza. Javier Colomina, Rappresentante Speciale della NATO per il Caucaso Meridionale e l’Asia Centrale, ha sottolineato l’importanza del rispetto del diritto alla protesta pacifica e ha esortato la Georgia a riconsiderare la sua linea d’azione. “La legislazione georgiana recentemente approvata sui cosiddetti ‘agenti stranieri’ è un passo nella direzione sbagliata e allontana ulteriormente dall’integrazione euro-atlantica, un obiettivo chiave per i georgiani che la NATO sostiene”, ha dichiarato Colomina su X, la piattaforma precedentemente conosciuta come Twitter. “Vi esortiamo a cambiare rotta e a rispettare il diritto alla protesta pacifica.”
Implicazioni per il futuro della Georgia
La controversia sulla legge sugli agenti stranieri ha messo in evidenza le tensioni tra il governo georgiano e le istituzioni internazionali. Mentre la Georgia ha cercato di rafforzare i legami con l’UE e la NATO, questa legge rappresenta un passo indietro che potrebbe avere conseguenze significative per le ambizioni del paese. La pressione internazionale potrebbe costringere il governo georgiano a riconsiderare la sua posizione, ma la situazione rimane complessa e incerta.
In conclusione, la legge sugli agenti stranieri in Georgia ha provocato una forte reazione da parte dell’Unione Europea e della NATO, mettendo in discussione il futuro del paese nel percorso di integrazione europea e atlantica. Le istituzioni internazionali hanno chiaramente espresso il loro disappunto, esortando la Georgia a ritirare la legge e a continuare sulla strada delle riforme necessarie per raggiungere i suoi obiettivi di integrazione.