
(AGENPARL) – mer 15 maggio 2024 Messaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
al Prof. Mauro Ronco, Presidente Centro Studi “Rosario Livatino”
Roma, 14 maggio 2024
Egregio Presidente,
il Convegno nazionale annuale del Centro Studi Rosario Livatino è diventato, nel tempo, un punto di
riferimento insostituibile per chi ha a cuore lo studio, la riflessione e l’approfondimento sulle grandi sfide
valoriali, culturali, politiche e antropologiche della nostra epoca. Ho sempre apprezzato il lavoro del Centro
Studi e dei giuristi che lo animano e confesso di aver fatto ricorso, in diverse occasioni, alle vostre analisi,
sempre puntuali e mai scontate.
Rivolgo il mio saluto al Sottosegretario Mantovano e a tutti gli autorevoli relatori che animeranno il
confronto di oggi, dedicato al presente e al futuro dell’Europa. Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel
quale i cittadini saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un super-Stato
burocratico ipercentralista e nemico delle specificità nazionali, costruito sul trasferimento di nuove
competenze e quote sempre maggiori di sovranità dai governi e dai parlamenti legittimati dai popoli alla
Commissione europea; dall’altra, una confederazione di Nazioni sovrane, unite sui grandi temi ma libere di
affrontare questioni di stretta rilevanza nazionale, garantendo quel principio di sussidiarietà sancito dai
Trattati dell’Unione Europea.
Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo. Non vogliamo, cioè, un’Europa
che pretenda di imporci cosa dobbiamo mangiare, quale auto guidare, in che modo ristrutturare la nostra
casa, quali abiti indossare e magari anche come scrivere e pensare. Questa è un’Europa arrogante e
invasiva, contraria alla libertà dei suoi cittadini.
Noi vogliamo un’Europa forte e autorevole, che faccia meno ma meglio. Far meglio vuol dire avere
un’Europa che si occupi dei grandi temi, a partire dalla politica estera e di sicurezza comune, che sia
protagonista nel mondo e negli scenari di crisi, ma che lasci tutto il resto alla libertà e alla sovranità delle
Nazioni.
Chi ha a cuore il futuro dell’Europa ha un altro dovere a cui adempiere: risvegliare quest’Europa dal sonno
in cui è piombata e che le ha fatto dimenticare da dove proviene e quali sono le sue radici. L’Europa è la
terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato una sintesi straordinaria, che ha fertilizzato il
terreno sul quale sono sorte le grandi cattedrali, è nato lo Stato sociale, è cresciuta la separazione tra Stato
e Chiesa, si è sviluppata una società che mette al centro la persona e che ha nella persona il suo fine ultimo.
Questa è l’Europa che amiamo. Questa è la vera Europa, che vogliamo consegnare, vitale e prospera, ai
nostri figli e nipoti.
È una sfida che, per essere vinta, non può prescindere dalla riflessione intellettuale e dall’elaborazione
culturale. Il Centro Studi Livatino si è assunto questa responsabilità e io non posso che ringraziarvi e
chiedervi di proseguire in questo cammino. Con la costanza, la tenacia e il coraggio che, da sempre,
contraddistinguono il vostro impegno.
Buon lavoro