

(AGENPARL) – ROMA, 19 aprile 2024 – Ieri sono stati comunicati i vincitori del 2024 i cui scatti verranno raccolti nel volume World Press Photo 2024 in uscita il 17 maggio per Marsilio Arte.
World Press Photo Award, da quasi 70 anni, premia le migliori immagini di fotogiornalismo con l’obiettivo di «Connettere il mondo alle storie che contano».
Nel 2024 sono stati premiati 33 fotografi per 32 servizi fotogiornalistici. Le opere sono state selezionate da una giuria internazionale indipendente su 61062 opere candidate di 3851 fotografi provenienti da 130 Paesi di tutto il mondo.
La Foto dell’anno 2024 va allo scatto “A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece” del fotografo palestinese Mohammed Salem, già vincitore di precedenti edizioni del World Press Photo Award. Nello scatto viene ritratto Inas Abu Maamar nell’ultimo abbraccio alla nipote Saly, avvolta in un sudario. Un «momento potente e triste che riassume il senso più profondo di ciò che stava accadendo nella Striscia di Gaza».
L’opera è stata scelta dalla giuria per la cura e il rispetto della composizione, un racconto visivo allo stesso tempo metaforico e letterale di una perdita inimmaginabile.
Tra i progetti premiati: le condizioni dei malati di demenza in Madagascar, l’immigrazione in Messico e la guerra in Ucraina.
Il fotografo di Geo, Lee-Ann Olwage, si aggiudica il riconoscimento per la Storia dell’anno con i suoi scatti in Madagascar dal titolo “Valim-babena”. Il progetto ritrae un uomo di 91 anni affetto da demenza senile assistito dalla figlia. In Madagascar, la mancanza di consapevolezza pubblica sulla demenza fa sì che le persone che manifestano i sintomi della perdita di memoria siano spesso stigmatizzate. Lo scatto, che esprime profonda tenerezza, racchiude tutto l’amore di un figlio per il proprio genitore ormai anziano. La giuria ha motivato la scelta spiegando che «questa storia affronta un problema sanitario universale attraverso la lente della famiglia e dell’assistenza.
Il premio per il progetto a lungo termine è stato assegnato a The Two Walls, realizzato da Alejandro Cegarra per il New York Times / Bloomberg che racconta il tema dei migranti in Messico.
Il premio World Press Photo Open Format è stato dato alla fotografa ucraina Julia Kochetova per “War is Personal”, un lavoro che intreccia foto con poesie e musica, in collaborazione con un illustratore e dj ucraino. La fotografa ha creato un sito che unisce il fotogiornalismo allo stile documentaristico personale nella forma di un diario. Lo scopo, è mostrare al mondo cosa significa vivere nella quotidianità la guerra.
«Tutte le immagini vincitrici hanno la capacità di trasmettere un momento specifico, ma anche di risuonare al di là del loro soggetto e del loro tempo ed è questo quello che speravamo di trovare» ha detto Fiona Shields, responsabile della fotografia di The Guardian e presidente della giuria globale del World Press Photo Contest 2024. «La Foto dell’Anno racchiude proprio questo senso di impatto: è incredibilmente commovente quando la si guarda e, allo stesso tempo, fa discutere sulla pace, il che è estremamente potente in un momento in cui la pace può talvolta sembrare solo un’improbabile fantasia».
Nel volume, composto da 208 pagine con 200 illustrazioni a colori, le fotografie sono suddivise in categorie tematiche. L’opera, oltre a mettere in luce la complessità del lavoro fotogiornalistico pone il lettore a diretto contatto con i conflitti dell’intera società. Il prezzo del libro è di 32 euro.