
(AGENPARL) – mer 17 aprile 2024 Vino: Cia-Agricoltori, fare squadra per preservare e rilanciare un capitale
economico, sociale e culturale
E’ come se in Basilicata fossero saltate due vendemmie. Nelle cantine
lucane il vino in giacenza al 31 dicembre 2023 è di circa 180mila
ettolitri, di cui 94 mila hl dop, 41 mila Igp e il resto di altre varietà.
La giacenza comunque compensa il calo medio della produzione che nella
vendemmia 2023 in Basilicata è stato tra il 20 e il 30% con punte del 70%
tra i vigneti dell’Aglianico del Vulture, attaccati dalla peronospora. La
produzione complessiva dell’annata vinicola appena conclusa si attesta
intorno a 70 mila ettolitri, rispetto ai 97 mila ettolitri del 2022. Quella
del comparto vinicolo è una delle emergenze individuate da Cia-Agricoltori
contenuta nel Piano Agricolo Alimentare 2024-27 con la richiesta di
attivazione delle procedure dello stato di crisi dei comparti che hanno
subito forti contrazioni di prodotto a seguito dei noti eventi calamitosi
(peronospora nel Vulture e non solo) e attivazione di interventi per la
ripresa produttiva. Tra le altre proposte: creazione di un fondo regionale
destinato a sostenere misure attive per il contenimento dei rischi
climatici, anche sul versante delle fitopatie e delle parassitosi. In modo
da rendere più sostenibile i costi delle polizze assicurative e/o le quote
di adesione per le coperture assicurative parametriche attivabili nel
settore agricolo. Istituzione di un fondo creditizio speciale rotativo
finalizzato a sostenere gli investimenti nel settore primario in
particolare quelli per l’innovazione tecnologica, la transizione
energetica, quelle digitale e ambientale nonché la tutela e l’uso razionale
delle risorse naturali. Oltre che per accompagnare le aziende negli
investimenti infrastrutturali e di modernizzazione tecnologica dei processi
produttivi. Cia parla di complesse e delicate pianificazioni che quasi
sempre richiedono una progettualità ed operatività intersettoriale. Il
tutto assume il carattere dell’innovazione nella programmazione e vero
banco di prova per la nostra Regione nell’utilizzo delle risorse.
Per Cia appare inoltre utile predisporre uno specifico progetto riguardante
il “Marchio unico dell’agroalimentare lucano di qualità” quale brand
“ombrello” riassuntivo delle produzioni agricole ed enogastronomiche a loro
volta correlate alle eccellenze storico-ambientali.
Il messaggio lanciato in occasione del Vinitaly: fare squadra per
preservare e rilanciare un capitale economico, sociale e culturale del
valore di 30 miliardi di euro, partendo in prima battuta da un *cambio di
passo dell’Europa *che, *già dalle agende politiche delle prossime
elezioni, dovrà essere meno penalizzante e più incentivante per il settore
vino*.
“Sicuramente *il vino tricolore sta vivendo un momento difficile di
transizione* -ha detto Fini-. C*’è il sorpasso della Francia dopo 9 anni in
vetta alla produzione mondiale e il cambio e calo dei consumi *con un
ulteriore -3% annuo, complici il cambiamento climatico che pesa sulle rese
e l’inflazione che incide sulla spesa. *Ma il mondo del vino*,
attualmente,* paga
anche l’escalation di attacchi e criminalizzazioni, con le proposte europee
di etichettatura delle bevande alcoliche e di alert sanitari sulle
bottiglie, le ipotesi di limitazioni su sostegni e sponsorizzazioni*,
creando allarmismo e disinformazione, perché non si fa più distinzione tra
il consumo corretto, moderato, responsabile e l’abuso”.
Per questo, ha sottolineato il presidente di Cia, “*questo Vinitaly deve
servire a fare quadrato intorno al comparto e a chiedere tutti insieme di
riorientare le politiche Ue dalla nuova legislatura*, salvaguardando i
fondi di promozione per il vino, concentrandosi sulla lotta all’abuso di
alcol e, soprattutto, *evitando misure restrittive o sproporzionate* che
minano le comunità e i territori del vino”.
*Il settore* infatti, ha ricordato Fini, “*è strategico non solo sotto il
profilo economico e occupazionale*, registrando una produzione da 14