
(AGENPARL) – mer 17 aprile 2024 COMUNICATO STAMPA | 17 APRILE 2024
Trento, emergenza plateatici: le
preoccupazioni degli esercenti
TRENTO. L’Associazione ristoratori trentini e l’Associazione pubblici esercizi del
Trentino aderenti a Confcommercio Trentino chiedono più attenzione e una visione
orientata al futuro nella regolamentazione dei plateatici, gli spazi all’aperto di bar
e ristoranti che, dopo la pandemia, si sono attestati come un servizio essenziale
per cittadini e turisti.
Parlano di “strabismo” nella visione del futuro della città di Trento, le associazioni
di categoria di bar e ristoranti, aderenti a Confcommercio Trentino, che stamattina
hanno presentato le preoccupazioni dell’intero settore di fronte alle restrizioni
segnalate dalla Soprintendenza provinciale riguardo a numerosi plateatici e
dehors cittadini: “strabismo” tra l’obiettivo di una città moderna, aperta, viva,
capace di offrire servizi a cittadini, turisti, studenti, lavoratori e una rigidità che
rischia di ingessare lo sviluppo del centro storico, con conseguenze pesanti su
imprese e occupazione.
Alla conferenza stampa di questa mattina erano presenti la presidente
dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino Fabia Roman, il presidente della
sezione di Trento dell’Associazione ristoratori trentini Francesco Antoniolli e per i
pubblici esercizi Walter Botto.
dott. Walter Filagrana | Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione Confcommercio Trentino
«Abbiamo bisogno di un segnale forte e deciso – ha esordito la presidente Roman verso un tipo di sviluppo della nostra città che ci consenta di continuare a lavorare
con serenità e ottimismo, investendo, producendo reddito per l’intero indotto,
sviluppando una città moderna e che guarda al futuro». Ricordando l’importanza
dei plateatici, come spazio anche per la comunità e per il turismo, Roman ha
spiegato: «Proprio in questa fase chiediamo a tutti i soggetti coinvolti in questa
partita [la stesura del nuovo Regolamento comunale], in primis le istituzioni ma
anche i cittadini ed i funzionari amministrativi, di condividere una visione di
sviluppo della nostra città che guardi avanti. Una città bella e viva, non una città
bella ma spenta. Non una città museo ma una città d’arte, dove le bellezze
culturali ed artistiche siano esposte, curate, valorizzate alla vista di cittadini e
turisti. Ma una città dove gli stessi cittadini e turisti trovano spazi, strutture, locali,
negozi. Assistiamo con una certa preoccupazione ad una forma di strabismo nello
sguardo sul futuro: da un lato c’è la volontà di accreditare Trento sempre più come
città turistica, culturale, alpina, aperta, ricca di eventi importanti, festival,
manifestazioni sportive… una volontà che come operatori economici non possiamo
che condividere. Dall’altro lato però, nei fatti, assistiamo ad una chiusura ed un
tentativo di “congelare” la città in un pericoloso immobilismo. Vogliamo dare alla
nostra città un’occasione di crescita ma poi quando si tratta di mettere a
disposizione gli strumenti per questa crescita, allora si ostacolano le iniziative
come quelle dei plateatici e dei dehors».
«Oggi chiediamo – dichiara Francesco Antoniolli – il coraggio di guardare avanti e
pensare la città di Trento in un’ottica davvero europea e internazionale, capitale
del Volontariato, accogliente ma vissuta e vivibile. Una Trento aperta ai grandi
cambiamenti che stanno attraversando le nostre società, i consumi, le abitudini. In
un contesto, quello alpino, che deve fare i conti con un clima di tipo continentale:
Ricordiamoci le mezze stagioni di Trento non sono le stesse di Napoli, Catania o