
Lunedì, una folla di trattori condotta da agricoltori britannici ha invaso le strade del centro di Londra, dirigendosi verso la piazza del Parlamento per protestare contro le politiche globaliste e dell’agenda verde che ritengono dannose per il settore agricolo nazionale. Questa manifestazione di dissenso arriva dopo mesi di proteste simili in tutta Europa.
I partecipanti alla protesta hanno esposto bandiere della Union Jack e cartelli con slogan che sottolineavano il loro sostegno agli agricoltori britannici e il loro timore per gli accordi di libero scambio siglati dal governo conservatore dopo la Brexit. Si sentiva forte il senso di tradimento da parte dei conservatori, accusati di aver sacrificato gli interessi agricoli nazionali a favore di accordi commerciali con paesi come Australia, Canada, Giappone, Messico e Nuova Zelanda.
Gli agricoltori britannici temono che gli standard elevati a cui sono soggetti sul lavoro, sull’ambiente e sulla salute siano vanificati dall’importazione di prodotti agricoli da paesi con standard inferiori. Questo può portare a una concorrenza sleale che danneggia l’agricoltura locale e mette a rischio la sicurezza alimentare del Regno Unito.
In particolare, la decisione del governo di consentire l’accesso ai mercati britannici agli agricoltori europei, nonostante i loro sussidi governativi più generosi e la dipendenza dalla manodopera migrante a basso costo, ha suscitato forte indignazione tra gli agricoltori britannici.
La presenza di prodotti stranieri con l’etichetta britannica nei supermercati, una pratica che danneggia ulteriormente gli agricoltori locali, è stata citata come ulteriore prova della mancanza di sostegno da parte del governo.
L’arrivo di Nigel Farage alla protesta ha sottolineato l’importanza politica dell’evento, con l’ex leader di UKIP che ha criticato aspramente il governo per aver abbandonato gli agricoltori britannici e per aver intrapreso politiche ambientali che hanno aumentato i costi energetici e dei fertilizzanti.
Mentre le proteste degli agricoltori britannici si intensificano, l’Unione Europea è stata costretta a ritirare un piano di ripristino della natura del Green New Deal a causa delle proteste degli agricoltori nei Paesi Bassi e altrove. Questa mossa dimostra la crescente pressione sugli organismi politici per ascoltare le preoccupazioni del settore agricolo.
Con le elezioni generali imminenti nel Regno Unito, gli agricoltori britannici sperano di far sentire la propria voce e ottenere il sostegno di un governo che si impegni a proteggere l’agricoltura nazionale e ad affrontare le sfide poste dalle politiche globaliste e dell’agenda verde.