(AGENPARL) – gio 14 marzo 2024 Malattie rare: identificati i fattori predittivi che possono portare alla ripresa delle funzioni
endocrine in pazienti maschi con ipogonadismo ipogonadonatropo congenito
L’Università Statale di Milano e l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano hanno partecipato a uno studio
internazionale che ha preso in esame la più ampia casistica mai analizzata finora di pazienti
maschi con Ipogonadismo Ipogonadotropo Congenito (CHH) che hanno avuto una ripresa
spontanea della funzione testicolare. La ricerca ha evidenziato che i soggetti con normale senso
olfattivo, senza gravi alterazioni dello sviluppo sessuale alla nascita, con sviluppo puberale non
completamente bloccato e senza alterazioni genetiche nei geni responsabili della malattia, hanno
una maggiore probabilità di sviluppare una ripresa spontanea della funzione testicolare. La ricerca
è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale The Lancet Diabetes and Endocrinology.
Milano, 14 marzo 2024 – Mancanza di sviluppo puberale, infertilità e talora assente o ridotta
capacità olfattiva sono i tratti clinici distintivi dell’ipogonadismo ipogonadonatropo congenito
(CHH), una malattia endocrina rara la cui reale prevalenza nei maschi non è completamente nota
ma recentemente stimata in circa 1:30.000 e che una volta diagnosticata necessita di specifiche
terapie variabili a seconda dell’età e delle condizioni del paziente.
Uno studio internazionale, che ha coinvolto l’Università Statale di Milano e l’IRCCS Istituto
Auxologico Italiano insieme a centri di riferimento americani, basiliani, inglesi e francesi,
pubblicato sulla rivista The Lancet Diabetes and Endocrinology, ha identificato i fattori che possono
predire una ripresa spontanea delle funzioni endocrine anche diversi anni dopo il mancato sviluppo
puberale. Fino ad oggi, infatti, si sapeva solo che questa condizione, nota come CHH reversal, si
manifestava in una percentuale variabile tra il 5% e il 10% di pazienti a seguito di un periodo di
trattamento lungo anche diversi anni.
La ricerca non solo ha preso in esame, attraverso dati clinici anonimizzati, 87 casi, che rappresentano
la più ampia casistica di pazienti CHH reversal mai descritta in letteratura, ma si è anche basata su
un metodo statistico innovativo chiamato Latent Class Mixture Modelling (LCMM) o modellazione
della miscela di variabili latenti. LCMM è un approccio statistico emergente e potente per ottenere
informazioni sempre più approfondite dai dati. In particolare, aiuta a scoprire sottogruppi nascosti,
identificare eterogeneità non altrimenti osservate e a modellare relazioni complesse che
diversamente andrebbero perse.
“Questo approccio ha permesso di categorizzare i nostri pazienti e in particolare di identificare, per
la prima volta, due distinte classi di soggetti con CHH reversal sulla base del volume testicolare
medio, della presenza di micropene e dei livelli circolanti di FSH, ovvero il dosaggio di un ormone
ipofisario importante per la stimolazione dell’attività testicolare. D’altro canto, ci ha anche permesso
di identificare dei fattori predittivi di forme reversal. Infatti dai nostri risultati emerge che i pazienti
CHH con normale senso olfattivo,, senza gravi alterazioni dello sviluppo sessuale alla nascita, con
sviluppo puberale non completamente bloccato e senza alterazioni genetiche nei geni causativi
noti per CHH hanno una maggiore probabilità di sviluppare una successiva ripresa spontanea della
funzione testicolare anche diversi anni dopo il mancato sviluppo puberale e quindi rientrare nei casi
di CHH reversal” spiega Marco Bonomi, Professore di Endocrinologia dell’Università Statale di
Milano e responsabile del Centro di Endocrinologia Ginecologica e Andrologica dell’IRCCS
Auxologico.
“Risultati di particolare importanza” continua Bonomi, “perché ci avvicinano sempre più a una
medicina di precisione, individualizzata sul singolo paziente e, d’altro canto, sono un chiaro esempio
di medicina traslazionale, dove dalla ricerca si passa alla cura del paziente. Il prossimo passo sarà
capire sempre meglio e sempre di più i meccanismi molecolari che sono alla base di queste forme
reversal e anche su questo fronte si stanno portando avanti studi in vitro e in vivo con questa
finalità”.
“Un sentito ringraziamento va a tutti i pazienti che hanno acconsentito all’impiego dei loro dati
clinici anonimizzati per fini di ricerca e che hanno quindi permesso di raggiungere i risultati ora
pubblicati che andranno a vantaggio della diagnosi e della cura di altri pazienti con questo stesso
difetto endocrino raro nonché altri pazienti con forme più comuni di ipogonadismo ipogonadotropo
come quelle funzionali, spesso presenti nel soggetto adulto dismetabolico obeso”, conclude il
professor Luca Persani, ordinario di Endocrinologia dell’Università Statale di Milano e direttore
del Dipartimento Endocrino-Metabolico di IRCCS Auxologico, che ha cofirmato il lavoro insieme a
Biagio Cangiano (ricercatore di UNIMI e Auxologico) e Luca Giovanelli (endocrinologo e dottorando
di ricerca).
Ufficio Stampa Università Statale di Milano
Ufficio Stampa
Auxologico IRCCS
Trending
- Lunedì 11 novembre a Coverciano torna l’appuntamento con ‘Azzurri Partner Day’
- Daily News 07 / 11 / 2024
- Da Unimore una nuova app che traccia l’attività dei mammiferi fossori e previene i collassi arginali
- Roma. Zevi: “Solidarietà ad agenti investiti ieri”
- Vassallo, Ruotolo (Pd): svolta importante, fare piena luce su omicidio sindaco pescatore
- Omicidio Vassallo: Martusciello (FI), “Quattordici anni di silenzi, smantellare il sistema di coperture”
- (ACON) SALUTE. CELOTTI (PD): SENOLOGIE STRAVOLTE, MA NULLA SU PIANO-OSPEDALI
- (ARC) Salute: Riccardi, entro l’anno Ospedale di comunit distretto Codroipo
- Q3 2024 Results
- PETROLATI (DEMOS): SOLIDARIETÀ A VIGILI POLIZIA LOCALE INVESTITI