
(AGENPARL) – gio 14 marzo 2024 “FERRARA, LA CITTÀ SOSPESA” IN PRIMA VISIONE SU RAI5. NEL PROGRAMMA “DI LÀ
DAL FIUME E TRA GLI ALBERI” L’APPROFONDIMENTO DI MONICA GHEZZI IN ONDA
DOMENICA 17 MARZO. NELLA PUNTATA L’UNIVERSO DI BASSANI, LA CITTÀ TRA TERRA
E ACQUA, L’ARTE, L’ARCHITETTURA E LE STORIE PIÙ CARATTERISTICHE
Ferrara, 14 mar – Le meraviglie di Ferrara saranno il centro della nuova
puntata del programma “Di là dal fiume e tra gli alberi”, in onda in prima
visione su Rai 5 domenica 17 marzo alle 22.10. A raccontarle sarà Monica
Ghezzi in “Ferrara, la città sospesa”, documentario alla scoperta delle
storie e dei personaggi più caratteristici del territorio estense.
“È sempre un piacere vedere che Ferrara e le sue infinite storie sono
sempre più presenti nel palinsesto delle trasmissioni culturali nazionali –
dice l’assessore Matteo Fornasini -. Ringrazio la giornalista Monica
Ghezzi, la troupe e lo staff di Rai 5 per contribuire a far conoscere la
nostra città con un documentario che domenica approfondirà l’universo di
Bassani, Ferrara tra terra e acqua, il mondo dei buskers e la passione che
questa città coltiva per l’arte, nel segno del grande maestro Franco
Farina”.
Ferrara è la “Città dalle cento meraviglie”, come recita il titolo del
romanzo autobiografico del pittore ferrarese Filippo De Pisis, vissuto
nella prima metà del ‘900 e intimo amico dei fratelli Giorgio e Andrea De
Chirico, che vissero a Ferrara durante gli anni della Grande Guerra. Una
storia intensa e curiosa quella dei due fratelli a Ferrara, raccontata su
Rai 5 sotto un profilo psicologico dallo psichiatra Adello Vanni,
appassionato cultore della pittura metafisica e dei suoi simbolismi.
Ferrara è una città tanto bella quanto misteriosa e lunare, spesso avvolta
da una coltre di nebbia che la rende quasi indefinibile. Si dice che sia
dominata da una certa bizzarria che investe gli abitanti della cittadina
estense e che intuirono gli stessi pittori metafisici. Quella bizzarria,
forse, che ha plasmato la fantasia degli artisti che vi hanno vissuto,
da Ludovico
Ariosto a Torquato Tasso che a Ferrara perse il senno e venne rinchiuso in
una cella dell’ex ospedale di Sant’Anna. Lo storico Matteo Provasi parla
dell’importanza della città durante il Rinascimento, quando sotto il
dominio degli Estensi fu capitale del Ducato di Ferrara e rappresentò un
importante centro politico, artistico e culturale.
Tra le meraviglie di Ferrara, prima città moderna d’Europa, vi è la
cosiddetta Addizione Erculea, raccontata da un giovane progettista, Sergio
Fortini, nella darsena di San Paolo. A due passi dal meraviglioso Castello
Estense, il monumento più rappresentativo di Ferrara, l’architetto descrive
la città come un’isola che galleggia sospesa tra la terraferma e l’acqua
del grande fiume Po. Ferrara è ineffabile, una città i cui protagonisti
sono anche il vuoto e l’assenza. In questa atmosfera rarefatta c’è però una
costante che ne ha determinato la storia e il fascino senza tempo: il Po,
con il suo delta e i magnifici rami. Nell’antica banchina portuale di
Pontelagoscuro è ormeggiata la Nena, una vecchia imbarcazione veneziana.
Georg Sobbe e Antonella Antonellini, capitano e marinaio della Nena, la
definiscono una ‘ludo-barca’. Da anni, infatti, sono impegnati
nell’organizzazione di percorsi fluviali dedicati a cittadini e
scolaresche, nel tentativo di recuperare e vivacizzare il secolare rapporto
tra la città e il suo fiume.
Anche Giorgio Bassani, scrittore e poeta che ha reso Ferrara celebre nel
mondo, ne L’Airone ha dato voce al proprio rapporto con il fiume Po. Il
protagonista del suo ultimo romanzo infatti, lungo le valli del Po di
Volano compie un viaggio che da semplice battuta di caccia diventa un
percorso per lenire il suo disagio esistenziale. Bassani è amatissimo a
Ferrara e non c’è luogo che in qualche modo non rimandi alla sua opera
poetica e narrativa: da Corso Ercole I d’Este, dove si affacciava
l’immaginario giardino dei Finzi Contini, alle mura del castello dove
avvenne la fucilazione di undici oppositori del regime fascista. Episodio
raccontato magistralmente in “Una notte del ’43”. Nel cimitero ebraico, la
poetessa e lettrice appassionata dell’opera di Bassani, Monica Pavani,
parla della relazione imprescindibile tra Ferrara e il suo poeta e di come
per i Ferraresi i suoi personaggi continuino a vivere tra le case e i
vicoli della città.
A ridosso delle antiche mura, il documentarista Filippo Vendemmiati
racconta la città dal punto di vista di chi, come lui, l’ha abbandonata per
vivere altrove, sottolineando il silenzio che caratterizza l’anima di quei
luoghi, soprattutto di notte, quando passeggiando per i suoi vicoli puoi
sentire distintamente l’eco dei tuoi passi. Questo silenzio, tuttavia,
produce suoni inaspettati, come la musica del Ferrara Buskers Festival,
creazione di un ferrarese sui generis, amante della musica e musicista a
sua volta: Stefano Bottoni, un ex fabbro che nel 1988 nella sua fucina ha
inventato il primo Festival Internazionale per Musicisti di Strada.
In centro si staglia poi un’altra delle cento meraviglie, forse la più
bella: il Palazzo dei Diamanti, oggi spazio che ospita le mostre temporanee
della Fondazione Ferrara Arte e sede della Pinacoteca Nazionale. Chiara
Varrasi, responsabile conservatrice della Galleria d’arte Moderna, ricorda
gli anni ruggenti della cittadina di provincia, quando sotto la direzione
artistica del maestro Franco Farina, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘90,
Ferrara divenne un polo museale d’avanguardia, accogliendo opere di artisti
internazionali, icone come Man Ray e Andy Warhol, che nel 1975 espose qui
la collezione “Ladies and gentleman”.
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In allegato alcune immagini realizzate a dicembre durante le riprese in
città della puntata su Ferrara, con la giornalista Monica Ghezzi e la
troupe. Qui in particolare nella Nuova Darsena e in via Mazzini all’altezza
della sinagoga.
Ferrara Rinasce
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