
(AGENPARL) – ven 09 febbraio 2024 RAVENNA – OSSERVATORIO
DELL’ECONOMIA
3° trimestre 2023 e scenari di
previsione 2023-2024
Ravenna 9 febbraio 2024
Guberti: “Per ridare lavoro a chi lo ha perso e ai tanti giovani che lo cercano bisogna mettere l’impresa al centro di qualsiasi azione riformatrice. Sul tema
della semplificazione, e della capacità dello pubblica amministrazione di garantirne ovunque l’applicazione passa gran parte del futuro del Paese: non più
rinviabile l’adozione da parte del governo della ZLS”
CAMERA DI COMMERCIO, TAVOLO SULLE OPPORTUNITÀ ECONOMICHE E
OCCUPAZIONALI: NEL 2023 IL VALORE AGGIUNTO RAVENNATE È CRESCIUTO DELLO 0,4%
Nel 2023 il valore aggiunto ravennate è aumentato dello 0,4% rispetto al 2022 (chiuso a
+3,5%), in misura inferiore (a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio) sia alla
media italiana (+0,7%), sia al dato riferito all’Emilia-Romagna (+0,9%). Lo ha reso noto l’Osservatorio
dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna nella riunione del Tavolo sulle opportunità
economiche e occupazionali tenutosi, presso la sala Cavalcoli dell’Ente di viale Farini, il 9 febbraio alla
presenza, tra gli altri, del Presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti, del Prefetto di Ravenna,
Castrese de Rosa, del Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, dei rappresentanti delle
Istituzioni, dei vertici delle associazioni di categoria e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di
Unioncamere Emilia-Romagna.
E’ il fronte internazionale, però, a preoccupare di più la Camera di commercio ed il sistema delle imprese,
con i significativi rischi al ribasso derivanti, in particolare, dalla crisi in Medio Oriente e dall’irrigidimento delle
condizioni di finanziamento. Tra le principali preoccupazioni dell’Ente di viale Farini, nonostante la vivace
dinamica dei servizi (+2,3% nel 2023 e +1,1% nel 2024), l’indebolimento del ciclo manifatturiero, che
contribuisce a ridurre le prospettive di crescita del commercio internazionale e le quotazioni delle materie
prime e dei prodotti energetici. In valore assoluto e al netto dell’inflazione, già nel 2022 Ravenna aveva
segnato il superamento dei livelli del 2019 (con 11,2 miliardi); la tendenza alla crescita, anche se molto più
rallentata, continua nel 2023 (11,3 miliardi) e dovrebbe proseguire anche quest’anno, con il raggiungimento
della soglia di 11,4 miliardi.
“Per ridare lavoro a chi lo ha perso e ai tanti giovani che lo cercano – ha detto il presidente della Camera di
commercio, Giorgio Guberti – bisogna mettere l’impresa al centro di qualsiasi azione riformatrice,
semplificando il quadro normativo e fiscale e lavorando con determinazione per combattere le inutili
incrostazioni burocratiche che frenano i nostri imprenditori. Il modello di sviluppo nel quale crede la Camera
di commercio è quello fatto di imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti, territorio in cui le opportunità,
della modernizzazione e delle nuove tecnologie, siano patrimonio di tutti. Per dare slancio alla crescita,
rallentata a causa dei tragici eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, sarebbe inoltre fondamentale
rendere operativa la Zona Logistica Semplificata nella nostra regione, attraverso l’emanazione da parte del
Governo dei decreti attuativi oramai non più rinviabili, e perseguire l’approfondimento dei fondali del porto di
Ravenna fino a 14,5 metri, dopo che, anche grazie al forte impegno dell’Autorità Portuale, è stata annunciata
la conclusione anticipata della prima tranche dei lavori. Sul tema della semplificazione, e della capacità dello
pubblica amministrazione di garantirne ovunque l’applicazione – ha concluso il presidente della Camera di
commercio – passa gran parte del futuro del Paese”.
“Tutti gli attori istituzionali e il mondo associativo ritengono che l’operatività della Zona Logistica Semplificata
possa contribuire a dare nuova linfa al settore produttivo ravennate. Per questo ho recepito gli appelli che mi
sono pervenuti – sottolinea il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e ho rappresentato già nelle sedi
governative competenti tale esigenza. Sono convinto che questa richiesta che proviene dal territorio sarà
presto accolta perché davvero può costituire un volano per la ripresa dopo i tragici eventi alluvionali di
maggio. Il sistema delle imprese ravennate è forte per resistere ai contraccolpi negativi e auspico che con il
giusto sostegno saprà riprendere il trend di crescita che le è consono”.
“È indubbio che stiamo attraversando un momento storico estremamente delicato, la tragica alluvione che ha
colpito il nostro territorio, la pandemia, le guerre e i grandi stravolgimenti globali hanno inevitabilmente
influito e influiscono tuttora sulla crescita e sullo sviluppo economico e occupazionale – evidenzia Michele
de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna -, sicuramente in questo scenario il lavoro del tavolo
provinciale sulle opportunità economiche e occupazionali, grazie anche al supporto tecnico di
dell’Osservatorio sull’economia e sul lavoro, è prezioso, per aiutarci a governare una situazione
estremamente variabile e totalmente inedita e continuare a programmare il futuro del nostro territorio.
Quello che è certo è che dobbiamo continuare a lavorare per sostenere e facilitare lo sviluppo degli ambiti
economici ai quali siamo da sempre vocati, rendendoli all’altezza delle sfide della contemporaneità anche per
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la crescita delle nuove generazioni; penso, solo per fare alcuni esempi al progetto Agnes che raccoglie la
sfida della produzione di energia verde, inserendosi nel solco della nostra storica esperienza in campo
energetico o alla realizzazione della Zona logistica semplificata, al momento ancora in attesa dei decreti
attuativi da parte del Governo, che farebbe esprimere al meglio le potenzialità del nostro scalo portuale,
mettendolo ancora in più al centro e in rete con i tanti distretti produttivi della nostra regione e non solo”.
Nel 2023, considerato il rallentamento del commercio mondiale connesso alle disfunzioni delle catene
internazionali di produzione, l’export ravennate è stimato in calo, al netto dell’inflazione, del -10,6%, valore
confermato dai dati registrati da Istat nei primi nove mesi dell’anno (-8,5%, dopo il -5,8% a giugno scorso).
Nel 2024, le cose dovrebbero migliorare con un valore esportato, al netto dell’inflazione, in forte ripresa
(stimato al +2,1%). E, sotto la pressione del contenimento di domanda interna e commercio mondiale,
nonché dell’inflazione ancora anomala, è calato anche il valore aggiunto prodotto dall’industria ravennate,
che subisce una flessione del -2,6%; nel 2024 riuscirà appena a tornare in terreno positivo (+0,5%).
Concluso il capitolo dei “superbonus”, il valore aggiunto reale delle costruzioni registra una crescita
rallentata nel 2023 (+3,7%), che contribuisce allo sviluppo complessivo, ma non più con una dinamica
eccezionale come quella del 2022. La tendenza positiva si invertirà decisamente nel 2024 con lo scadere
delle misure di sostegno adottate, conducendo il settore in recessione (-1,9%). Nel 2023, la fase di
recessione dell’attività nell’industria e un deciso rallentamento della dinamica dei consumi, insieme
all’aumento delle diseguaglianze, ha ridotto decisamente il ritmo di crescita del valore aggiunto nei servizi
(+2,3%). Nel 2024 la contenuta crescita dei consumi permetterà al valore aggiunto dei servizi di continuare
a crescere ma più lentamente (+1,1%). Per il valore aggiunto dell’agricoltura, dopo la crescita stimata per
il 2022 (+3,1%), un risultato molto in recessione si prospetta per l’anno da poco conclusosi (-7,5%), dopo
l’effetto degli eventi meteo negativi che hanno colpito particolarmente la provincia di Ravenna (alluvione,
grandine, ecc…), che si sono accompagnati alle difficoltà che il settore sta da tempo registrando. Nel 2024 il
recupero sarà difficile e proseguirà il trend negativo con una flessione del -2,7%.
Le indicazioni che emergono dall’indagine congiunturale tra le imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti,
vanno nella stessa direzione: per il complesso dell’industria manifatturiera ravennate, nel terzo trimestre del
2023, il volume della produzione realizza un tendenziale +3,5%; ma è l’andamento in frenata degli ordini il
segnale più evidente del peggioramento dell’attività e si registrano valori già in ambito negativo (-0,2% per
gli ordini complessivi). Maggior deterioramento si rileva per la componente estera (-2,6%, rispetto
all’analogo trimestre del 2022). Più in affanno l’artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi
(-2,4%), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-2,1%). Soffre anche il comparto delle
costruzioni, con il fatturato che prosegue il trend in discesa (-2,1%) e ben lontano dal risultato medio del
2022 (oltre +5%). Per il commercio al dettaglio, le vendite risultano in moderato recupero (+2,7%), diffuso
tra tutte le tipologie analizzate, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.
Infine, cresce la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese, segno di come gli eventi climatici
catastrofici ed il clima di incertezza sul fronte economico abbiano avuto ripercussioni negative sui livelli di
attività. Per quanto riguarda il credito, a settembre il valore complessivo dei prestiti concessi al confronto
con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente, per il secondo trimestre consecutivo, risulta in calo (4%), con trend in peggioramento; calano i prestiti bancari alle imprese (-6,7%), in particolare nel comparto
manifatturiero (-7,1% rispetto al 2022) ed in quello dei servizi (-8,7%), con pesanti conseguenze
disincentivanti per gli investimenti.
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Ravenna 9 febbraio 2024
Valore aggiunto: indice (2000=100) e tasso di variazione ed. GENNAIO 2024
RAVENNA – Valore aggiunto, variazioni annuali ed. GENNAIO 2024
Valore aggiunto totale – Variazione percentuale
Previsioni Prometeia (GENNAIO 2024)
Ravenna
Emilia-Romagna
Italia
0,9 0,6
0,4 0,6
0,7 0,4
RAVENNA – Valore aggiunto per settore, variazioni annuali ed. GENNAIO 2024
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Ravenna 9 febbraio 2024
Industria
Costruzioni
Servizi
TOTALE
Ravenna
Emilia Romagna
Italia
RAVENNA – Valore aggiunto ai prezzi base (milioni di euro, valori concatenati, anno di riferimento
2015)
12.000
11.500
Prometeia, ed. GENNAIO 2024
M ed ia d el p erio d o 2 0 0 0 -2 0 2 4 : 1 0 .7 7 7
11.000
10.500
9.500
9.000
8.500
8.000
9.528
9.954
10.118
10.311
10.604
10.719
11.033
11.088
11.339
10.538
10.681
11.386
10.827
10.748
10.869
10.820
10.995
11.001
11.057
10.892
10.162
10.863
11.247
11.292
11.361
11.485
10.000
7.500
7.000
Media del periodo 2000-2008 : 10.522
Media del periodo 2009-2024 : 10.921