
(AGENPARL) – gio 08 febbraio 2024 (ACON) Trieste, 8 feb – “? inaudito giocare a rimpiattino con
la salute e i diritti dei cittadini attorno al nuovo progetto
dell’impianto di Bioman, classificato nei documenti della Regione
come una modifica dell’impianto di recupero di rifiuti urbani non
pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi con produzione di
energia elettrica e biometano da fonti rinnovabili sito in Comune
di Maniago (Pn) per realizzazione impianto di produzione calore
con cogenerazione per teleriscaldamento urbano”. Lo sottolinea,
in una nota, la consigliera regionale di Avs, Serena Pellegrino.
“La discussione avvenuta l’altra sera in Commissione ambiente del
Comune di Maniago – aggiunge la consigliera – ? stata quanto meno
esiziale. Il Centrodestra in questa vicenda ha fatto tutte le
parti in commedia: come minoranza in consiglio comunale chiede di
procedere con il ricorso al Tar contro la Regione, ovvero contro
la propria giunta. Poi per? ritratta, evidentemente la presenza
del consigliere regionale Maurmair di Fratelli d’Italia ? servita
per rimettere tutti in riga e lasciare cos? a chi governa il
Comune la decisione politica: ovvero se firmare o meno la
convenzione che darebbe il via libera alla realizzazione del
progetto che di sicuro ? fortemente voluto dalla destra
regionale”.
Poi Pellegrino, che ? anche vicepresidente della IV Commissione
consiliare, precisa: “Di fatto stiamo parlando di un
inceneritore, concepito e progettato per 120 mila tonnellate di
rifiuti, che sulla carta per? dovrebbe funzionare solo al 25 per
cento della sua potenzialit? e trova supporto nella compensazione
ambientale determinata dal futuro teleriscaldamento per il comune
di Maniago. Si badi bene, quello stesso teleriscaldamento, gi?
oggetto di un accordo di 5 anni fa con l’Amministrazione comunale
e ad oggi mai attuato. Riguardava caserme, piscina, liceo,
sfruttando il calore prodotto da 5 motori funzionanti a biogas e,
cosa pi? importante, doveva servire a bilanciare l’aumento delle
emissioni inquinanti prodotte dal raddoppio dell’impianto, ora
autorizzato, denominato Bioman Sud”.
“Il no al progetto dell’impianto a biomasse da parte dei
cittadini – continua l’esponente di Avs – ? ben integrato da
utili e coerenti proposte. E cio?, innanzitutto l’amministrazione
comunale faccia marcia indietro sul progetto di teleriscaldamento
ora collegato al progetto dell’impianto di combustione di rifiuti
biomasse, ottenendo con ci? il decadere del percorso di
Autorizzazione Integrata Ambientale che Bioman dovrebbe
affrontare dopo aver evitato la ben pi? approfondita Valutazione
di impatto ambientale”.
“Quindi niente inceneritore. Invece – precisa Pellegrino – si
chieda che la societ?, forte dell’aumento di produzione di biogas
e biometano fornito dai nuovi 4 biodigestori, aggiunti ai cinque
gi? esistenti, realizzi, con la partecipazione del Comune e se
necessario della Regione, un accordo per la fornitura di gas a
prezzo agevolato da parte di Snam, alla quale Bioman gi? vende 10
milioni di m3 di gas della sua consistente produzione.
I nove biodigestori, capaci di garantire una produzione di circa
40 milioni di metri cubi di biometano, ragionevolmente
sufficienti ai bisogni di 70 mila famiglie, sono in grado di
fornire gas a tutte le famiglie di Maniago, forse anche a quelle
dei comuni vicini, con la comodit? del metanodotto vicino, senza
dover realizzare un apposito sistema per il teleriscaldamento, il
tutto con adeguati margini di redditivit? per l’azienda”.
“Il sindaco di Maniago e i cittadini – conclude la consigliera –
hanno bisogno di tutto l’appoggio possibile per scongiurare la
realizzazione di un inceneritore, oltretutto potenzialmente in
grado di diventare nel corso dei prossimi anni un ecomostro che
divori di tutto e non solo sovvalli e frazioni organiche e
legnose: dunque non si tratta solo di tutelare persone, ambiente
e aree protette del Maniaghese, perch? un pi? vasto territorio,
insieme a Spilimbergo e Fanna, costituisce una sorta di grande e
malsano Triangolo pesantemente gravato dal cumularsi degli
inquinamenti emessi da numerose industrie insalubri presenti e
impianti che inceneriscono rifiuti”.
ACON/COM/fa
081117 FEB 24