(AGENPARL) – mer 31 gennaio 2024 *Museo del Ricordo, Barbera (Prc): Venga intitolato alle vittime slave del
ventennio fascista*
“Apprendiamo che, su proposta del ministro Sangiuliano, il Consiglio dei
Ministri avrebbe approvato uno schema di legge per istituire un ‘Museo del
Ricordo’ a Roma, dall’esorbitante costo di ben 8 milioni di euro. Questo
museo sarebbe una buona idea solo se venisse intitolato alle vittime della
violenta campagna di italianizzazione forzata di cui furono vittime le
popolazioni slave che vivevano in Venezia Giulia, Istria, Dalmazia e
Carnaro. Ricordiamo che le violenze del regime fascista in quei territori
produssero la morte di ben 13 mila persone di etnia slava nei lager
presenti nel nostro Paese, di almeno 2.500 persone nel corso di azioni di
combattimento e di altri 1.500 civili uccisi dai nazifascisti solo per
rappresaglia. Peccato che i nostri patrioti da salotto, eredi politici di
quel regime feroce che svendette ignobilmente il nostro Paese alla
Germania nazista, abbiano la memoria tremendamente corta e siano mossi
solamente dal quel sentimento di rivalsa che li porta a capovolgere la
storia di quegli anni per assolvere i crimini del nazifascismo e infangare
la lotta di Liberazione. Utilizzare il fenomeno delle foibe per
trasformarlo impropriamente in una sorta di shoah italiana, non è solo un
clamoroso falso storico, ma è anche una chiara operazione politica per
sminuire il ruolo della lotta di Resistenza e il suo carattere popolare,
con lo scopo di cancellare le radici antifasciste della nostra Repubblica.
Ricordiamo che nelle foibe non ci finirono solo italiani, molti dei quali
anche complici degli efferati crimini del regime fascista, ma anche tanti
cittadini slavi che da secoli vivevano in quei territori, in pace e
prosperità, con la minoranza italiana. Pertanto, affinché quelle pagine
nere della nostra storia non abbiano a ripetersi, è necessario coltivare e
promuovere la memoria di quanto realmente è accaduto in quelle terre,
evitando quel ‘negazionismo di stato’ che viene imposto oggi dalla legge
che ha istituito il “Giorno del Ricordo”. Una legge che pretende di
reinterpretare in maniera ideologica e di parte una vicenda ben più
complessa e articolata, per finalità che nulla hanno a che fare con la
verità storica”. È quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato
politico nazionale di Rifondazione Comunista.
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