
(AGENPARL) – mar 30 gennaio 2024 Cia: parte da Lavello la mobilitazione degli agricoltori lucani
Con l’ Assemblea dei direttivi zonali del Vulture (Melfi, Venosa, Lavello,
Montemilone) prevista per domani mercoledì a Lavello (ore 18 Centro
sociale Digilio) comincia la mobilitazione della Cia-Agricoltori indetta
in Basilicata dagli organismi dirigenti.
I cortei di trattori che percorrono le strade regionali, italiane ed
europee – sottolinea la Cia – sono il sintomo di un disagio reale. Un
disagio che Cia-Agricoltori Italiani ha già portato in piazza, a Roma, il
26 ottobre scorso, sotto lo slogan: “Prezzi alle stelle, agricoltori più
poveri. Non siamo il problema, ma la soluzione”, per rivendicare la
centralità dell’impresa agricola nell’economia nazionale ed europea e il
suo valore per i territori e le comunità. Una manifestazione, fortemente
voluta, che ha visto in Piazza Santi Apostoli migliaia di agricoltori
arrivati da tutta Italia (folta la delegazione lucana) per esprimere,
civilmente, tutto il dissenso e malessere delle imprese agricole e
presentare le istanze più dirimenti per il settore.
Le richieste del comparto agricolo in crisi devono adesso trasformarsi in
proposte, poi condivise in un confronto politico a più livelli.
“Lo diciamo e ribadiamo che non si può far finta che l’agricoltura italiana
stia bene e che non ci siano problemi”. Queste le parole del presidente
nazionale Cristiano Fini. Cia, in questo contesto di tensione sociale,
vuole “evidenziare le azioni di mobilitazione intraprese e il valore del
confronto, nelle sedi opportune, tra organismi accreditati e istituzioni e
interlocutori economici. Nel nostro agire ci siamo posti obiettivi concreti
e non ideologici con spirito di unitarietà che fa parte del nostro Dna”.
Alcune delle molteplici sfide che Cia-Agricoltori Italiani riconosce nel
suo documento e si impegna a portare attivamente nel confronto, nel
dibattito e nel dialogo con le istituzioni regionali, nazionali ed europee:
VALORE LUNGO LA FILIERA – Una legge quadro per il riconoscimento del valore
delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto
garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di
filiera.
CENTRALITÀ AREE INTERNE E AGRICOLTURA FAMILIARE – Norme che valorizzino il
ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è
necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per
chi, da sempre, agisce come custode del territorio.
CONSUMO DI SUOLO ZERO – Partendo dalle esperienze legislative di alcune
regioni, una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi,
il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.
RISORSA ACQUA – Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di
grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano
fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto
idrogeologico.
EMERGENZA FAUNA SELVATICA – Raccordo di tutte le leggi regionali per
rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, fornendo così lo
strumento applicativo alle regioni.
REVISIONE DELLA PAC – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e
inapplicabilità degli eco-schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli
sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4%
di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente
per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le
risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita
fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.
CRISI CLIMATICA – Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per
ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le
Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture
resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici.
FITOFARMACI – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative
comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.
MERCATI – Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea,
in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole
negli scambi.
“Più che trattori in strada, dunque, servono idee nuove, proposte concrete
e soluzioni rapide e giuste evitando di far crescere ulteriormente la
rabbia e il malcontento nelle campagne», ha concluso il presidente Cia.