(AGENPARL) – mer 10 gennaio 2024 *Nominati i referenti della Comunità rappresentativa de “L’arte del
Pizzaiuolo Napoletano”: Giuseppe Di Duca è referente culturale e Sergio
Miccù referente praticante.*
*Verso misure di salvaguardia, anche per un’efficace tutela dagli usi
impropri del riconoscimento, e un piano di gestione inclusivo e sostenibile
per valorizzare, tutelare e tramandare un sapere tradizionale iscritto
nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale
dell’Umanità – UNESCO.*
(Napoli, 10 gennaio 2024) Con l’obiettivo di individuare le più idonee e
urgenti misure di salvaguardia e valorizzazione dell’elemento “*L’arte del
Pizzaiuolo Napoletano*”, iscritto dal 2017 nella prestigiosa Lista
Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità – UNESCO,
nella prima riunione della Comunità rappresentativa sono stati eletti, con
voto unanime, il Referente culturale, nella persona del Direttore della
Fondazione UniVerde, dott. *Giuseppe Di Duca*, e il Referente praticante
nonché Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, *Sergio Miccù*.
Partendo dal percorso comune che ha impegnato la Comunità per anni, lo
spirito condiviso nella prima riunione, che si è svolta in videoconferenza
il 30 novembre scorso, è stato di completa unità d’intenti. La volontà
emersa è quella di avviare un percorso di collaborazione tra le diverse
organizzazioni e le Istituzioni preposte, al fine di individuare le più
opportune misure per valorizzare l’elemento culturale, a livello nazionale
e internazionale, e tutelare il prestigioso riconoscimento Unesco, in
particolare, da eventuali usi impropri per finalità di lucro e scopi
commerciali.
“*L’arte del Pizzaiuolo Napoletano*” restituisce il giusto valore a un
patrimonio di conoscenze artigianali uniche, perché il “saper fare” la
pizza presuppone esperienza, manualità, dedizione, estro, amore e fantasia
in una sintesi d’eccellenza che si identifica nell’antica arte popolare dei
pizzaiuoli napoletani. Gli usi impropri del riconoscimento potrebbero
infatti danneggiare o addirittura snaturare l’elemento stesso, facendone
perdere i valori culturali e sociali tramandati per secoli e l’efficacia
del percorso di internazionalizzazione in atto. Tanto è vero che a sei anni
dall’iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale
Immateriale dell’Umanità – UNESCO, sono aumentate a livello esponenziale le
richieste, da ogni parte del mondo, di veri pizzaiuoli di scuola
napoletana. Si tratta di un segnale importante che oggi gratifica quanti si
sono impegnati per far iscrivere e, successivamente, valorizzare l’elemento
ma che impone anche attente riflessioni e l’adozione di misure per la
salvaguardia della sua integrità affinché venga tramandato un sapere
tradizionale e culturale vivente e autentico.
Non va dimenticato che il riconoscimento Unesco dell’arte del pizzaiuolo
napoletano è stato di grande aiuto anche per l’agroalimentare italiano
nella campagna contro l’agropirateria, l’Italian sounding e il fake food:
perché se il sapere tradizionale del pizzaiuolo è immateriale, il suo
illustre prodotto, la pizza, il piatto che nelle sue diverse declinazioni e
contraffazioni è il più consumato del pianeta, si realizza proprio con le
eccellenze agroalimentari. Si tratta di uno dei fiori all’occhiello della
nostra tradizione che racconta la storia di un territorio attraverso sapori
unici: farina dai migliori grani, lievito madre selezionato, pomodoro
genuino, olio extra vergine di oliva autentico, fior di latte e mozzarella
di bufala campani. Una pratica culturale così fortemente identitaria che,
senza la certificazione della qualità e dell’autenticità degli ingredienti,
rischia di essere fortemente deteriorata. È in questi presupposti che
risiede l’impegno della Comunità rappresentativa dell’elemento, a
individuare e mettere in campo le necessarie azioni di salvaguardia.
Una vera e propria best practice quella del “pizzaiuolo napoletano” che
rispecchia Napoli e la Campania, i paesaggi, le tradizioni, le produzioni
locali: è promozione dei territori in cui l’elemento affonda le proprie
radici; è turismo esperienziale e cultura della qualità e delle tipicità.
Interpretando le necessità di valorizzazione e tutela de “*L’arte del
Pizzaiuolo Napoletano*”, tra i principali obiettivi che la Comunità
rappresentativa si è posta c’è l’impegno a redigere un Piano di Gestione
con misure olistiche che consentano di veicolare i valori dell’elemento,
rendendoli ampiamente accessibili e che siano supportati da adeguate
attività ed iniziative di comunicazione e promozione, oltre a favorirne,
tra l’altro, l’inclusione e la sostenibilità ambientale.
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