
(AGENPARL) – lun 08 gennaio 2024 Buongiorno,
Si segnala che da oggi sono disponibili sul sito della Banca d’Italia al seguente link le nuove statistiche sperimentali trimestrali sui conti distributivi della ricchezza delle famiglie italiane (Distributional Wealth Accounts, DWA), in contemporanea con l’uscita dei dati sull’area euro prodotti dalla Banca Centrale Europea.
Si riporta in calce una sintesi dei messaggi principali.
Cordiali saluti
Divisione Relazioni con i media
Servizio Comunicazione
Banca d’Italia
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DESCRIZIONE DWA
· I conti distributivi offrono informazioni sulla distribuzione della ricchezza delle famiglie, combinando i dati campionari provenienti dall’indagine armonizzata Household Finance and Consumption Survey con gli aggregati macroeconomici dei conti finanziari e delle attività non finanziarie delle famiglie.
· La metodologia comune per la compilazione – definita a livello SEBC – si basa su ipotesi largamente impiegate nella letteratura scientifica per garantire la coerenza delle informazioni distributive con i corrispondenti aggregati di contabilità nazionale. Le banche centrali possono optare per compilare tali statistiche in autonomia per il proprio paese, affinando la metodologia comune con l’utilizzo di informazioni disponibili a livello nazionale
· La Banca d’Italia cura la compilazione dei DWA per l’Italia, integrando dati di fonte amministrativa e segnalazioni statistiche bancarie. Le serie storiche sono a frequenza trimestrale e verranno regolarmente rilasciate circa cinque mesi dopo la chiusura del trimestre.
· Il dataset comprende oltre 500 serie storiche che vanno dal 2010 all’ultima data disponibile nei Conti finanziari. I dati riguardano la ricchezza netta, il totale di attività e passività e le loro componenti (quali ad esempio i depositi, i prestiti, le abitazioni). Gli aggregati macroeconomici sono ripartiti per classe di ricchezza sulla base dei decili della ricchezza netta per le famiglie sopra la mediana (cinque gruppi) mentre tutte le famiglie sotto la mediana sono raggruppate in un’unica classe. Sono presenti anche ripartizioni per condizione lavorativa della persona di riferimento e per situazione proprietaria (proprietari di abitazioni e affittuari). Sono inoltre disponibili serie storiche sulla ricchezza netta media e mediana, sull’indice di Gini della ricchezza netta, sulle quote di ricchezza netta detenute dalle famiglie sotto la mediana, dal dieci per cento più ricco e dal cinque per cento più ricco e sul rapporto tra debiti e attività per decile della distribuzione.
PRIME EVIDENZE
· La composizione del portafoglio è molto eterogenea tra famiglie (Figura 1 a pag. 11 della nota metodologica): in Italia quelle meno abbienti detengono principalmente abitazioni e depositi mentre quelle più ricche diversificano maggiormente, detenendo anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi.
· Il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale (Figura 2 a pag. 13 della nota metodologica). I principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016.
· La concentrazione della ricchezza è inferiore a quella media dell’area dell’euro in Italia e in Francia ed è maggiore in Germania (Figura 3 a pagina 14 della nota metodologica).
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