
(AGENPARL) – mar 05 dicembre 2023 Pensioni: Ricerca Fisac
Cgil, criteri Esg in fondi previdenza complementare finanza
Roma, 5 dicembre – I fattori di tipo ambientale, sociale e di
governo societario, ovvero i criteri Esg che qualificano una
attività come sostenibile, entrano nelle decisioni di
investimento dei fondi pensione del settore finanziario, con
l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile, di
coniugare l’impatto socio-ambientale con un ritorno finanziario
e per mitigare il rischio reputazionale. È quanto emerge da una
ricerca condotta dal dipartimento Sostenibilità e Responsabilità
sociale d’impresa della Fisac Cgil, presentata oggi in occasione
dell’iniziativa promossa dalla categoria ‘Per una finanza
sostenibile: politiche e pratiche nei fondi di previdenza
complementare’.
Una ricerca che ha coinvolto, in via sperimentale, un gruppo di
lavoro con i componenti di cinque principali fondi pensione del
settore, per indagare il livello di rilevanza dei temi Esg
all’interno degli stessi. Un’indagine svolta da consiglieri
della Fisac Cgil che operano all’interno dei Fondi previdenziali
dei dipendenti di Banca Intesa Sanpaolo, Previbank, Bcc, Unipol
e Generali; a questi si è aggiunta anche una rilevazione sul
fondi di previdenza dei dipendenti del Monte dei Paschi di
Siena.
“Soprattutto dopo la Pandemia, i fattori Esg sono passati
dall’essere un ‘nice to have’ ad un ‘must have’, in ragione di
una aumentata consapevolezza da parte dei cittadini consumatori
circa la loro importanza in un mondo globalizzato fatto anche di
rischi interconnessi, e la produzione normativa europea in tema
è davvero imponente – commenta la segretaria nazionale della
Fisac Cgil, Chiara Canton -. Si tratta adesso di verificare se
poi si traducano in azioni concrete: il rischio è che spesso si
tratti di operazioni di marketing, di green washing, per venire
incontro alla nuova consapevolezza dei consumatori che vogliono
prodotti, qualunque essi siano, sostenibili”.
Nel dettaglio della ricerca della Fisac Cgil emerge come sia
maggioranza la risposta affermativa alla domanda se esistano
specifiche responsabilità Esg all’interno del consiglio del
Fondo; così come sono presenti politiche di retribuzione, legate
a fattori Esg, all’interno del fondo in una percentuale, anche
qui ampiamente maggioritaria (66,7% delle risposte) oltre il
50%. Se è largamente affermativa la risposta alla domanda se
siano o meno inclusi criteri Esg nelle decisioni di
investimento, nelle strategie di investimento che includono
criteri di sostenibilità è nettamente maggioritaria la voce
‘esclusioni’, ovvero l’approccio che sottende l’esclusione
esplicita di singoli emittenti o settori o Paesi dall’universo
investibile, sulla base di determinati principi e valori.
Da segnalare infine il ritardo, nonché le risposte negative,
alle domande della ricerca riguardanti la presenza o meno di
stewardship engagement e proxy voting che rappresentano fattori
chiave per indirizzare gli investimenti e favorire il
cambiamento verso una maggiore sostenibilità sociale e
ambientale. L’attività di engagement si realizza esprimendo le
proprie opinioni o il proprio voto nelle società le cui azioni
sono all’interno dei fondi.
L’obiettivo principale della ricerca, fa sapere la coordinatrice
del dipartimento Sostenibilità e Rsi della Fisac Cgil, Sabina
Porcelluzzi, “è stato quello di innescare una nuova attività di
engagement con la Governance del fondo e con l’Azienda, indagare
sulle politiche Esg e svelare come coniugare gli obiettivi di
sostenibilità con i rendimenti necessari per gli investimenti
previdenziali”. Nel merito, conclude, “all’interno dei fondi si
delineano politiche di investimento che generano un impatto
ambientale e sociale, un impatto misurabile così come lo è il
proprio rendimento finanziario per gli investitori”.