[lid] In Poste Italiane è sciopero generale dell’intera giornata lavorativa venerdì 17 novembre
Nell’ambito della mobilitazione confederale di UIL e CGIL, nella categoria postale lo sciopero indetto da UILPOSTE e SLC CGIL sarà generale e si svolgerà venerdì 17 novembre 2023, con manifestazione a Roma in Piazza del Popolo.
Il Segretario Generale UILposte Claudio Solfaroli Camillocci: “Scendiamo in Piazza con tutti i lavoratori postali e delle aziende private di recapito e appaltatrici. In tutto il settore lo sciopero è regolarmente di otto ore, tantissimi lavoratori sono pronti a rinunciare alla paga della giornata pur di dire la loro! Adesso basta, è arrivato il momento di farsi ascoltare, basta posticipi o scusanti!”.
“La possibile svendita della più grande azienda del Paese qual é Poste Italiane assume contorni sempre più concreti, se così fosse siamo pronti a mobilitarci senza sosta: ed è bene iniziare da adesso, perché la manovra di bilancio indica già un piano che non aiuta i lavoratori e che è destinato a peggiorare.” specifica il Segretario Generale UILposte.
“La manovra, infatti – continua Solfaroli Camillocci- non dà risposte alle esigenze dei lavoratori che ogni giorno vivono sulla propria pelle la difficoltà di arrivare a fine mese, con inflazione galoppante e contratti collettivi non rinnovati. I governi e le aziende non ascoltano più i lavoratori e chi li rappresenta: adesso basta, è fondamentale scioperare perché il governo e le aziende si interessino alle istanze di migliaia di persone che con il lavoro portano avanti il Paese”.
“Poste Italiane è la più grande azienda del Paese e la manovra di bilancio ha effetti diretti nel nostro settore – specifica il Segretario Generale UILposte, che aggiuge:
“da tempo chiediamo formule che arginino il precariato, sempre più utilizzato in Poste, ma in questa manovra non vi è traccia di soluzioni ad un tema che sta minando seriamente l’applicazione dei diritti e dei contratti sui luoghi di lavoro, con serie ripercussioni sulla sicurezza del lavoro. La UIL guarda al modello spagnolo, cioè ridurre drasticamente il ricorso ai contratti a termine ma il Governo italiano non fa menzione di tutto ciò, anzi si limita a liberalizzare sempre di più queste forme di lavoro povero e insicuro. In Poste si utilizza moltissimo anche il lavoro in apprendistato, che deve essere considerato a tutti gli effetti un lavoro precario, in quanto crea quel meccanismo ricattatorio nei confronti dei dipendenti che fa violare le norme di lavoro e in Poste lo vediamo tutti i giorni. Non da meno la questione appalti e lavoro povero in generale, tra cui i part-time involontari e anche tutti quei dipendenti fuori sede con trasferimenti bloccati che, in un contesto di emergenza abitativa e caro affitti fuori controllo, assumono contorni sempre più preoccupanti con soluzioni che le aziende come Poste tardano a trovare e su cui il Governo non interviene in nessun modo in questa manovra.”
“Estremamente deludenti poi le misure previste per le pensioni – aggiunge Solfaroli Camillocci- soprattutto considerando che in Poste Italiane la maggior parte delle lavoratrici sono donne e nessuna misura ha pensato adeguatamente a loro, peggiorando addirittura la situazione preesistente.
Il quadro poi è aggravato da un contesto di pressioni costanti sui luoghi di lavoro, dove le esigenze di budget prevalicano in modo sproporzionato il valore del capitale umano, particolarmente importante in un’azienda con funzione sociale come Poste Italiane, che dovrebbe rendere un servizio essenziale ai cittadini, soprattutto a quelli più deboli.
“Così le cose non funzionano – specifica il segretario – dobbiamo ricordare a tutti che in Poste si lavora molto spesso su strada e l’attenzione alla salute e sicurezza deve essere senza compromessi: anche su questo tema però la manovra non pone alcuna tutela specifica né attenzione.”
“In questo contesto ci sono poi le voci di privatizzazione ulteriore, che se confermate aggraverebbero in modo consistente la situazione.
Per questo è importante farsi ascoltare. L’esercizio del diritto di sciopero oggi è particolarmente importante perché l’ostruzionismo allo sciopero esiste e non è solo da parte del Governo ma anche da parte delle aziende. Verifichiamo ogni giorno che oggi i lavoratori hanno spesso paura di scioperare. Ma è arrivato il momento che l’azione si sostituisca alla paura con la forza collettiva che siamo pronti a portare in campo. Il momento è adesso.” conclude il Segretario Generale UILposte.