
(AGENPARL) – lun 30 ottobre 2023 CONVEGNO DI SAINT VINCENT DELLA FONDAZIONE DEMOCRAZIA CRISTIANA FIORENTINO SULLO
Riflessioni sulla “casa” dei Moderati
Al convegno di Saint Vincent è intervenuto anche il presidente di Assoedilizia
di Saverio Fossati
Lo spirito della Democrazia Cristiana è vivo e vegeto. Almeno a giudicare dalla tre giorni (27-28-29 ottobre) organizzata a Saint Vincent da Gianfranco Rotondi (presidente di “Verde è popolare” e attualmente deputato “ospitato”in FdI). Il convegno era intitolato a due protagonisti della prima e della seconda Repubblica, Arnaldo Forlani e Silvio Berlusconi indissolubilmente legati dalla continuità di quella cospicua parte di elettori e dirigenti Dc che si sono riconosciuti in Fi (o che vi hanno trovato accoglienza, come Rotondi) dopo lo scioglimento della balena bianca, pur mantenendo una forte autonomia.
Il convegno è entrato nel vivo con la seconda giornata: dopo la tavola rotonda dedicata al nodo cruciale del 1993 (con Franco De Luca, Antonio Martusciello, Gianfranco Micciché, Ignazio Abrignani, Elisabetta Gardini, Fabrizio Comba, Giorgio Merlo, Paolo Fontana, Luciano Violante, Bobo Craxi, Paolo Affronti, Alfredo Antoniozzi e Riccardo Zucconi) si è passati a quella sulla green economy (moderata da Anna La Rosa), dove in particolare Luigi Montano, Uroandrologo dell’Asl di Salerno e presidente della Società italiana di Riproduzione Umana, ha rivelato dati allarmanti sulla popolazione presente nella “Terra dei fuochi”, afflitta da infertilità femminile in percentuali assai superiori alla media e direttamente collegabili all’inquinamento, problema presente in tutte le aree del pianeta con la stessa situazione. Lucia Lo Palo, presidente di Arpa Lombardia, ha confermato la pericolosità della situazione in generale ma ha richiamato l’attenzione sul fatto che nella Regione più produttiva lavorano oltre mille persone: “Essere ambientalisti non può voler dire essere contro l’industria” e ha affermato che le norme e la politica “Ci danno la possibilità di sviluppare l’impresa nel migliore dei modi”.
Nella parte finale della giornata si è passati alla parte più sostanziosa sotto il profilo dell’attualità politica: la tavola rotonda “Dopo la Dc, dopo Berlusconi, quale futuro per i moderati?”, cui ha partecipato il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici. La discussione, moderata da Anna La Rosa (che ha ricordato come la politica del Governo abbia dimostrato di avere un taglio moderato e filoatlantica, allontanando i sospetti di autoritarismo), ha preso corpo con Andrea Del Mastro, sottosegretario alla Giustizia: “Io credo – ha detto Del Mastro – che il moderatismo non si sia mai estinto in Italia, la grande maggioranza del popolo italiano è moderato e conservatore. E il problema ambientale non è affatto considerato sotto il profilo ideologico, quindi il moderato non lo affronta con estremismi alla Thurnberg ma si chiede se dobbiamo consegnarci mani e piedi alla Cina dopo averlo fatto con Putin. Il moderato sa che le batterie elettriche sono nella mani della Cina, che inquina il mondo con le centrali a carbone. Dietro la visione ideologica ci sono tasse mentre il moderato crede che la natura sia da modellare a cura dell’uomo e che non sia giusto aggredire le aziende che producono difendendo l’ambiente mentre l’inquinamento dipende all’80% da Cina, India e Indocina. Il moderato sa che la spesa sociale non deve inquinare il mondo del lavoro, con l’attenzione alla famiglia nell’assegno e nelle agevolazioni specifiche delle imprese”.
Stefano Caldoro (presidente del Nuovo Psi) si è posto una domanda: “Che cosa unisce la destra conservatrice all’area moderata rappresentata dalla Dc e dall’area socialista riformista? Il Craxi di Sigonella e del decreto di San Valentino, osteggiato dal Pci con un referendum, ha avuto l’adesione degli italiani che sono stati premiati dalla prosperità economica. La capacità moderata si distingue guardando allo sviluppo e alle future generazioni. Perciò mi convince la capacità di guida e sintesi del Governo e che vadano ridimensionati i protagonismi dei singoli partiti”.
Stefano Tunis (consigliere della Regione Sardegna per Sardegna al Centro 20/20 ha ampliato il discorso sul moderatismo: “Avendo avuto il privilegio di iniziare a far politica con Berlusconi, parlerei di un Berlusconi ancora vivente nella politica italiana: quando saremo in grado di trovare un unico raggruppamento politico alternativo alla sinistra, saremo nuovamente nella vicenda berlusconiana”. E si è dichiarato soddisfatto dal primo anno del governo Meloni “Che si è proposta alle elezioni non da moderato ma da antagonista. Per questo non era scontato che diventasse da subito, come invece è avvenuto, un grande politico di Governo. Dc, Psi e Pci avevano un denominatore comune: distribuire la ricchezza attraverso il lavoro e non attraverso l’assistenza”.
La parola è poi passata al presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, che ha voluto affrontare il tema partendo dalle vere cause del malessere politico del nostro Paese: “L’Europa interferisce pesantemente su questioni sociali, personali e religiose e ha un potere di moral suasion nei confronti del nostro Paese, debole a causa del debito pubblico, che, peraltro, ormai è posseduto al 75% dal nostro sistema finanziario. La sede in cui verranno definiti i criteri politici e il sistema dei valoriche che ci riguarderanno è quindi quella europea, che sappiamo essere fortemente laicista, soprattutto per quanto riguarda la burocrazia Ue. Del resto manca la costituzione europea, non ratificata da Francia e Olanda, causando quindi la mancanza dei caratteri identitari e l’affievolimento dei valori fondativi, a cominciare dalla negazione delle radici giudaico-cristiane. La diaspora della Dc non ha portato al sincretismo perché i valori cristiani sono valori rigidi, non negoziabili, e chi è entrato nell’area di sinistra non è più riuscito a esprimere i suoi valori”.
Alla tavola rotonda è intervenuto anche l’organizzatore della tre giorni, Gianfranco Rotondi, che con il consueto acume e forte della sua memoria storica ha ricordato che “Forse dimentichiamo pezzi della nostra biografia ma l’idea di sintesi delle culture del novecento sperimentata con il popolo delle Libertà trova oggi un’altra occasione perché una classe dirigente si è messa in fila dietro a Giorgia Meloni, mentre prima nella Dc si pugnalava chiunque si mettesse davanti”.
La terza giornata, domenica 29, si è aperta con un Cantiere Politico con il riepilogo dei lavori (moderato dal deputato Giampiero Catone). Le conclusioni sono state affidate a Gianfranco Rotondi e Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Rotondi, che ha annunciato un nuovo simbolo e un nuovo nome per il movimento “Verde è Popolare”, che diventa “Democrazia Cristiana con Rotondi”, ha letto il messaggio che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto arrivare al convegno: “I valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra. Anche per questo – prosegue il messaggio – sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centro-destra”.
FOTO:
* Achille Colombo Clerici, Andrea del Mastro Delle Vedove, Anna La Rosa, Gianfranco Rotondi, Stefano Tunis
* Achille Colombo Clerici, Andrea del Mastro Delle Vedove,
* Lucia Lo Palo, Anna La Rosa
* Anna La Rosa, Luigi Montano