
[lid] «Ora dobbiamo aumentare la produzione per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, ma anche per rafforzare la nostra deterrenza e difesa», afferma Jens Stoltenberg.
Mercoledì il capo della NATO ha sottolineato l’importanza dell’industria della difesa, affermando: «Senza l’industria, non c’è difesa».
Le osservazioni di Jens Stoltenberg sono arrivate durante il suo discorso al Forum NATO-Industria di Stoccolma, segnando la prima volta che una nazione invitata dalla NATO ha ospitato il forum.
Mentre alcuni investitori «hanno l’idea sbagliata che l’industria della difesa sia in qualche modo ‘non etica’», non c’è “niente di immorale” nel difendere gli alleati o nell’aiutare i soldati ucraini a difendere il proprio Paese, ha detto Stoltenberg.
«In effetti, senza industria non c’è difesa, deterrenza e sicurezza», ha affermato Stoltenberg.
Sottolineando che il rapporto della NATO con l’industria è diventato più importante che mai da quando la Russia ha iniziato la guerra l’anno scorso, ha affermato che molti alleati hanno “significativamente esaurito” le loro scorte per sostenere l’Ucraina.
«Ora dobbiamo aumentare la produzione per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, ma anche per rafforzare la nostra deterrenza e difesa», ha affermato il capo della NATO.
Ha inoltre sottolineato l’importanza della cooperazione con il settore privato sull’innovazione, affermando: «La NATO ha bisogno dell’industria mentre navighiamo in un mondo plasmato da nuove tecnologie dirompenti».
Come la rivoluzione industriale, tecnologie come l’intelligenza artificiale, i sistemi autonomi, la biotecnologia e la fisica quantistica stanno cambiando la natura dei conflitti, ha affermato, aggiungendo: «Dobbiamo costantemente affinare il nostro vantaggio tecnologico sviluppando e adottando nuove tecnologie; cooperando con il settore privato settore; definire standard globali; e incorporare i principi di uso responsabile che i nostri valori democratici sanciscono».
È trascorso del tempo quando l’Agenparl ha pubblicato a febbraio un articolo dal titolo «L’esercito britannico finirebbe le munizioni in un giorno di combattimenti contro la Russia» secondo il quale la fornitura di munizioni dell’esercito britannico si esaurirebbe in un solo giorno in un impegno diretto con la Russia a seguito di anni di tagli alla spesa per la difesa della nazione, ha avvertito un ex alto generale.
Il generale Sir Richard Barrons, che in precedenza ha servito come capo delle forze congiunte, ha affermato che i tagli alla spesa hanno impoverito l’esercito britannico a tal punto che, in una guerra calda con la Russia, il Regno Unito esaurirebbe le munizioni e i proiettili di artiglieria in un solo giorno.
Una domanda a questo punto è d’obbligo, ma in un ipotetico scenario che vedrebbe l’Italia esaurire le munizioni e i proiettili di artiglieria, cosa accadrebbe?