
(AGENPARL) – mer 11 ottobre 2023 *Venezia e Rovigo: export a quota 4,39 miliardi di euro nel primo semestre
del 2023*
*Valori generalmente stazionari rispetto al 2022 nell’export e importazioni
che calano per effetto del riassestamento dei prezzi dei prodotti
energetici e delle materie prime e del rallentamento dell’inflazione a
livello internazionale. Saldo import – export in recupero.*
*Venezia – Rovigo, 11 ottobre 2023 **– *Nel corso del primo semestre 2023 i
valori dell’export generati dalle imprese del territorio di Venezia e
Rovigo raggiungono *4,39 miliardi di euro* con un’incidenza del 10,4% sul
totale delle esportazioni regionali*. I valori rimangono stazionari
rispetto allo stesso periodo del 2022 ed in aumento del 33,8% rispetto al
2021. *Tuttavia, il risultato è leggermente inferiore sia alla media
nazionale (+4,2%) sia alla media regionale (+3,2%).
*Rispetto al primo semestre del 2022, a Venezia e Rovigo, diminuiscono del
22,7% le importazioni *che si attestano su un valore di 6,46 miliardi di
euro. Crescono, invece, rispetto allo stesso periodo del 2021 segnando un
+61%. La diminuzione del valore delle importazioni è da imputarsi al
progressivo riassestamento dei costi delle bollette energetiche e delle
materie prime sui mercati internazionali. La contribuzione di Venezia e
Rovigo all’import del Veneto scende dal 23,1% del secondo trimestre 2022 al
19,4% dello stesso periodo dell’anno in corso. A diminuire maggiormente i
valori dell’import sono le minori importazioni di gas naturale a Rovigo e
il calo di flussi di prodotti chimici e prodotti siderurgici a Venezia.
Il *saldo import export* del secondo trimestre 2023 è negativo per circa 2
miliardi di euro ma lontano dal dato 2022 che si aggirava attorno a -3,98
miliardi di euro.
*VENEZIA*
Nonostante il perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina che continua a
creare incertezza nei mercati internazionali le *esportazioni della Città
Metropolitana di Venezia* raggiungono, nel primo semestre 2023, *3,45
miliardi di euro rimanendo stabili rispetto al 2022* (+0,7%), con un
incremento di 24,5 milioni di euro. Si registra, invece, una crescita del
40,8% comparando i dati 2023 a quelli del 2021, anno in cui ancora vigevano
misure restrittive per contenere la pandemia di covid-19.
Le *importazioni* della provincia di Venezia, scese del 15,1%, hanno
comportato una forte riduzione del saldo import export passando da -800
milioni di euro dello scorso anno a -139 milioni di euro attuali.
Alcuni settori chiave dell’economia veneziana, per quanto riguarda l’
*export*, hanno registrato performance contrastanti nei primi sei mesi del
2023. Tra i settori in crescita spicca quello della *moda*, con un aumento
del 17,1% nei flussi di esportazione rispetto all’anno precedente (+87
milioni di euro in valori assoluti). In particolare, il *settore
calzaturiero* ha segnato un notevole incremento del 21,8% nelle
esportazioni (+72,8 milioni di euro in valori assoluti), soprattutto verso
mercati tradizionali come la Francia (+29,4%) e la Germania (+16%),
nonostante un calo verso gli Stati Uniti (-58,7%). Buono, inoltre,
l’aumento complessivo del 7,3%, rispetto all’anno precedente, delle
esportazioni di *articoli di abbigliamento* che registrano ottime
performance verso Bulgaria (+48,9%), Francia (+32,4%) e Stati Uniti
(+24,1%).
Il comparto del *vetro* e dei prodotti in vetro è cresciuto del 12,9% (+7,8
milioni di euro rispetto al 2022), principalmente grazie all’aumento degli
acquisti da parte di Francia (+33,7%) e Stati Uniti (+31,9%). Crescono
anche le *apparecchiature per illuminazione* (+2,5%) con un incremento
complessivo di 2,5 milioni di euro.
Segnali di contrazione dell’export arrivano, invece, dal settore degli
*aeromobili
e* dei *veicoli spaziali*, in flessione del 10%, con un crollo delle
vendite in Russia e una diminuzione delle vendite del 6,1% verso il Qatar
che si traduce in una perdita, rispetto al 2022, di oltre 25,1 milioni di
euro in valori assoluti. Segno meno anche per il settore delle *bevande*,
terza voce dell’export provinciale, che scende di 11,9 percentuali rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della riduzione delle
vendite verso Germania (-35,8%) e Stati Uniti (-11,4%), non compensate
dalla buona performance verso la Francia (+42,8%). Calano, infine, anche le
esportazioni di *prodotti chimici* che diminuiscono del 43,9% rispetto al
primo semestre 2022 con una perdita di 43,9 milioni di euro.
L’Europa rimane la principale destinazione delle esportazioni veneziane,
rappresentando il 69,8% dell’export provinciale (+1,2% sul 2022 e +34,4%
sul 2021). In particolare, il 59,9% dei flussi commerciali si dirige verso
l’Unione Europea a 27 paesi (+2% sul 2022 e +39% sul 2021). L’Asia
rappresenta il 15,8% delle esportazioni totali (+2,2% sul 2022 e +84,1% sul
2021), l’America l’11,7% (in diminuzione del 5,4% sul 2022), l’Africa
l’1,2% (+14,1% sul 2022 e +16% sul 2021) e l’Oceania e altri territori
l’1,4% (+4,5% sul 2022 e +64,7%% sul 2021).
Spostando lo sguardo sui *tre più importanti partner commerciali* per il
territorio veneziano (ovvero Francia, Germania e Stati Uniti) notiamo:
· una crescita del 18% delle esportazioni verso la *Francia*,
corrispondente a +95 milioni di euro, spinta dalle vendite di *calzature*
(+29,4% sul 2022 e +83% sul 2021);
· una contrazione delle esportazioni verso la *Germania* dell’8,4%
sul 2022 dovuta alle perdite registrate dal settore delle *bevande* (-35,6%)
e dal settore dei *metalli di base preziosi* (-57,6%), non compensata
dall’ottima performance delle *macchine per impieghi speciali* (+142,6%);
· una contrazione delle esportazioni verso gli *Stati Uniti* del
9,5% rispetto al primo trimestre del 2022 dovuta alla flessione dei settori
*bevande* (-11,4%), *motori e generatori elettrici* (-22,7%), *calzature*
(-58,7%).
Si segnala, inoltre, la crescita dei volumi delle esportazioni verso la
*Cina* (+72,7% sul 2022), grazie alle performance delle voci *metalli di
base preziosi* (+160,2%), *macchine di impiego generale* (+2.705,1%) e,
anche se con valori inferiori, delle *calzature* (+168,8%).
I dati delle esportazioni provinciali del secondo trimestre 2023 verso la
Russia risentono delle sanzioni internazionali emanate in seguito alla *guerra
in Ucraina*: i flussi in export provinciali, a fronte di un’incidenza dello
0,8%% sui valori complessivi, diminuiscono sia rispetto all’anno precedente
(-45,7%) che rispetto al 2021 (-24%), in particolare per l’azzeramento
delle commesse di *aeromobili e veicoli spaziali*.
L’Ucraina, invece, impatta solo per lo 0,2% sul valore totale dell’export
veneziano e non è mai stato un mercato di sbocco primario per le produzioni
locali; i valori delle esportazioni registrano un aumento in confronto al
2022 (+15,9%), grazie alla voce *motori e generatori elettrici*
(+7.155,2%), ed una flessione rispetto al 2021 (-14,8%).
Le* importazioni* registrano una diminuzione del 15,1% in valori assoluti
sul 2022 (-635,9 milioni sull’anno precedente) ed un rialzo del 30,2%
rispetto al 2021. Questo andamento è dato da un primo riassestamento dei
prezzi dei *prodotti energetici e delle materie prime* dopo l’importante
rialzo degli stessi nel corso del 2022, in seguito allo scoppio della
guerra in Ucraina, ed il conseguente aumento dell’inflazione.
In proposito, il valore degli acquisti di *prodotti petroliferi raffinati*,
che costituiscono il 23,2% del totale dell’import provinciale, inoltre, è
cresciuto del 6,2% rispetto al secondo trimestre del 2022. L’Arabia Saudita
è diventata il principale fornitore, con un aumento del 103,8% rispetto al
2022, per approvvigionamenti che ammontano ad oltre 301,2 milioni di euro. In
crescita del 616,6% i flussi provenienti dalla Grecia e del 23,1% dalla
Slovenia e in drastico calo (-92,3%) i flussi provenienti dalla Russia per
effetto delle sanzioni internazionali. Crescono del 260,8% le importazioni
di *antracite*, utilizzato come combustibile fossile: il principale
fornitore è la Colombia, per un controvalore di poco inferiore a 64,6
milioni di euro.
Calano, invece, le importazioni di:
· *prodotti chimici* per la forte flessione degli ordinativi da Cina
(-23,5%), Germania (-38,2%), Turchia (-63,4%) e Stati Uniti (-46,7%);
· *articoli di abbigliamento* (-51,3% sul 2022 e -31% sul 2021);
· *metalli di base preziosi* (-14,8% sul 2022 ma +20,3% sul 2021)*;*
· *pasta-carta, carta e cartone* (-64,3% sul 2022 e -38,7% sul 2021);
· *prodotti della siderurgia *(-6,9% sul 2022) il cui principale
fornitore è la Russia (-10,5%).
Osservando le aree geografiche di provenienza delle importazioni veneziane
notiamo variazioni significative.
L’*Europa* rappresenta la principale fonte di importazioni per il
territorio veneziano, con il 69,3% del valore totale delle importazioni.
Tuttavia, si registra un calo del 12,2% rispetto al 2022, sebbene ci sia
una crescita del 23,6% rispetto al 2021. La maggior parte delle
importazioni proviene dall’UE a 27 membri (-1,6% rispetto al 2022 e +33,2%
rispetto al 2021) e dall’area euro (-1,4% rispetto al 2022 e +31,8%
rispetto al 2021).
Recuperano le importazioni dall’*America* (con un aumento del 94,8%
rispetto al 2022 e dell’81,4% rispetto al 2021) mentre calano del 28,5%
quelle dall’Asia in conseguenza alla diminuzione degli acquisti di prodotti
energetici, materie prime e abbigliamento.
Inoltre, diminuiscono rispettivamente del 13% e del 9% rispetto al 2022 le
importazioni da Paesi consolidati, come la *Germania* e la *Francia* a
causa della riduzione degli acquisti di *prodotti chimici* e *carta*. In
flessione del 28,9% sul 2022 e in salita del 18,4% sul 2021 i flussi
merceologici in entrata dalla *Cina*, con la voce articoli di
*abbigliamento* che perde il 58,9% sul 2022 e il 40,7% sul 2021.
Si sta assistendo, in modo sempre più netto, ad una diversificazione dei
mercati di approvvigionamento per i *prodotti energetici *e le* materie
prime*. Ad esempio, le importazioni dall’*Arabia Saudita *(+103,8% sul 2022
e +1.916,9% sul 2021) e dalla *Grecia* (+342,8% sul 2022 e +107% sul 2021)
sono in aumento significativo. Aumentano anche i valori dei flussi
provenienti dalla *Slovenia* (+6% sul 2022 e +295,9% sul 2021), con la
voce *prodotti
derivanti dalla raffinazione del petrolio* che cresce del 23,1% rispetto al
2022 e del 4.493,8% sul 2021, e dall’India (+67,2% sul 2022 e +148,4% sul
2021), con un ammontare di acquisti della medesima voce superiore a 62,1
milioni di euro. Da menzionare anche l’aumento esponenziale dei flussi
provenienti dalla *Colombia *(+4.444,6% sul 2022 e +22.851,5% sul 2021),
dovuto all’acquisto di *antracite* per un ammontare di oltre 65 milioni di
euro.
Per effetto del *conflitto in Ucraina* le importazioni dalla Russia hanno
subito un crollo del 78,9% rispetto all’anno precedente a causa delle
sanzioni e le importazioni dall’Ucraina sono diminuite del 55,5% rispetto
al 2022.
*ROVIGO*
Nel *periodo gennaio – giugno 2023*, le esportazioni dalla provincia di
Rovigo hanno totalizzato *938,6 milioni di euro*, in diminuzione del 2,6%
rispetto allo stesso periodo del 2022, ma in crescita del 13% sul 2021.
La *prima voce* *dell’export polesano* rimane il *settore articoli in
materie plastiche* che segna una diminuzione del 18,6% rispetto allo stesso
periodo del 2022 a causa della contrazione dei flussi verso i mercati
tradizionali di Germania (-25,3% sul 2022 e -2,2% sul 2021) e Francia
(-3,2% sul 2022 ma +29,1% sul 2021). Tuttavia, rispetto al 2021 il dato è
in crescita del 6,2%.
Anche il *comparto chimico* decresce. Gli aumenti significativi delle
esportazioni verso Germania (+16,6% sul 2022 e +42,1% sul 2021), Algeria
(+6.903,1% sul 2022 e +36.051,8% sul 2021) e Stati Uniti (+124,9% sul 2022
e +147,7% sul 2021) dei *prodotti chimici di base* non riescono a
compensare il calo delle stesse verso la Grecia, paese in cui scendono di
81,1 punti percentuali sul 2022 (+41,1% sul 2021). Il comparto lascia sul
terreno, nel complesso, l’11,5% pari a 10 milioni di euro in valore
assoluto.
Crescita a doppia cifra (+18,6% sul 2022, e +45,3% sul 2021) per gli *altri
prodotti chimici* le cui esportazioni si espandono verso Germania (+20,5%
sul 2022 e +82,9% sul 2021), Francia (+32,3% sul 2022 e +28,6% sul 2021) e
Russia (+13,9% sul 2022 e +30% sul 2021).
In calo del 41,5% rispetto al 2022 (ma +61,7% sul 2021) anche le
esportazioni *di tubi, condotti e profilati cavi*, che perdono
complessivamente oltre 28,5 milioni di euro, per la forte contrazione dei
valori verso Messico (-99,6%) ed Emirati Arabi Uniti (-33%).
*Si segnala l’ottima performance di due importanti settori dell’economia
polesana: macchine per l’agricoltura e silvicoltura e altre macchine per
impieghi speciali.* Nel primo dei due settori la crescita del 21,3% (oltre
10,7 milioni di euro in valori assoluti) è trainata dalla crescita
esponenziale delle esportazioni verso Francia (+59,5%), Germania (+90,2%),
Spagna (+260,9%), Austria (+388%) ed Emirati Arabi Uniti (+30.796,9%). Nel
secondo, invece, che cresce complessivamente del 72,6%, i flussi sono
trainati da Stati Uniti (+36,3%), Germania (+98,4%), Francia (+116,6%),
Messico (+274,3%) e Australia (+475,8%).
Si notano infine variazioni generalmente positive nei valori delle voci:
· *parti ed accessori per autoveicoli *(+10,4% sul 2022 e +51,7% sul
2021),
· *granaglie, amidi e prodotti amidacei* (+25,9% sul 2022 e +90,4%
sul 2021),
· *prodotti farmaceutici di base* (+7,5% sul 2022 e +11,9% sul 2021),
· *macchine di impiego generale* (+18,4% sul 2022 e +16% sul 2021),
· *bevande* (+29,8% sul 2022 e +14,9% sul 2021)
· *vetro e prodotti in vetro* (+18,6% sul 2022 e +63,8% sul 2021).
L’*Europa* è il principale mercato per le esportazioni rodigine,
rappresentando l’81,1% del totale per un ammontare di oltre 761,1 milioni
di euro (-0,4% sul 2022, +9,4% sul 2021). In particolare, i flussi verso i
27 Paesi dell’UE post Brexit costituiscono il 71,5% delle esportazioni
totali, con aumenti rispetto al 2021. Anche i Paesi dell’area euro mostrano
una crescita significativa del 3,3% sul 2022 e del 12,9% sul 2021 con un
peso del 59,8%.
Il secondo mercato risulta essere l’*Asia* in quanto le esportazioni
costituiscono l’8,4% del totale e sono in crescita rispetto al 2022 e al
2021. Seguono le esportazioni verso l’America che rappresentano il 7,1% del
totale (-31,6% sul 2022), l’Africa (2,5% del totale in diminuzione del 5%
sul 2022), l’Oceania e altri Paesi (0,8% del totale in aumento del 26,4%
sul 2022).
Nel dettaglio, nei primi sei mesi del 2023, la *Germania* è il principale
mercato di destinazione per i prodotti di Rovigo, registrando un aumento
del 1,6% rispetto al 2022 (in valori assoluti +2,7 milioni di euro, e
+20,6% sul 2021) con segnali positivi dalla vendita di *macchine per
l’agricoltura e la silvicoltura* e di *altri prodotti chimici*. Tuttavia,
le esportazioni di articoli in materie plastiche verso la Germania sono
diminuite del 25,3%. La *Francia* rappresenta un altro mercato tradizionale
con un aumento significativo nelle esportazioni (+18,9% sul 2022, +25,5