(AGENPARL) – ven 15 settembre 2023 SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA
UFFICIO STAMPA SEGRETERIA PROVINCIALE DI TRIESTE
Trieste, 15 settembre 2023
REGOLE E PENE CERTE PER TUTTI, MAGGIORENNI E MINORENNI
In questi giorni è molto acceso il dibattito sulle cosiddette baby-gang e sui reati, in
alcuni casi gravissimi, commessi da minorenni, in alcuni casi addirittura sotto i 14
anni.
La discussione verte soprattutto sull’opportunità o meno di associare a queste
condotte riprovevoli, pene più severe e trattamenti al pari di persone adulte, nel
pieno delle facoltà mentali e decisionali.
È evidente il degrado culturale in una società come la nostra dove manca il rispetto
verso il prossimo, verso lo Stato ed i suoi rappresentanti.
Una deriva sociale frutto di anni di politiche incentrate sul “buonismo” e
“perdonismo” a tutti i costi e sul “garantismo” rivolto molto più spesso ai criminali e
meno verso la brava gente e i tutori dell’ordine.
I fatti di questi tempi sanciscono questo modello come un vero e proprio fallimento!
Un comportamento sbagliato quello di giustificare sempre gli atteggiamenti
criminali senza mai tutelare veramente le vittime.
Il fatto che il criminale non paghi il conto con la giustizia e con la società sembra
essere l’unica certezza.
Questo lo si nota già dall’età dell’infanzia, per proseguire in ambito scolastico e poi
in quello lavorativo.
Manca il concetto che un determinato comportamento produce una determinata
conseguenza, alla pari di quando si acquista un prodotto e si paga il prezzo indicato.
È difficile muoversi in un mondo, dove un insegnante di fatto è intimorito e non può
“bocciare” un alunno, dove un minorenne quando viene controllato dalla Polizia con
tono ilare dice “tanto non puoi farmi niente ora faccio chiamare l’avvocato.
Troppo spesso poi assistiamo alla scena di un operatore delle Forze dell’Ordine che
desiste dell’utilizzo della forza per neutralizzare qualcuno, semplicemente per paura
di essere indagato e poi iniziare un calvario giudiziario e mediatico che dura anni e
che dovrà affrontare da solo, anche economicamente.
Le politiche sbagliate degli anni passati hanno generato tutto questo: hanno fornito
scusanti e vie d’uscita a tutti criminali siano essi maggiorenni o minorenni.
Non si è perso tempo invece a scrivere una legge sul reato di tortura che
obiettivamente non serviva (visto l’esistenza di un ricco Codice penale), ad
introdurre il reato di tortura psicologica, utile solo a generare false accuse nei
confronti delle forze dell’ordine supportate, ovviamente, da nessuna prova
oggettiva.
La riforma Cartabia ha poi di fatto “diminuito” i reati, rendendo molti di questi
procedibili solo dietro denuncia della vittima e non più d’ufficio.
Il risultato è che oggi ci troviamo in una società regolata da una moltitudine di leggi
che vengono disattese da tutti, “grandi e piccini”, italiani e stranieri, perché intanto
nessuno paga niente.
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