
(AGENPARL) – mer 30 agosto 2023 *PhEST, presentata in conferenza stampa l’ottava edizione del Festival
internazionale di fotografia e arte*
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con PhEST – Festival
internazionale di fotografia e arte che dal 1° settembre al 1° novembre
animerà le vie e i palazzi di Monopoli in Puglia. L’ottava edizione è
dedicata al tema ESSERE UMANI. Un percorso caleidoscopico tra la
complessità delle visioni e la loro interpretazione. Sono numerosi gli
artisti che hanno accettato la sfida e che sono presenti a Monopoli in
persona o con i loro lavori tra i luoghi della città.
Il programma del festival è stato presentato in mattinata in conferenza
stampa nella sala Di Jeso della Presidenza della Regione Puglia. Presenti
*Grazia Di Bari*, consigliera delegata alla Cultura, Regione Puglia; *Angelo
Annese*, Sindaco di Monopoli; *Aldo Patruno*, Direttore Generale
Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio
della Regione Puglia; *Rosanna Perricci*, assessore alla Cultura del Comune
di Monopoli *Giovanni Troilo*, direttore artistico di PhEST; -*Arianna
Rinaldo*, curatrice fotografica di PhEST; *Cinzia Negherbon*, project
manager di PhEST; *Danilo Caivano*, delegato alla Progettazione Europea
dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro main partner di PhEST; *Ugo
Patroni Griffi*, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Meridionale, partner di PhEST.
La consigliera delegata alla Cultura della Regione* Di Bari* ha dichiarato:
«La fotografia è l’ottava arte. Sin dalla sua nascita ha dovuto ritagliarsi
uno spazio all’interno del sistema artistico. Nata come una nuova
tecnologia, ha dato la possibilità, a chiunque se lo potesse permettere, di
riprodurre oggetti, paesaggi o persone. Nel giro di pochi decenni è entrata
nelle case e nelle vite delle persone comuni per fissare eternamente
istanti e ricordi. Nei secoli, con l’evoluzione del mezzo e grazie a
illustri fotografi professionisti ha acquisito lo speciale statuto di mezzo
di produzione artistica. Grazie a festival come PhEST, giunto alla sua
ottava edizione, la fotografia diventa oggi lo strumento più immediato per
suscitare suggestioni, riflessioni, consapevolezza su ciò che ci circonda».
Per il sindaco* Annese* «come ogni anno Monopoli saluta l’estate con PhEST,
l’ultimo grande evento della stagione che prosegue anche in autunno. Il
festival di fotografia, dopo otto edizioni, è entrato di diritto nel
calendario degli eventi del Comune di Monopoli per la sua capacità di
sorprendere e innovarsi annualmente e di attirare visitatori da ogni parte
d’Italia. Una mostra a cielo aperto tra i vicoli del nostro borgo antico
che consente al visitatore di scoprire le bellezze dei luoghi con i suoi
palazzi storici e le sue antiche chiese. Il mio ringraziamento va al
direttore artistico Giovanni Troilo e a tutto il team di PhEST che sono
convinto riusciranno anche quest’anno a fare breccia nel cuore di tutti gli
appassionati e non».
Il Direttore Generale Dipartimento Turismo, Economia della Cultura,
Valorizzazione del Territorio* Patruno* sottolinea: «PHEST giunge all’VIII
edizione e continua a crescere: in artisti, paesi di provenienza, luoghi,
idee, qualità. Ma soprattutto riesce sempre a cogliere lo spirito dei
tempi, del qui ed ora, con uno sguardo intelligente e sensibile al futuro.
In particolare, in questo complesso 2023, PHEST – con il tema “ESSERE
UMANI” – va a collocarsi al cuore della strategia di politica culturale e
turistica di Regione Puglia per i prossimi anni. Una strategia tutta
incentrata sul concetto di “welfare culturale”, cioè sulla convinzione che
la Cultura e l’Arte migliorano concretamente la qualità della vita delle
persone, innanzitutto di chi ha la fortuna di risiedere in Puglia e,
conseguentemente, dei tanti, tantissimi “cittadini temporanei” che scelgono
di condividere il nostro stile di vita e vivere lentamente e profondamente
l’esperienza della Puglia. Ciò che possiamo a buon diritto chiamare
“welfare turistico” che, con quello culturale, è condizione e strumento
essenziale per diversificare, qualificare e continuare ad
internazionalizzare la destinazione Puglia».
Così il presidente della Regione Puglia* Michele Emiliano*: «La nostra
programmazione culturale regionale vede da otto anni in PhEST una delle sue
esperienze più significative, con una scelta che va, da sempre, anche nella
direzione della destagionalizzazione turistica a cui come amministrazione
stiamo lavorando intensamente. Attraverso la sensibilità degli scatti
portati a Monopoli si riesce di anno in anno ad indagare alcuni dei grandi
temi del nostro tempo. Per questa nuova edizione il tema scelto è “Esseri
Umani”. Una scelta non casuale e che vuole riconnetterci al nostro essere e
alle nostre dinamiche di vita senza barriere, per riscoprire l’essenza
stessa dell’uomo e del suo essere. Un tema che arriva con una forza
dirompente in un momento storico complesso come quello che stiamo
attraversando. Un ringraziamento va quindi agli organizzatori, a tutto il
team di PhEST e al suo direttore artistico, Giovanni Troilo per quello che
realizzeranno da settembre a Monopoli, portando con il loro lavoro la
nostra Puglia nel mondo».
«L’Assessorato alla Cultura ha voluto investire su PhEST anche nel 2023 –
evidenzia *l’*assessore Perricci. – Fotografia ma anche arte, musica,
cinema con grandi collaborazioni dai contenuti inediti con partner
internazionali, workshop, videoproiezioni, visite guidate con gli autori e
appuntamenti speciali con gli studenti. Tutto questo è PhEST che grazie
alla mostra diffusa sul territorio consente di valorizzare, riscoprendoli,
tesori dimenticati o da tempo chiusi al pubblico».
«Essere umani, cosa vuol dire? – si chiede *il *direttore artistico
di PhEST *Giovanni Troilo* –
Negli ultimi anni un vasto campo che credevamo centrale ed esclusivo
dell’uomo è andato riducendosi. Dopo “Her”, il film di Spike Jonze, il
mondo è sembrato improvvisamente differente e da allora, questo vale per
me, ho cominciato a vedere tutto quello che ci riguardava sotto una luce
completamente differente. Oggi quella profezia, quella di intelligenze
artificiali sempre più performanti, umanoidi ed empatiche, si avvera ad una
velocità impressionante. L’esclusività, il primato dell’uomo si riduce.
L’opera d’ingegno, il genio creativo non è detto che appartenga più solo a
noi, una rivoluzione è alle porte. Prendendola dal capo opposto, Stefano
Mancuso ci rivela: “Le piante sono più intelligenti dell’uomo”. L’obiettivo
che tutte le specie hanno in comune è la sopravvivenza e se una specie su
definirci una specie molto giovane. Se fossimo come le altre specie avremmo
avremo dimostrato di essere una delle specie più stupide del pianeta. Viene
da chiedersi allora, cos’è che ci rende davvero così speciali? Questo
nocciolo che si riduce ci porta a scoprire davvero la nostra essenza?».
Secondo *Arianna Rinaldo*, curatrice fotografica di PhEST «quest’anno, la
ricerca e lo svolgimento del tema Being Human, parte da una riflessione
molto semplice e, appunto, umana, sulle stagioni della vita. Questo è
l’asse portante su cui si ergono una parte delle trenta mostre in visione.
A partire da questa universalità, esploriamo le unicità e quindi vizi,
paure, gioie e dolori, la famiglia, la solitudine, la povertà, la
sensualità, la criminalità, ma anche, in forma di reportage più narrativi,
le proteste, la guerra, il cambiamento climatico, le disuguaglianze.
Raccontiamo il passato, il presente e anche il futuro, con riflessioni
visive autoriali sul fenomeno dell’intelligenza artificiale che sta
invadendo le nostre vite. Invitiamo il nostro pubblico a riflettere insieme
a noi. Non diamo risposte, ma ampliamo la gamma delle domande, o almeno
questo è il nostro augurio».
*Cinzia Negherbon*, project manager di PhEST, precisa: «PhEST compie 8
anni. Ogni anno alziamo l’asticella. Cresce la squadra, crescono le
collaborazioni, crescono le mostre e la qualità degli allestimenti,
crescono le location, sempre più numerose. E cresce anche la fatica. In
questo momento una statua di bronzo lunga 3 metri sta viaggiando da Anversa
verso Monopoli, delle strutture galleggianti sono in costruzione per essere
posizionate in mare, grandi macchine stampano immagini sui supporti più
disparati, antichi palazzi stanno per aprire i battenti e il centro storico
tutto si tinge di giallo. Epiche le imprese, sempre più epiche le sfide, ma
PhEST col tempo è diventata una famiglia. E con l’energia e l’ambizione di
tutti, le cose diventano possibili. PhEST sembra fatto di materia per chi
viene a trovarci: mostre, strutture, installazioni. Ma in realtà è per lo
più immateriale. È fatto di lavoro, gruppo, passione, abnegazione, amore. 8
anni di PhEST. Sudore sì, ma vince la gioia».
*Roberto Lacarbonara, *curatore per l’arte contemporanea, dichiara: «I due
interventi di arte contemporanea di questa edizione esprimono una
straordinaria forza simbolica e definiscono due condizioni dell’umano: con
Giuseppe Gallo osserviamo l’alba di una civiltà, quella del Mediterraneo e
dell’Europa, che sempre si rinnova attraverso i transiti nella storia e
nella geografia del Vecchio Continente. Con l’opera di Jan Fabre, l’uomo,
l’individuo, il soggetto è colui che misura e celebra uno spazio assoluto,
un cielo altissimo dove sono le utopie, le nuvole, l’immaginazione».
*Danilo Caivano*, delegato alla Progettazione Europea dell’Università degli
Studi di Bari Aldo Moro main partner di PhEST, ha salutato così l’avvio del
PhEST: «Siamo felici di sostenere per il secondo anno di seguito
un’iniziativa che, per questa edizione, sceglie un tema come l’«Essere
Umano» estremamente attuale in un periodo storico come quello che stiamo
vivendo. In un futuro neanche troppo lontano ci si dovrà confrontare
sul significato
e le implicazioni che le parole essere umano possono assumere anche in
relazione al ruolo che l’intelligenza artificiale giocherà nella sviluppo
della società contemporanea».
Per* il *presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Meridionale, partner di PhEST *Ugo Patroni Griffi* «il porto è una porta.
Di ingresso e in uscita per i passeggeri, gli equipaggi, i diportisti. Ma è
anche la porta di ingresso in una città. In questo caso la città di
Monopoli, il nostro porto gioiello. Che si offre allo sguardo dei
visitatori. Che incanta. L’incanto è sublimato dall’arte che, come ogni
anno, con la collaborazione della nostra Autorità tra gli altri, Phest
porta … in porto. Una delizia per gli occhi e un’occasione di riflessione
sui misteri dell’essere umano».
Così* Antonio Maria Vasile*, presidente di Aeroporti di Puglia, partner di
PhEST: «Aeroporti di Puglia è sempre pronta a dare il proprio sostegno a
iniziative culturali che testimoniano la fervida attività di associazioni
ed enti locali che con il loro impegno offrono un’ulteriore opportunità di
conoscenza di un territorio che non è solo bellezze storiche,
architettoniche e gastronomiche ma è anche sempre più cultura. Ben vengano
quindi iniziative come queste che stimolano la crescita di un territorio e
avvicinano il turista alle nostre radici».
Cresce il numero delle location indoor e outdoor pronte ad ospitare le
mostre e gli allestimenti coordinati da Cinzia Negherbon, direttrice
organizzativa dell’evento. Palazzo Palmieri si conferma cuore pulsante del
Festival anche in questa edizione 2023, cui si uniscono, come ormai
tradizione, il Castello Carlo V, la Casa Santa e la Chiesa di SS Pietro e
Paolo. Torna anche Palazzo Martinelli, dove oltre all’androne già usato in
precedenti edizioni del Festival saranno allestite per la prima volta anche
le stanze del primo piano, e si aggiungono le Stalle di Casa Santa e la
Chiesetta di San Giovanni (Largo San Giovanni 16). Oltre a Chiese, palazzi
e dimore storiche il festival, come consuetudine, si estende tra le vie
della città di Monopoli dal Porto Vecchio alla Piazzetta Santa Maria,
attraverso Via Comes, Via Magno, Via Garibaldi fino al Belvedere Di Porta
Vecchia.
Monopoli ospiterà alcuni tra i più quotati fotografi internazionali
provenienti da Olanda, Inghilterra, USA, Australia, Israele, Germania,
Belgio, Brasile e altri. Insieme alla direzione artistica, Arianna Rinaldo,
curatrice fotografica di PhEST e Roberto Lacarbonara, curatore per l’arte
contemporanea, hanno sapientemente coinvolto oltre 30 artisti italiani e
internazionali protagonisti di ben 32 mostre: Jan Fabre, considerato, da
oltre quarant’anni, una delle figure più innovative nel panorama artistico
internazionale, porta a PhEST “L’uomo che misura le nuvole” con la
co-curatela di Melania Rossi; il britannico Phillip Toledano propone il suo
sguardo audace con “Another America”; Lisa Sorgini con “Mother”, racconta
madri e figli della sua terra, l’Australia; Koos Breukel è presente con “Me
We”, antologica dei sui 30 anni di carriera da rinomato ritrattista;
Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni con “‘Nzìm” raccontano la loro
residenza d’artista tra le vie e le contrade di Monopoli e con “RhOME”
indagano le metamorfosi della capitale; Elinor Carucci con “Midlife”
percorre, con grande emotività, la vita di una donna; Zed Nelson porta “The
Family” progetto trentennale con il quale il noto documentarista ha
ritratto lo scorrere del tempo di una famiglia inglese; Cristina De Middel
con “Gentlemen’s Club” affronta un viaggio attraverso il mondo della
prostituzione; Giuseppe Gallo con “Di mare in mare”, dà forma scultorea
alla collettività in perpetua migrazione; Robin Schwartz presenta “Amelia &
The Animals”, indagine sulla relazione tra mondo animale ed essere umani
intrapresa insieme alla figlia Amelia; Marieke van der Velden & Philip
Brink con “Children of the Labyrinth” raccolgono la testimonianza di alcuni
genitori, costretti a fuggire dal loro Paese, che scrivono una lettera ai
propri figli; Ingmar Björn Nolting con “Eviction” documentata il passaggio
di un paesino della Germania da luogo di utopie a fortezza di un’azienda
energetica (in collaborazione con PHMuseum); Siân Davey con “Alice e
Martha” unisce due progetti: uno sulla figlia affetta da sindrome di Down e
l’altro sulla figlia maggiore alle soglie dell’età adulta; Hanne van der
Woude con “Emmy’s World” entra nell’intimità di un’anziana e stravagante
coppia d’artisti; Giulia Gatti con “Corazonada” ci porta tra le poderose
donne di Tehuantepec in Messico; Brea Souders con “Another Online Pervert”
ci restituisce la sua conversazione con una chatbot online femminile; la
brasiliana Luisa Dörr con “Imilla” descrive le giovani skater boliviane tra
*polleras* ed emancipazione; Anouk Kruithof celebra le differenze e le
unicità dell’umanità al ritmo danzante di “Universal Tongue”; Noemi Comi
con “Lupus Hominarius” ci conduce in un viaggio antropologico sulla figura
del lupo mannaro (in collaborazione con MIA Photo Fair); Tanya Tkachova con
“Motherland” si immerge nel microcosmo della sua casa di famiglia in
Bielorussia; Glauco Canalis con “The Darker the Night, the Brighter the
Stars” ci trasporta nell’universo giovanile di Napoli, tra tradizione e
oscuro scenario sociale, tra senso di appartenenza e criminalità. Gideon
Mendel con due mostre: la prima “Drowning World” sulla vulnerabilità
dell’uomo, povero o ricco che sia, davanti alle catastrofi naturali che
uniscono le persone con un senso di solidarietà visibile; la seconda
“Burning World” come risposta dell’artista all’aumento senza precedenti
degli incendi boschivi in tutto il mondo; e poi Clay Lipsky con “Atomic
Overlook” che ricontestualizza l’eredità dei test sulla bomba sottolineando
la cultura voyeuristica in cui la catastrofe è vista come intrattenimento
per masse sempre più desensibilizzate.
Si rinnova inoltre la collaborazione con Leica Akademie Italy quest’anno
partner di due mostre, quella dedicata a Tomas Van Houtryve che con “Lines
and Lineage” arriva sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti con lastre di
vetro e una macchina del diciannovesimo secolo e quella dedicata a
Alessandro Cinque che con “Alpaqueros” indaga gli effetti del cambiamento
climatico in Perù e le devastanti conseguenze per la popolazione locale.
E ancora, sopra ogni aspettativa la Pop-Up Call di PhEST, il contest
internazionale promosso insieme a LensCulture e in collaborazione con Leica
Akademie Italy, Cantine San Marzano, Netgear e PhMuseum. Con più di 800
application e oltre 10.000 immagini provenienti da 61 Paesi in tutto il
mondo, la terza edizione di PhEST Pop-Up Open Call sul tema *“Being Human”*