
(AGENPARL) – mer 09 agosto 2023 Monitor dei Distretti
Agro-alimentari
Direzione Studi e Ricerche
Luglio 2023
Industry
Monitor dei distretti
Agro-alimentari
Il rallentamento del ciclo economico mondiale nel primo trimestre del 2023 non sembra aver
prodotto effetti sulle esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani, che mostrano ancora un
robusto trend di crescita (+9,5% tendenziale), più marcato rispetto agli altri distretti manifatturieri
(+6,6%), anche se con intensità diversa tra le varie filiere. Nel complesso, i 51 distretti agroalimentari hanno totalizzato nel periodo gennaio-marzo 2023 oltre 6,6 miliardi di esportazioni (il
43% del totale delle esportazioni agro-alimentari italiane), che corrispondono a 580 milioni in più
rispetto allo stesso periodo del 2022. Il contributo maggiore lo si deve al comparto dei prodotti
alimentari trasformati, le cui filiere nel complesso crescono del 15,4% nel primo trimestre del 2023,
a fronte di prezzi alla produzione sui mercati esteri che segnano un +13,7% tendenziale nello
stesso periodo; lieve ripiegamento invece per la filiera agricola (-2,1%).
La filiera del vino, prima per valori esportati, chiude il primo trimestre del 2023 con oltre 1,5 miliardi
di vendite sui mercati esteri (+5% tendenziale). L’incremento maggiore è stato realizzato dal
distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che totalizza 233 milioni di esportazioni, 26
in più (+12,6%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Di questi, ben 10 milioni in più sono stati
realizzati sul mercato americano (+16,9%) e 4 su quello tedesco (+15,7%), mentre arretra ancora
quello britannico (-18,6%), dove già lo scorso anno le esportazioni mostravano un gap del 22%
rispetto ai livelli del 2019. Secondo per contributo alla crescita è il distretto dei Vini di Langhe,
Roero e Monferrato che totalizza oltre 466 milioni di euro nel primo trimestre 2023 (+4,4%), ossia
circa 20 milioni in più rispetto al periodo gennaio-marzo del 2022. Per il distretto piemontese sono
stati trainanti i mercati europei, in primis Germania con quasi 6,5 milioni in più (+11,6%
tendenziale), Belgio (+4,3 milioni; +28,4%) e Francia (+2,4 milioni; +7,9%), ma anche Russia, con
2,6 milioni di incremento (+41,2%); arrancano invece le vendite negli Stati Uniti (-5,3%) e nel Regno
Unito (+0,9%). Leggero ripiegamento per il distretto dei Vini del veronese (-1,7% tendenziale)
determinato soprattutto dal calo dell’export verso il Canada (-25,9%), mentre cresce a due cifre
quello verso Germania (+16,1%), Francia (+30,4%), Polonia (+16,6%) e Russia (+16,1%). Le sanzioni
imposte dall’UE verso la Russia a seguito del conflitto in Ucraina (soprattutto di vini premium) non
sembrano aver frenato le esportazioni e il commercio di vino italiano in Russia, che si sarebbero
riposizionate su vini di fascia più bassa 1. Trimestre piatto, infine, per il distretto dei Vini dei colli
fiorentini e senesi (-1,6%), che arretra oltreoceano (Stati Uniti -1,9%; Canada -24,1%), ma cresce
a due cifre in Svizzera (+28,2%) e Francia (+36,4%).
Ancora un trimestre record per la filiera della pasta e dolci, che ha superato 1,1 miliardi di euro
in valori correnti nei primi tre mesi del 2023 (+11,9%), risultato influenzato dalla dinamica
inflazionistica (+13% l’indice dei prezzi sui mercati esteri per la produzione di prodotti da forno e
farinacei). Tutti i distretti della filiera realizzano un risultato tendenziale positivo: in particolare è
stato determinante il contributo del distretto dell’Alimentare di Parma, che comprende sia
produzione di pasta e dolci che conserve: per quanto riguarda i soli prodotti da forno e farinacei,
la crescita è stata di oltre 40 milioni di euro (+14,2%), di cui 11 milioni verso la Francia (+17,3%), 6,9
milioni verso gli Stati Uniti (+59,6%) e 4,2 milioni verso il Regno Unito (+42,6%). Ottimi risultati nel
primo trimestre del 2023 anche per il comparto pasta e dolci dell’Alimentare napoletano (+26
milioni, +30,5% tendenziale), dell’Alimentare di Avellino (+12 milioni, +19,7%) e dell’Olio e pasta
del barese (+12 milioni, +22,8%), nonché per il distretto della Pasta di Fara (+18 milioni; +38,4%).
https://www.federvini.it/estero-cat/5124-export,-boom-di-vini-italiani-in-russia.
Per importanti comunicazioni si rimanda all’ultima pagina
Luglio 2023
Nota Trimestrale – n. 26
Direzione Studi e Ricerche
Industry Research
Rosa Maria Vitulano
Economista
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Conferma i livelli del primo trimestre del 2022 il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo (+1,2%
tendenziale).
Anche la filiera dei distretti agricoli chiude il primo trimestre del 2023 con un risultato che supera
1,1 miliardi di euro di esportazioni, ma comincia a cedere (-2,1% tendenziale) nel confronto con
i livelli record del primo trimestre del 2022, quando le vendite sui mercati esteri avevano quasi
sfiorato 1,2 miliardi. Il settore agricolo sta fronteggiando non solo gli aumenti dei costi, ma anche
il calo delle rese dei raccolti provocato dall’alternarsi di siccità ed eventi climatici estremi, tra cui
l’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio del 2023, i cui effetti non sono ancora visibili
sui dati di export del primo trimestre del 2023. Il distretto dell’Ortofrutta romagnola chiude infatti il
periodo gennaio-marzo 2023 con una crescita tendenziale del 18,2%, 32 milioni in più, di cui 9
realizzati in Germania (+15,6%), ulteriori 9 in Spagna (+77,2%) e 5,7 in Francia (+56,4%). Il risultato
dell’intera filiera agricola nel primo trimestre del 2023 è attribuibile principalmente al distretto
dell’Ortofrutta del Barese (-53,2% tendenziale) che aveva realizzato un boom di esportazioni nel
primo trimestre del 2022, in particolare verso il Nord Africa (103 milioni in più, di cui 82 verso
l’Algeria e 14 verso la Tunisia). Le vendite verso queste destinazioni, cresciute molto in un
momento in cui le esportazioni di cereali dai territori del conflitto sembravano fortemente
compromesse, si sono riportate nel primo trimestre del 2023 sui livelli pre-crisi (Algeria -99%; Tunisia
-85%); nuove preoccupazioni stanno inoltre sorgendo negli ultimi giorni a causa della decisione
russa di mettere fine all’accordo sull’export di grano, cibo e fertilizzanti nel Mar Nero. Al netto di
questi due mercati, il distretto pugliese avrebbe registrato un risultato positivo: crescono infatti a
due cifre i flussi verso Germania (+33,5%), primo acquirente dei prodotti ortofrutticoli baresi con
oltre un terzo del totale, Francia (+23,8%), Polonia (+38,8%) e Paesi Bassi (+51,7%). In contrazione,
infine, il distretto delle Mele dell’Alto Adige (-11,3%) e i due distretti florovivaistici di Pistoia (-3,5%)
e del ponente ligure (-7,6%), compensati dai progressi a due cifre del Pomodoro di Pachino
(+49,3%), delle Mele del Trentino (+25,6%), dell’Ortofrutta dell’Agro Pontino (+13,8%) e del
comparto agricolo dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (+51,7%).
Il maggior contributo alla crescita dei distretti agro-alimentari lo si deve, in questo trimestre, alla
filiera delle conserve, che realizza un progresso di 128 milioni (+19,8%), anche questa spinta dalla
dinamica inflazionistica (+12,4% l’indice dei prezzi alla produzione sui mercati esteri per la
lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi). Tutti positivi i distretti che la compongono, in
particolare le Conserve di Nocera (+25,5%), con progressi diffusi verso tutti i principali mercati di
destinazione: Germania (+17,1%), Regno Unito (+46,2%), Paesi Bassi (+76,5%) e Stati Uniti (+9,6%).
Ottimi risultati anche per i comparti conserve dell’Alimentare di Parma (+23,9%), dell’Alimentare
napoletano (+9,6%) e dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (+42,1%).
Buon risultato nel complesso anche per la filiera delle carni e dei salumi (+18,8% nel primo
trimestre del 2023). Balzo in avanti per i Salumi del modenese, con 29 milioni in più rispetto al
primo trimestre del 2022 (+15,8%), di cui 6 verso la Francia, 3 verso la Germania, altrettanti verso
Danimarca e Svezia, ma anche alla volta di destinazioni lontane come Filippine (+4,7 milioni) e
Thailandia (+1,7 milioni). In forte recupero anche le vendite delle Carni di Verona (+40,1%; 47
milioni in più nel trimestre, di cui 24 verso la Germania); il distretto aveva sofferto nel 2022 per una
grave epidemia di aviaria che aveva colpito la provincia di Verona, nella quale si concentra
buona parte della produzione avicola nazionale. Unico distretto della filiera in calo è quello dei
Salumi di Reggio Emilia (-27,9%) che perde terreno verso tutte le sue principali destinazioni (Stati
Uniti -24,8%; Germania -41,6%; Brasile -54,5%).
Nella filiera del lattiero-caseario, la Mozzarella di Bufala campana si conferma regina di vendite
sui mercati esteri (+31,9% tendenziale) sempre più apprezzata in Francia (+23,9%), in Germania
(+36,9%) e nel Regno Unito (+7,8%), ma anche in Cina (+66,2%) e in Giappone (+19,3%), paesi
dove la DOP campana è inserita tra le eccellenze italiane da tutelare nell’ambito degli accordi
di intesa UE-Cina e dell’APE (Accordo di partenariato economico tra UE e Giappone). Ottima
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performance anche per il Lattiero-caseario sardo (+61,2% nel trimestre) realizzata in particolar
modo verso gli Stati Uniti, che assorbono il 75% delle esportazioni del distretto e che crescono
dell’86% nel trimestre. In incremento di circa 13 milioni nel primo trimestre del 2023 anche le
esportazioni del Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+4,9%).
Nella filiera olearia le buone performance sui mercati esteri dell’Olio toscano (+13,3%) e del
comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+37,2%) compensano il lieve arretramento
dell’Olio umbro (-3,8%). Continua la fiammata dei prezzi alla produzione sui mercati esteri (+25,5%
nel primo trimestre del 2023) a fronte di un’annata non particolarmente brillante nella produzione
(Ismea ha stimato per l’Italia, a frantoi ormai chiusi, i volumi 2022/23 in flessione del 27% rispetto
alla campagna precedente 2).
La filiera del riso realizza oltre 48 milioni in più rispetto al primo trimestre del 2022 (+29,2%): il Riso
di Vercelli (+28,4%) è sempre più apprezzato sul mercato tedesco (+65%), ma anche su quelli
francese (+30,3%) e olandese (+151%); per il Riso di Pavia (+30,1%) crescite diffuse verso tutte le
principali destinazioni commerciali. I prezzi alla produzione sui mercati esteri sono cresciuti del
16,7% nel primo trimestre del 2023, a fronte di un’annata, quella del 2022, per la quale l’Ente
Nazionale Risi ha stimato una produzione in calo del 17% 3; sulla filiera pesa anche il pressing dei
prodotti di importazione, nonché il recente blocco deciso dall’India sulle esportazioni di riso
bianco non basmati.
Tra i distretti del caffè, che realizzano nel complesso una crescita del 14,2%, spicca il distretto del
Caffè e confetterie del napoletano (+30,1%) con 14 milioni in più, di cui 4 verso Polonia. Per il
Caffè, confetterie e cioccolato torinese sono 19 i milioni in più (+9,3%): premianti i mercati europei,
in particolare Germania (+18,9%), Francia (+60,9%) e Regno Unito (+28,4%), che compensano i
cali verso Stati Uniti (-34,3%) e Russia (-97%).
Infine, ottima performance anche per il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+8,5%):
nonostante il calo sul mercato britannico (-3,1%) e su quello canadese (-23,5%), il distretto registra
progressi verso Stati Uniti (+4,4%), Germania (+12,8%), Svizzera (+6,7%) e Francia (+22%).
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agro-alimentari
nel primo trimestre del 2023: il rallentamento dell’economia tedesca non riduce i flussi di
esportazioni verso questo mercato (+13%), che acquista principalmente prodotti agricoli (+5,6%),
vini (+12,8%) e conserve (+22,9%). Seguono gli Stati Uniti (+9%) che, oltre ai vini (+4,4%), hanno
mostrato apprezzamento per pasta e dolci (+30%) e olio (+19,2%). Terza destinazione la Francia
(+16,9%), che acquista dai distretti agro-alimentari italiani soprattutto pasta e dolci (+4,3%),
latticini e formaggi (+20,3%) e carni e salumi (+23,9%). Continuano a crescere anche le vendite
nel Regno Unito (+16,7%), soprattutto di pasta e dolci (+30,9%) e conserve (+42,3%). Di poco
positivo il bilancio verso le economie emergenti (+3%), che rappresentano circa il 20% del totale
delle esportazioni distrettuali agro-alimentari: nonostante i cali verso la Russia (-13,4%) e la Cina
(-13,1%) – oltre alle già citate Algeria e Tunisia – registrano variazioni positive nel primo trimestre
del 2023 Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+5,5%), Romania (+19%) e Brasile (+42,6%).
https://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12709.
https://enterisi.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=34226&categoriaVisualizzata=19.
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Tavole
Fig. 1 – Evoluzione trimestrale dell’export dei distretti agro-alimentari e degli altri distretti manifatturieri
a confronto (var. % tendenziale)
Distretti agro-alimentari
Altri distretti manifatturieri
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Tab. 1 – Le esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani per filiera
Esportazioni (milioni di euro)
2022 1° trim. 2023
Totale complessivo
Pasta e dolci
Agricoli
Conserve
Carne e salumi
Lattiero-caseario
Caffè
Prodotti ittici
25.797
6.648
4.439
3.887
2.743
2.446
2.323
1.356
1.200
6.658
1.518
1.115
1.150
Peso %
Differenza (milioni di euro)
2022 vs.
2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
100,0
2.921
5.887
1.174
1.293
Var. % tendenziale
2022 vs.
2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Fig. 2 – Le esportazioni della filiera dei vini (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Vini e distillati del Friuli
Vini e distillati del bresciano
Prosecco di ConeglianoValdobbiadene
Vini e distillati di Trento
Vini del Montepulciano
d’Abruzzo
Vini del veronese
Vini e liquori della
Vini dei colli
Sicilia occidentale
fiorentini e senesi
Vini e distillati di Bolzano
Vini di Langhe,
Roero e Monferrato
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
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Fig. 3 – Le esportazioni della filiera dei distretti agricoli (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Ortofrutta e conserve del foggiano
Pomodoro di Pachino
Agricoltura della Piana del Sele
Mele del Trentino
Ortofrutta dell’Agro Pontino
Nocciola e frutta
Ortofrutta romagnola
piemontese
Ortofrutta di Catania
Florovivaistico del
ponente ligure
Mele dell’Alto Adige
Florovivaistico di Pistoia
Ortofrutta del
barese
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Fig. 4 – Le esportazioni della filiera della pasta e dolci (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Pasta di Fara
Alimentare napoletano
Olio e pasta del barese
Alimentare di Avellino
Alimentare di Parma
Dolci e pasta
veronesi
Dolci di Alba e
Cuneo
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Fig. 5 – Le esportazioni della filiera delle carni e salumi (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Salumi dell’Alto
Adige
Carni di Verona
Carni e salumi di
Cremona e
Prosciutto San Daniele
Mantova
Salumi del
modenese
Salumi di Parma
Salumi di Reggio Emilia
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
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Fig. 6 – Le esportazioni della filiera delle conserve (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Ortofrutta e conserve del foggiano
Conserve di Nocera
Alimentare di
Parma
Alimentare napoletano
Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige
Alimentare di Avellino
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Fig. 7 – Le esportazioni della filiera del lattiero-caseario (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Var % tendenz. 1 trim 2023
Lattiero-caseario sardo
Mozzarella di bufala
campana
Lattiero-caseario
della Lombardia
sud-orientale
Lattiero-caseario
di Reggio Emilia
Lattiero-caseario Parmense
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Var % tendenz. 1 trim 2023
Fig. 8 – Le esportazioni della filiera dell’olio (mln di euro 2022 e var. % tendenziale 1° trim. 2023)
Olio e pasta del barese
Olio toscano
Olio umbro
Milioni di euro 2022
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
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Fig. 9 – Evoluzione dell’export dei distretti agro-alimentari nei paesi emergenti e avanzati (variazione
% tendenziale a prezzi correnti)
Economie emergenti
Economie avanzate
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Tab. 2 – Le esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani per paese di destinazione
Esportazioni (milioni di euro)
1° trim. 2023
Totale complessivo
Germania
Stati Uniti
Francia
Regno Unito
Paesi Bassi
Spagna
Belgio
Svizzera
Canada
Austria
Polonia
Svezia
Giappone
Danimarca
Australia
Repubblica Ceca
Romania
Grecia
Federazione russa
Repubblica di Corea
Norvegia
Arabia Saudita
Brasile
Ungheria
Croazia
Irlanda
Israele
Finlandia
Emirati Arabi Uniti
25.797
4.610
3.269
2.887
2.030
1.060
6.658
1.244
Peso %
100,0
Differenza (milioni di euro)
2022 vs.
2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
2.921
5.887
Var. % tendenziale
2022 vs. 2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
-12,3
-25,8
133,3
-16,4
-13,4
-13,1
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
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Tab. 3 – Le esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani
Esportazioni (milioni di euro)
2022 1° trim. 2023
Totale complessivo
Vini di Langhe, Roero e Monferrato
Dolci di Alba e Cuneo
Alimentare di Parma
Conserve di Nocera
Vini del veronese
Lattiero-caseario della Lombardia
sud-orientale
Prosecco di Conegliano-Val.
Vini dei colli fiorentini e senesi
Alimentare napoletano
Caffè, confetterie e cioccolato
torinese
Salumi del modenese
Olio toscano
Ortofrutta del barese
Ortofrutta romagnola
Carni di Verona
Mele dell’Alto Adige
Mozzarella di bufala camp.
Salumi di Parma
Vini e distillati di Trento
Dolci e pasta veronesi
Marmellate e succhi di frutta del
Trentino-Alto Adige
Nocciola e frutta piemontese
Olio e pasta del barese
Florovivaistico di Pistoia
Alimentare di Avellino
Riso di Vercelli
Agricoltura della Piana del Sele
Lattiero-caseario Parmense
Riso di Pavia
Carni e salumi di Cremona e
Mantova
Caffè di Trieste
Olio umbro
Pasta di Fara
Vini e distillati di Bolzano
Vini e distillati del Friuli
Caffè e confettura del napoletano
Ortofrutta dell’Agro Pontino
Vini Montepulciano d’Abruzzo
Ortofrutta di Catania
Lattiero-caseario di Reggio Emilia
Florovivaistico del ponente ligure
Ortofrutta e conserve del foggiano
Lattiero-caseario sardo
Vini e distillati del bresciano
Vini e liquori della Sicilia occ.
Pomodoro di Pachino
Mele del Trentino
Ittico del Polesine e del Ven.
Salumi dell’Alto Adige
Salumi di Reggio Emilia
Prosciutto San Daniele
Peso %
Differenza (milioni di euro)
2022 vs. 2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
Var. % tendenziale
2022 vs. 2022 vs. 1° trim. 2023 vs.
1° trim 2022
25.797
2.093
1.744
1.449
1.375
1.216
1.129
6.658
100,0
2.921
5.887
1.039
-53,2
-11,3
-16,2
-29,8
-10,1
-29,1
-21,1
-27,9
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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Appendice metodologica
Non è facile monitorare l’evoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni
aggiornate disponibili, a livello territoriale (provinciale), riguardano le esportazioni espresse a
prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni è disponibile,
inoltre, per un numero relativamente limitato di settori. La congiuntura dei distretti può essere
pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per
i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli
che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio
come “coltelli e forchette”).
I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti
italiani, dall’Istat, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi.
Nel Monitor dei distretti sono analizzati, quasi 160 distretti tradizionali (principalmente specializzati
nel sistema moda, nel sistema casa, nella meccanica e nell’agro-alimentare), 22 poli tecnologici,
specializzati cioè in settori ad alta tecnologia (farmaceutica, ICT, aeronautica, biomedicale).
Poiché il presente lavoro ha finalità soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo
complesso, ci si è concentrati solo sui distretti e poli tecnologici che potevano essere ben
rappresentati dai dati Istat disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena
precisare che i dati Istat provinciali si riferiscono alle esportazioni, espresse a prezzi correnti e,
pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute
a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, quindi, essere valutati con
cautela visto che l’evoluzione positiva (negativa) dell’export può nascondere aumenti
(diminuzioni) di prezzo legati all’andamento delle quotazioni delle materie prime.
In questo numero del Monitor l’evoluzione delle esportazioni nel 2023 è calcolata confrontando
i dati provvisori del 2023 e del 2022. Le variazioni calcolate per il 2022 sono ottenute dal confronto
tra dati provvisori del 2022 e dati definitivi del 2021 e del 2019.
Pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche
Le pubblicazioni sui Distretti Industriali della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sono
consultabili alla pagina https://group.intesasanpaolo.com/it/research/industry—bankingresearch-new/distretti
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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Importanti comunicazioni
Gli economisti che hanno redatto il presente documento dichiarano che le opinioni, previsioni o stime contenute nel documento
stesso sono il risultato di un autonomo e soggettivo apprezzamento dei dati, degli elementi e delle informazioni acquisite e che
nessuna parte del proprio compenso è stata, è o sarà, direttamente o indirettamente, collegata alle opinioni espresse.
La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo S.p.A. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti
ritenute da Intesa Sanpaolo S.p.A. affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l’accuratezza delle stesse non può essere
in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo
meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una
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solo citando il nome Intesa Sanpaolo S.p.A.
La presente pubblicazione non si propone di sostituire il giudizio personale dei soggetti ai quali si rivolge. Intesa Sanpaolo S.p.A. e
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Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
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231” (disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: https://group.intesasanpaolo.com/it/governance/dlgs-231-2001)
che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, prevede, tra le altre, misure organizzative
e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, che comprendono adeguati meccanismi
di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a
evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario
Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.
In particolare le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti
di strumenti finanziari, ivi incluse le società del loro gruppo, nella produzione di documenti da parte degli economisti di Intesa
Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle “Regole per Studi e Ricerche” e nell’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle
informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A. all’indirizzo
https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures. Tale documentazione è disponibile per il destinatario dello
studio anche previa richiesta scritta al Servizio Conflitti di interesse, Informazioni privilegiate ed Operazioni personali di Intesa
Sanpaolo S.p.A., Via Hoepli, 10 – 20121 Milano – Italia.
Inoltre, in conformità con i suddetti regolamenti, le disclosure sugli interessi e sui conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa
Sanpaolo sono disponibili all’indirizzo https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures/archivio-dei-conflittidi-interesse ed aggiornate almeno al giorno prima della data di pubblicazione del presente studio. Si evidenzia che le disclosure
sono disponibili per il destinatario dello studio anche previa richiesta scritta a Intesa Sanpaolo S.p.A. – Industry & Banking Research,
Via Romagnosi, 5 – 20121 Milano – Italia.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Monitor dei distretti
Luglio 2023
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche – Responsabile Gregorio De Felice
Industry & Banking Research
Fabrizio Guelpa (Responsabile)
Ezio Guzzetti
Industry Research
Stefania Trenti (Responsabile)
Serena Fumagalli
Ilaria Sangalli (Responsabile coordinamento Economisti Settoriali)
Letizia Borgomeo
Anita Corona (sede di Roma)
Enza De Vita
Luigi Marcadella (sede di Padova)
Paola Negro (sede di Torino)
Massimiliano Rossetti (sede di Ancona)
Anna Cristina Visconti
Giovanni Foresti (Responsabile coordinamento Economisti sul Territorio)
Romina Galleri (sede di Torino)
Sara Giusti (sede di Firenze)
Anna Maria Moressa (sede di Padova)
Carla Saruis
Enrica Spiga
Rosa Maria Vitulano (sede di Roma)
Banking Research
Elisa Coletti (Responsabile)
Valentina Dal Maso
Federico Desperati
Carol Salvadori
Local Public Finance
Laura Campanini (Responsabile)
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche