
(AGENPARL) – lun 31 luglio 2023 Comunicato Stampa
Arriva dalla Grecia il fegato da donatore per il trapianto
numero 2.000 dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII
Colledan: “Un’altra tappa di un’attività clinica iniziata 26 anni fa. Quest’anno assistiamo a un
incremento senza precedenti nei trapianti, con una proiezione del 30% in più sull’anno
scorso, grazie all’impulso di Regione Lombardia sulle donazioniâ€. L’Ospedale di Bergamo si
conferma come una delle pochissime realtà italiane in grado di prendersi cura di tutte le
condizioni patologiche del fegato del bambino e dell’adulto e di effettuare trapianti su pazienti
di tutte l’età . Un’attività clinica per cui al Papa Giovanni XXIII è riconosciuto un profilo di
primo piano nel panorama internazionale.
Bergamo, 31 luglio 2023 – È una donna bergamasca di 55 anni la ricevente del trapianto di fegato
numero 2.000 della storia dell’Ospedale di Bergamo, effettuato sabato 29 luglio 2023. Dopo
l’intervento, la paziente è stata trasferita in terapia intensiva in buone condizioni. Il decorso post
operatorio è regolare. La donna, che aveva subito un precedente trapianto in passato, aveva
purtroppo sviluppata una insufficienza dell’organo ed era stata ricoverata ad aprile al Papa Giovanni
XXIII in attesa di un organo da donatore. La disponibilità dell’organo è arrivata da un donatore
deceduto in Grecia.
Una Convenzione bilaterale tra il nostro Paese e la Grecia prevede che gli organi dei donatori non
utilizzati nel Paese ellenico possano essere destinati ai pazienti italiani in attesa di trapianto. Il
prelievo dell’organo è stato eseguito dagli specializzandi Arianna Trizzino e Lorenzo Macone, che
hanno trasportato l’organo in volo nella notte di venerdì. L’intervento di trapianto è iniziato alle ore
8.20 e si è concluso dopo 7 ore e mezza. Ad eseguire il trapianto in sala operatoria al Papa Giovanni
c’era Michele Colledan come primo operatore, affiancato dallo specializzando Stefano Agnesi,
dagli anestesisti Ester Clemenza e Micol Maffioletti, dagli strumentisti Mattia Sana e Federica
Personeni – dagli infermieri Valeria Brignoli, Cristiana De Pirro, Viviani Letizia e dalle tutor
anestesiste Ester Mulas e Barbara Rasella. Il coordinamento dei tempi tra il donatore ed il ricevente
è stato curato in nottata dall’infermiera Michela Bassetti, che fa parte del gruppo seguito dall’UnitÃ
Coordinamento prelievo e trapianto d’organo, di cui è responsabile Sergio Vedovati, e in
mattinata dalla chirurga dei trapianti Annalisa Amaduzzi. Subito dopo l’intervento la donna è stata
ricoverata in Anestesia e Rianimazione 3, diretta da Fabrizio Fabretti per essere trasferita in
reparto ordinario, per il proseguo delle cure con i medici della Gastroenterologia 1 – epatologia e
trapiantologia, diretta da Stefano Fagiuoli.
“È un altro traguardo che il nostro programma trapianti raggiunge – dichiara Michele Colledan,
direttore del Dipartimento Insufficienza d’organo e trapianti e figura che ha portato Bergamo tra i
migliori centri trapianti del mondo -. Il traguardo dei 2000 trapianti di fegato è stato abbondantemente
superato da altri centri, che però avevano iniziato oltre 10 anni prima di noi. La numerosità della
casistica è l’espressione di un atteggiamento sempre dinamico del nostro gruppo chirurgico e di
quelli anestesiologico ed infermieristico ma anche delle componenti mediche specifiche di organo.
Più in generale, esprime la grande efficienza di tutto l’ospedale, dal laboratorio analisi, alla farmacia,
al centro trasfusionale, solo per citarne alcuni, ma anche della componente amministrativa. Come
in tutte le attività umane, anche per la chirurgia è ben dimostrato il rapporto diretto tra volume di
attività e qualità dei risultati. Un’altra tappa di questa grande avventura iniziata nel 1997 a Bergamo
dal nostro gruppo, allora diretto da Bruno Gridelli. Credo di essere stato molto fortunato,
professionalmente a parteciparvi fin dall’inizioâ€.
Questo trapianto conferma l’elevata specializzazione del Papa Giovanni XXIII in questa attivitÃ
clinica, a più di un quarto di secolo dall’avvio del programma di trapianti di fegato che risale al 1997.
Sono 91 i trapianti eseguiti nel 2022 su adulti e bambini. Un volume di attività che pone il Papa
Giovanni XXIII tra i centri più attivi a livello europeo. In Italia, il centro di Bergamo è il quinto
centro in assoluto per trapianti eseguiti e rientra tra i sei centri che insieme realizzano oltre il 53%
di tutti i trapianti (11.827 su 22.174 tra il 2000 e il 20201). Per garantire ai pazienti maggiori possibilitÃ
di accedere al trapianto e limitare la mortalità in lista d’attesa, da diversi anni a Bergamo sono state
introdotte strategie per sfruttare al meglio gli organi disponibili. Quello di Bergamo è il centro con la
maggiore esperienza al mondo sulla tecnica ‘split liver’, che prevede la divisione del fegato del
donatore in due parti di dimensioni in genere differenti, per realizzare un doppio trapianto, su un
bambino e su un adulto. L’ospedale di Bergamo è l’unico centro in Regione Lombardia identificato
per l’esecuzione di trapianti di fegato in pazienti HIV positivi. È inoltre disponibile l’opzione di
trapianto da donatore vivente.
“Quest’anno tutti i trapianti che eseguiamo hanno visto un incremento senza precedenti – prosegue
Colledan -. Siamo al settantesimo trapianto di fegato dall’inizio dell’anno con una proiezione attorno
ai 120, circa il 30% in più dell’anno scorso. Finora il ‘picco’ era stato di 99 trapianti in un anno.
L’incremento è dovuto prevalentemente ad un forte impulso che la Regione Lombardia è riuscita ad
imprimere alle donazioni, creando così più occasioni che siamo stati in grado di sfruttare. Il nostro
ospedale è comunque sempre ai vertici regionali e nazionali per reperimento di donatoriâ€.
“L’attività trapiantologica è un ottimo indicatore della qualità globale di una struttura sanitaria –
commenta Stefano Fagiuoli, professore di Gastroenterologia all’Università Milano Bicocca,
Direttore del Dipartimento di Medicina e della Gastroenterologia 1 – epatologia e trapiantologia
dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Per ogni percorso trapiantologico, per la preparazione dei
candidati, l’organizzazione e l’attuazione dell’intervento, la gestione post operatoria intensiva e la
degenza pre dimissione, di fatto non c’è struttura sanitaria, amministrativa o logistica che non sia
attivamente coinvolta in una o più fasi. E si conferma come l’attività trapiantologica abbia introdotto
e continui a consolidare il principio del ‘lavoro in teamâ€, che rappresenta la vera arma vincente della
medicina moderna. L’attività di trapianti per la Gastroenterologia dell’ospedale di Bergamo è stata
brillantemente avviata dal prof. Mario Strazzabosco. Oggi è una straordinaria emozione sapere di
svolgere il proprio lavoro circondato e sostenuto da un fenomenale capitale umano e tecnico, quale
quello del Papa Giovanni XXIIIâ€.
L’attività pediatrica di trapianti a Bergamo è tra le più importanti al mondo. Ogni anno sono
oltre 30 i trapianti di fegato pediatrici realizzati. Negli ultimi vent’anni al Papa Giovanni XXIII sono
stati realizzati 650 trapianti pediatrici di fegato, cioè circa la metà dei trapianti eseguiti in Italia
(1.316 trapianti in 5 centri attivi1). A seguire i pazienti in età pediatrica sono gli specialisti della
Epatologia e Gastroenterologia pediatrica e dei trapianti. L’Unità diretta da Michela Bravi è
parte della Pediatria, diretta da Lorenzo D’Antiga, che ha dichiarato: “Per quanto riguarda i trapianti
il nostro centro ha dimostrato come sia importante coniugare la cura dei pazienti adulti a quella dei
pazienti pediatrici con insufficienza d’organo i quali, nonostante delle evidenti differenze, spesso
richiedono competenze specialistiche simili ma poco disponibili nel panorama assistenziale sanitario
del nostro paese e di molti altri paesi europei che si rivolgono al Papa Giovanni. A Bergamo questo