
(AGENPARL) – mar 25 luglio 2023 Feltre, 25 luglio 2023
Da ottobre un’esposizione di armi bianche al Museo Civico di Feltre.
“Di lame e di spade. Maestri spadai a Feltre tra il XV e il XVII secolo”
è il titolo della rassegna che porterà alla luce anche nuove conoscenze
legate ali materiali custoditi nel palazzo di via Luzzo.
“Di lame e di spade. Maestri spadai a Feltre tra il XV e il XVII secolo”: è questo il
titolo della mostra che si terrà al Museo Civico di Feltre dal 7 ottobre 2023 al 31
marzo 2024.
L’esposizione di armi bianche provenienti dai depositi del Museo Civico sarà curata
da Michele Vello e Fabrizio Tonin e muove dalla considerazione che a partire dal
Quattrocento, ma soprattutto nel Cinquecento e nel Seicento, Feltre e il suo territorio
raggiunsero fama notevole come area produttiva di armi bianche, tanto da attirare
mercanti provenienti non solo da parecchi luoghi della penisola italiana, ma anche da
diverse parti d’Europa, come testimoniato anche dalle relazioni dei Rettori cittadini
del tempo. Grazie alla vicinanza di miniere che fornivano materia prima di alta
qualità, all’abbondanza di boschi, alla presenza di corsi d’acqua, elementi
fondamentali per le attività delle fucine, e grazie alle capacità dei suoi maestri, Feltre
divenne così uno dei centri europei in cui la produzione di lame da spade e di spade
complete raggiunse livelli notevoli sia per qualità che per quantità. Le armi che vi
vennero forgiate, infatti, non furono destinate solo alle truppe, ma in alcuni casi
entrarono nelle collezioni di importanti case regnanti dell’epoca.
Nessuna arma riconducibile all’età medievale o moderna sembrava fino ad ora essersi
conservata in loco. L’esame di alcune delle armi bianche custodite nei depositi del
Museo Civico di Feltre, condotto dai curatori della mostra, ha permesso di avanzare
nuove ipotesi su questa pagina di storia feltrina, che verrà approfondita proprio in
concomitanza con la mostra.
Addetto Stampa
L’esposizione, che comprenderà una quindicina di armi di particolare rilevanza, sarà
condotta attraverso una loro contestualizzazione, anche alla luce dell’intervento di
restauro di cui sono state oggetto, al fine di renderle, assieme ad altri documenti
scritti (contratti, estimi, trattati) ed iconografici (quadri e stampe), “testimoni
parlanti” di un’epoca e di una società. Nell’intenzione dei curatori l’esposizione si