
(AGENPARL) – ven 30 giugno 2023 “Durante il mio intervento in aula ho parlato di numeri, di dati, di fatti circostanziati per contrastare la grancassa della propaganda di centrodestra!
Dal comunicato di Settembre 2022 in cui Lagalla certificava l’ insufficienza di 180 milioni di euro di trasferimenti dallo stato per definire la modifica al piano di riequilibrio a quello del Gennaio 2023 in cui la maggioranza esprimeva soddisfazione per il “grande risultato raggiunto” consistente sempre nei 180 milioni di euro di trasferimenti dallo stato cui era arrivata anche la giunta Orlando!
Dalla narrazione per cui l’ aumento delle ore ai lavoratori part time del comune fosse possibile unicamente con l’approvazione del piano di riequilibrio alla scoperta che invece si trattasse dei fondi del turnover che sarebbero potuti essere utilizzati anche in ipotesi di dichiarazione di default del comune!
Dalla propaganda del centrodestra per la quale il piano di riequilibrio avrebbe portato nuovi trasferimenti da parte dello stato alla conferma che i 69 milioni trasferiti secondo il D.L. 146/2021 non sono riservati agli enti in crisi finanziaria e neanche i 40 milioni destinati ad implementare la riscossione sono subordinati alla approvazione o alla modifica del piano di riequilibrio e dunque li avremmo potuti ricevere anche in ipotesi di dichiarazione di default!
In ultimo ho sfatato il mito per cui con l‘ approvazione del piano di riequilibrio diminuiranno le tasse a carico dei cittadini:
TUTT’ ALTRO!
Il piano prevede l’ aumento dell’ addizionale Irpef oltre il limite dello 0,8%, l’ aumento dell’ addizionale alle tasse portuali, l’ aumento della tassa di soggiorno, e soprattutto il previsto aumento della riscossione delle imposte comunali dello 0,5% all’ anno ( 8 milioni di euro) progressivo per ogni anno per i prossimi 10 anni per un complessivo previsto aumento della riscossione di 440 milioni di euro nei prossimi 10 anni!
Prevede inoltre misure draconiane per amplificare la riscossione quali il regolamento anti evasione che prevede la revoca della licenza per le aziende non in regola coi tributi comunali ( tra i quali il CUP) ed a non concedere servizi comunali a chi abbia pendenze con l ‘amministrazione ( anche con ricorsi pendenti).
Altro mito portato avanti dalla maggioranza per nascondere e legittimare alla città le nefandezze del piano di riequilibrio quello per il quale la diminuzione della Tari non sarebbe stata possibile in caso di dichiarazione di default e che l ‘ imposta sarebbe schizzata al massimo:
Anche questo è FALSO.
L’ amministrazione attiva è stata brava riuscendo ad abbassare la Tari per quest’ anno ma questo provvedimento in alcun modo è collegato al piano di riequilibrio ed anche qui si serve potuto porre in essere anche in caso di default!
Ultimo chiarimento: non è vero che in caso di dichiarazione di default non saremmo stati nelle condizioni di pagare i nostri creditori o gli stipendi dei dipendenti e quindi per questo è necessario votare il riequilibrio:
anche questo è FALSO!
il comune di Palermo infatti non soffre di una crisi di sovraindebitamento, come ha chiarito in aula anche il ragioniere generale, ma di sovraccreditamento cioè non riesce ad incassare tutti i crediti che prevede di esigere.
La grancassa della propaganda di centrodestra è già partita: Dicono di aver salvato Palermo: in realtà si sono innamorati dell’idea del riequilibrio e nonostante non sia arrivato il previsto aiuto dal governo Meloni hanno comunque proseguitò nei loro intenti recando i soldi nelle tasche dei palermitani!”
Lo dichiara il consigliere Leonardo Canto (Azione con Calenda).
Giovanni Gaudesi