
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
MENTRE L’ITALIA ABBANDONA (PER ORA)
GLI SCENARI DI DRAMMATICA SICCITA’
È EMERGENZA IN SPAGNA E NEL NORD AFRICA
FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI
“IL FUTURO DELLE RISORSE IDRICHE
NECESSITA DI UNA RISPOSTA COMUNE EUROPEA
SARA’ IL TEMA D’APERTURA DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DEI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE”
Se l’Italia pare avere almeno temporaneamente abbandonato lo scenario di grave insufficienza
idrica, c’è un’emergenza, di cui non ci si può dimenticare soprattutto in chiave di coesione
europea: interessa la Spagna, il cui territorio centro meridionale è colpito, per il terzo anno
consecutivo, da un’estesa siccità, che interessa anche il Nord Africa (soprattutto le zone costiere
di Marocco, Algeria e Tunisia), inducendo nuovi fenomeni migratori e pregiudicando ovunque
l’agricoltura e l’equilibrio ambientale: a ricordarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI
sulle Risorse Idriche, analizzando i dati dell’European Drought Observatory.
“L’acqua – evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per
la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – si conferma un fondamentale
asset geopolitico, che deve vedere una comune strategia europea.”
“Per questo – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – sarà proprio questo il
tema d’apertura dell’Assemblea ANBI, in calendario il 4 e 5 Luglio a Roma.”
Per quanto riguarda l’Italia, nei grandi laghi si registra una fisiologica decrescita dei livelli,
provocata dalla tregua del maltempo e dall’aumento delle temperature. L’ultima neve in quota si
sta sciogliendo e dai prossimi giorni si potrà fare affidamento solo sulle piogge estive per
rimpinguare gli invasi. Va inoltre ricordato che le recenti, abbondanti precipitazioni hanno sì
ridotto l’enorme deficit cumulato nella lunga stagione secca, ma non sono riuscite a compensare
la carenza degli apporti nivali che, in bacini come quelli piemontesi dei fiumi Ticino o Tanaro,
hanno raggiunto deficit superiori all’80%. Infatti, nonostante un notevole miglioramento della
situazione lacustre, solo il lago Maggiore è sopra la media (90,3% di riempimento), Sebino e
Benaco la rispettano, ma il lago di Como è addirittura tornato sotto il valore medio del periodo
(riempimento: 72,4%).
In Valle d’Aosta, dove le temperature minime a quote basse hanno subito un aumento repentino
fino a 5 gradi, la Dora Baltea registra un aumento di portata, mentre quella del torrente Lys
diminuisce, pur mantenendo un flusso in alveo (mc/s 5,50) superiore a quanto si rileva
abitualmente in questo periodo dell’anno.
In Piemonte, la condizione del fiume Orco, nel canavese, ben fotografa il cambio di paradigma
idrico, indotto dalle piogge: pur in leggero calo (come per la Stura di Lanzo), l’attuale portata si
aggira sui 23 metri cubi al secondo, mentre un anno fa l’alveo era praticamente asciutto!
In Lombardia, una leggerissima decrescita è registrata anche dal fiume Adda, la cui condizione,
pur notevolmente migliorata, stenta a ritornare sui livelli del passato. A calare sono anche i livelli
di Oglio e Serio, mentre una situazione migliore si registra per il Mincio. Lo stato delle riserve
idriche regionali continua a migliorare ed attualmente lo scarto sulla media storica si è ridotto a –
13,4%.
In Liguria cresce il fiume Magra, mentre calano Vara, Entella ed Argentina.
In Veneto sono lievemente decrescenti i livelli del fiume Adige, la cui portata si aggira ora sui 213
metri cubi al secondo, mentre stabili sono Piave, Bacchiglione e Brenta; in calo è la Livenza.
In Emilia-Romagna, dove la rotta del torrente Idice continua ad allagare la campagna bolognese
fra Budrio e Molinella, torna a scarseggiare l’acqua nei bacini dei fiumi Enza e Reno, mentre
Savio e Lamone, protagonisti dell’alluvione romagnola, tornano a livelli di portata in linea con le
medie del periodo. Buona la performance della Trebbia, le cui portate si attestano ad un buon
+51% sulla media mensile; anche la Secchia, nonostante un drastico calo dei flussi, mantiene un
surplus d’acqua intorno all’82%.
Il fiume Po, in crescita, è maggiormente in salute nel tratto piemontese (a Torino ha una portata
superiore alla media) che in quelli lombardi ed emiliani, dove il deficit sulla media storica resta
ancora notevole (al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro manca il 26,5% d’acqua).
Tutti i fiumi della Toscana hanno livelli idrici in calo ed il Serchio torna nuovamente a distinguersi
per le esigue portate (mc/s 11), nettamente inferiori ai valori medi del recente passato, mentre