
(AGENPARL) – lun 05 giugno 2023 Il welfare aziendale:
diffusione e prospettive nelle PMI
GIUGNO 2023
UFFICIO STUDI
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro
Documento redatto da
Ester Dini
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Sommario
PREMESSA …………………………………………………………………………………………………………………………………….. 2
IL WELFARE A MISURA DI PMI: SMART, EFFICACE E FLESSIBILE ……………………………………………………………… 4
LA SPINTA AL WELFARE NELLE PMI, TRA LIMITI STRUTTURALI E OPPORTUNITÀ …………………………………….. 11
L’EVOLUZIONE PASSATA E FUTURA DEGLI STRUMENTI DI WELFARE AZIENDALE …………………………………….. 15
LA DIGITALIZZAZIONE, UN OBIETTIVO PER CRESCERE…………………………………………………………………………. 20
IL CONSULENTE DEL LAVORO, FIGURA CHIAVE PER IL WELFARE AZIENDALE ………………………………………….. 23
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Premessa
Il testo che segue presenta i risultati dell’indagine svolta dalla Fondazione Studi Consulenti
del Lavoro, in collaborazione con Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, sulla diffusione
del welfare aziendale tra le piccole e medie imprese e sulle sue prospettive di sviluppo nei
prossimi anni. L’indagine, realizzata attraverso la somministrazione di un questionario a
struttura chiusa via cawi a inizio febbraio 2023, ha visto la partecipazione di 2000 Consulenti
del Lavoro su circa 24mila contatti, con un tasso di risposta dell’8,3%.
Obiettivo è stato quello di approfondire le caratteristiche e gli scenari di sviluppo del welfare
aziendale tra le piccole e medie imprese attraverso l’esperienza dei Consulenti del Lavoro,
che svolgono un ruolo centrale di orientamento e accompagnamento nell’individuazione
degli strumenti e delle politiche di welfare funzionali alle esigenze di imprese e lavoratori.
Il quadro che emerge dalla lettura trasversale dell’indagine evidenzia le caratteristiche
distintive del welfare aziendale “a misura di PMI”:
Un welfare efficace, che mette al centro del proprio intervento il sostegno economico
ai dipendenti e alle loro famiglie, senza però rinunciare a innovarsi, con l’erogazione
di servizi che dalla salute, alla conciliazione vita-lavoro, alla formazione risultano
meno diffusi, ma comunque presenti;
Un welfare snello, agile e flessibile, che trova nello strumento dei voucher (buoni
pasto, multicategoriali) il core business del proprio intervento, rispondendo alle
esigenze di semplicità (gestionale e organizzativa) delle aziende e di accessibilità e
fruibilità di dipendenti e collaboratori;
Un welfare economicamente sostenibile per l’azienda, la cui introduzione trova
ragione, oltre che nella scelta di sostenere i redditi dei propri collaboratori, nella
presenza di un sistema di agevolazioni che risulta determinante nell’indirizzare le
scelte aziendali.
Sono questi gli elementi distintivi dell’approccio delle piccole e medie imprese al welfare
aziendale. Un approccio che negli ultimi due anni – complice la pandemia prima, l’escalation
inflazionistica poi – ha visto aumentare sia l’interesse delle aziende verso queste misure, sia
la gamma degli interventi da attuare. E rispetto a cui i Consulenti del Lavoro si aspettano un
ulteriore sviluppo nell’immediato futuro non solo in termini quantitativi, con l’estensione del
numero di aziende interessate, ma soprattutto qualitativi, con un incremento degli interventi
anche in quelle aree – i servizi, in primis – che oggi appaiono più marginali nelle politiche di
welfare aziendale delle PMI. Il tutto in una logica di progressiva integrazione tra misure di
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
supporto economico e servizi ai lavoratori, in cui le prime fanno da traino allo sviluppo dei
secondi.
Rispetto a queste indicazioni, due fattori possono rappresentare un ulteriore elemento di
accelerazione:
La digitalizzazione dei servizi di welfare aziendale. Questa appare a oggi largamente
migliorabile, in termini sia di diffusione delle piattaforme che di fruibilità ed efficacia
delle stesse. L’innovazione tecnologica rappresenta un elemento di impatto rilevante
sull’intera organizzazione del welfare per superare i limiti gestionali che le piccole
imprese incontrano rispetto alle grandi. La semplificazione delle procedure e la
velocizzazione dei processi, tramite la digitalizzazione dei servizi, possono
rappresentare, secondo i Consulenti del Lavoro, un volano eccezionale di crescita di
tutto il sistema;
Lo sviluppo dei meccanismi di incentivo alle imprese che erogano servizi di welfare
aziendale. Tale variabile che, come visto, per le PMI è dirimente ai fini
dell’introduzione delle misure di welfare consentirebbe quel contenimento dei costi
economici aggiuntivi che inevitabilmente le imprese che si avvicinano al welfare
sostengono e che, a oggi, costituiscono il principale ostacolo a una sua più ampia
diffusione.
Rispetto a questo scenario, i Consulenti del Lavoro possono giocare un ruolo prezioso a
diversi livelli. Innanzitutto, sotto il profilo informativo: la scarsa conoscenza della varietà
di strumenti tra le PMI costituisce un limite rilevante a una maggiore estensione e
diffusione del welfare aziendale. Un gap che solo chi lavora fianco a fianco all’azienda può
colmare, orientando la stessa verso le misure più idonee rispetto al profilo aziendale e
alle esigenze dei dipendenti. In secondo luogo, sotto il profilo organizzativo: la
preoccupazione per i costi aggiuntivi (non solo economici) che potrebbero derivare
rappresenta per le aziende il principale freno all’introduzione del welfare aziendale. Da
questo punto di vista, l’attività di consulenza risulta decisiva nell’orientare, ma anche nel
progettare e organizzare le soluzioni migliori per non appesantire l’organizzazione e i
bilanci aziendali. Infine, sotto il profilo dell’efficacia delle misure da proporre. Sebbene il
sostegno economico ai lavoratori sia l’area di intervento principale, si intravede
soprattutto in prospettiva una crescita di attenzione verso altre dimensioni di intervento,
che risultano peraltro differenziate a livello territoriale: più formazione dei dipendenti al
Sud, più conciliazione al Nord. In questa prospettiva, il ruolo del Consulente è centrale
nell’equilibrare l’efficacia degli interventi a vantaggio dei lavoratori con le esigenze
specifiche indotte dai contesti territoriali di riferimento e dalla specificità delle realtà
aziendali.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Il welfare a misura di PMI: smart, efficace e
flessibile
La legge di Stabilità 2016, introducendo incentivi per le iniziative di welfare aziendale a
beneficio dei dipendenti e delle loro famiglie, ha favorito negli ultimi anni il diffondersi di
una cultura della responsabilità delle imprese nei confronti dei propri dipendenti, che si
è tradotta nell’adozione di politiche e strumenti sempre più diversificati e innovativi,
nonché nell’integrazione di tale dimensione tra gli asset strategici del business aziendale.
Se tale tendenza appare evidente tra le realtà più strutturate, molte delle quali hanno
fatto del welfare aziendale anche uno strumento di reputazione, tra le PMI fatica a
maturare una sua gestione più consapevole. Questo, infatti, resta fortemente ancorato a
strumenti tradizionali, condizionati dai limiti strutturali delle stesse imprese, che spesso
ignorano sia la strumentazione a disposizione che i benefici in termini economici e
relazionali che l’introduzione di politiche finalizzate al benessere dei dipendenti apporta
alla vita aziendale.
Alla richiesta di indicare quale sia il livello di diffusione dei diversi strumenti di welfare
oggi disponibili per le imprese, il 59,2% dei Consulenti afferma come questo sia ancora
“abbastanza basso”, il 31,9% “basso”. Solo il 9,1% lo considera “elevato” o “abbastanza
elevato” (tab. 1). Un giudizio che si presenta trasversale, risultando poco condizionato
dall’area geografica degli iscritti.
Tab. 1 – Livello di diffusione degli strumenti di welfare aziendale tra le PMI per area
geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Elevato
Abbastanza elevato
Abbastanza basso
Basso
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
La scarsa diffusione degli strumenti di welfare aziendale tra i piccoli e medi imprenditori
dipende anche dalla ridotta conoscenza degli stessi: secondo il 70,3% degli intervistati, le
aziende sono “poco o nulla” informate sul tema, pur avendone sentito parlare; solo il
29,7% esprime un parere opposto, affermando che le imprese conoscono i principali
strumenti. Al Nord è quasi il 40% dei Consulenti a esprimersi in tal senso, mentre al Centro
e al Sud la conoscenza del welfare aziendale da parte delle aziende risulterebbe ancora
più bassa (poco più del 20% afferma che queste sono informate) (tab. 2).
Tab. 2 – La conoscenza del welfare aziendale tra le PMI per area geografica, secondo i
Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Quanto sono informate le PMI?
Poco o nulla, ne hanno sentito parlare ma
non sanno di cosa si tratta
Abbastanza, sanno di cosa si tratta e
conoscono i principali strumenti
Molto, oramai la conoscenza del welfare
aziendale è diffusa anche tra le piccole e
medie aziende
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Tale giudizio viene confermato anche dalla forte associazione che, secondo i Consulenti
del Lavoro, le aziende fanno tra il welfare aziendale e gli strumenti di uso più consolidato.
Alla richiesta, infatti, di indicare a cosa pensano le imprese quando si parla di questo tema,
quasi sette Consulenti su dieci indicano, al primo posto, rispettivamente i buoni pasto
(69,9%) e i buoni acquisto per benzina, shopping, e-commerce (68,9%) (fig. 1). A seguire,
ma a notevole distanza, solo il 21,1% indica le prestazioni sanitarie e ancora più bassa è
la quota di chi segnala strumenti legati alla previdenza, alla formazione dei dipendenti,
allo smart working o alle polizze sanitarie.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 1 – Strumenti più frequentemente associati dalle PMI al concetto di welfare
aziendale, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Buoni pasto
Buoni acquisto per benzina, shopping, ecommerce
Prestazioni sanitarie (check up, visite specialistiche, ..)
Versamenti a fondi integrativi di previdenza
Formazione dei dipendenti
Smart working
Contributi per assistenza sanitaria (polizze)
Spese di educazione, istruzione figli
Asili nido, servizi di baby-sitting)
Strumenti di conciliazione vita lavoro
Progetti di inclusione lavoratori con specifiche esigenze
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
L’idea di welfare radicata tra le piccole e medie aziende rispecchia l’esperienza più diffusa
tra le stesse. L’erogazione economica, nella forma tradizionale del buono pasto o del
voucher multicategoriale, immediata, flessibile e smart, rappresenta lo strumento più
consolidato. Tra le aree su cui si concentrano gli interventi di welfare, il sostegno
economico ai lavoratori e alle loro famiglie è di gran lunga la principale: la indica al primo
posto il 70,5% degli intervistati, con percentuali più elevate al Nord e più basse al Centro
e al Sud (tab. 3).
A seguire, la seconda dimensione di intervento è quella relativa alla salute-assistenza,
indicata, a grande distanza, dal 32,3% dei rispondenti, mentre appaiono meno sviluppate
altre aree, legate agli strumenti di conciliazione vita-lavoro (segnalata dal 18,1% degli
intervistati), formazione e aggiornamento dei dipendenti e collaboratori (15,6%),
previdenza (14%).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 3 – Aree su cui si concentrano gli interventi di welfare aziendale da parte delle PMI
per area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Sostegno economico ai lavoratori e
alle loro famiglie
Salute e assistenza
Conciliazione vita-lavoro
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Formazione e aggiornamento
Previdenza
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
A livello territoriale, emergono alcune differenze. Al Nord Est appare molto più spinta la
concentrazione degli interventi di welfare su quelli di sostegno economico a lavoratori e
famiglie (indica l’item l’83,9% del campione), mentre risultano relativamente meno
sviluppate le altre forme. Al Sud, e in parte anche al Centro, sembrano invece più comuni
altri tipi di intervento, legati in particolare alla formazione: nel Mezzogiorno, questa viene
indicata come seconda area di welfare aziendale (prima ancora della salute) dal 29,8%
degli intervistati.
Approfondendo il dettaglio delle misure di sostegno economico, i buoni pasto
sembrerebbero di gran lunga i più diffusi tra le PMI. Consolidato strumento di welfare
aziendale, essi rappresentano il core degli interventi aziendali a vantaggio dei lavoratori
(afferma che sono “molto” e “abbastanza” diffusi rispettivamente il 39,8% e il 42,2% dei
Consulenti del Lavoro intervistati). Seguono i buoni benzina e quelli multicategoriali,
destinati a tipologie di spesa più articolate, considerati leggermente meno diffusi rispetto
ai buoni pasto, ma ritenuti largamente presenti tra le aziende da più della metà del
campione (fig. 2).
Rispetto a tali misure, altri interventi, pure utili a sostenere i salari dei lavoratori, non
sembrano riscuotere lo stesso apprezzamento. Risulta, infatti, di molto inferiore il
rimborso delle utenze domestiche dei lavoratori, introdotto dalle normative più recenti
per far fronte al caro energia: solo il 7,9% degli intervistati lo considera “molto diffuso”. E
ancor più bassa, a seguire, risulterebbe la diffusione di strumenti di assistenza sanitaria,
previdenza complementare, contributo trasporti, spese asili nido, assistenza familiari.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 2 – Strumenti di sostegno economico più diffusi tra le PMI secondo i Consulenti del
Lavoro, 2023 (val. %)
Buono pasto
Buoni benzina
Buono spesa/shopping
Rimborso utenze domestiche
Assistenza sanitaria
Previdenza complementare 3,5
Contributo spese trasporti / servizi trasporto 3,5
Contributo spese nido/asili 2,6 11,8
Contributo spese formazione figli 1,3 10,8
Contributo spese assistenza famigliari non…1,35,9
Mutui 1,1
Fornitura alloggi a condizioni agevolate 0,7
Molto diffuso
Abbastanza diffuso
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
A livello geografico, si conferma una maggiore diffusione degli strumenti indicati al Nord
Est. Buoni basto, buoni benzina e, in parte, i multicategoriali risultano ampiamente ed
equamente diffusi tra le PMI, segnalando una buona capacità di penetrazione anche degli
strumenti più innovativi (tab. 4). Di contro, al Centro e al Sud il sostegno economico
diretto ai lavoratori si concentra principalmente sui buoni pasto, mentre appare meno
diffuso il ricorso a buoni benzina e buoni spesa/shopping.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 4 – Strumenti di sostegno economico “molto diffusi” tra le PMI, per area geografica
secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Buono pasto
Buoni benzina
Buono spesa/shopping
Totale
Rimborso utenze domestiche
Assistenza sanitaria
Previdenza complementare
Contributo spese trasporti/servizi
trasporto
Contributo spese nido/asili
Contributo spese formazione figli
Contributo spese assistenza famigliari
non autosufficienti
Mutui
Fornitura alloggi a condizioni agevolate
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Nel caso in cui le politiche aziendali prevedano l’erogazione di flexible benefit e interventi
economici diretti, l’orientamento delle aziende appare molto variabile a seconda delle
situazioni. Secondo la maggior parte degli intervistati, infatti, le imprese tendono a
erogare importi differenziati: per il 29,6% la modalità prevalente è quella di variarli in
funzione del livello di inquadramento, il 18,3% indica che a “determinare” l’importo è la
specifica situazione ed esigenza del dipendente; il 24,7% individua come più ricorrente la
tendenza a differenziare gli importi senza un esplicito riferimento a livello o previsioni
contrattuali, mentre è solo il 27,4% degli intervistati ad affermare che le aziende sono
propense a erogare prevalentemente importi uguali per tutti i dipendenti (tab. 5).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 5 – Le modalità di attuazione del welfare aziendale nelle PMI, per area geografica,
secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Le politiche aziendali di erogazione dei
flexible benefit/interventi economici
prevedono generalmente:
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Importi uguali per tutti i lavoratori
Importi differenziati per inquadramento
Importi differenziati per categorie di
lavoratori in funzione di situazioni familiari
e bisogni
Importi differenziati per altri motivi
Totale
100,0
Centro
Sud e Isole
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
La spinta al welfare nelle PMI, tra limiti
strutturali e opportunità
La bassa conoscenza degli strumenti di welfare aziendale tra le PMI rende centrale il ruolo
dei Consulenti sia nell’informare che nel promuoverne l’adozione, indirizzando l’impresa
verso le misure ritenute più efficaci alla luce delle specifiche esigenze dei lavoratori.
Alla richiesta di indicare come viene introdotto il welfare in azienda, il 73,5% dei Consulenti
del Lavoro afferma che, generalmente, avviene su proposta dei Consulenti, mentre meno
di un terzo indica i fornitori dei servizi di welfare (31%) o una richiesta esplicita dei
dipendenti (29,8%); solo per il 19,8% si tratta di un’iniziativa che proviene perlopiù dai
datori di lavoro (tab. 6).
Tab. 6 – La promozione e l’introduzione del welfare aziendale tra le PMI, per area
geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Su proposta di Consulenti
Su proposta di fornitori di servizi di
welfare
Su richiesta dei lavoratori
Su iniziativa dei datori di lavoro
Altro
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il ruolo svolto dai Consulenti trova ragione anche nelle motivazioni che portano le aziende
a scegliere di adottare politiche di welfare. La specifica natura degli strumenti adottati
dalle PMI, prevalentemente di sostegno economico ai dipendenti, rende centrale la
possibilità di poter fruire di incentivi fiscali: il 60,2% del campione di intervistati afferma
che questi sono determinanti nella scelta di introdurre misure di welfare. Ma anche la
volontà di fornire un sostegno economico ai lavoratori è una motivazione rilevante: il
44,3% la reputa “determinante”, il 48,5% “abbastanza importante” (fig. 3).
È nel mix di obiettivi (sostenere i redditi dei lavoratori) e opportunità (la possibilità di
agevolazioni), pertanto, che matura la decisione aziendale. Una scelta che, almeno con
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
riferimento alle PMI, appare meno condizionata da altri fattori, che non sono però del
tutto ininfluenti: la previsione di misure di welfare nei contratti collettivi (la reputa
“determinante” nell’orientare le politiche aziendali il 31% degli intervistati), l’incremento
della produttività (29,4%), il miglioramento del clima aziendale (23,3%) e, da ultimo,
l’immagine e la reputazione dell’azienda (18%), aspetto che per le PMI sembrerebbe più
residuale.
Fig. 3 – L’importanza dei seguenti fattori nell’orientare le politiche di welfare aziendale
da parte delle PMI, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Presenza di incentivi fiscali
Sostegno economico ai lavoratori
Previsione del welfare aziendale nei contratti collettivi
Incremento della produttività
Miglioramento del clima aziendale
Immagine e reputazione dell’azienda
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Determinante
Abbastanza importante
Poco importante
Per nulla importante
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Di contro, tra le aziende che non hanno ancora adottato misure di welfare aziendale,
l’atteggiamento che prevale rispetto a tale strumento è più di “perplessità” (53,3%) che di
“diffidenza” (29,3%). Solo il 12,6% dei Consulenti registra invece, tra le proprie imprese
clienti, “curiosità”, mentre il 4,5% “propositività” e “forte interesse” (fig. 4).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 4 – Atteggiamento prevalente tra le aziende che non adottano strumenti di welfare
aziendale, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Curiosità; 12,6
Propositività / forte
interesse; 4,5
Diffidenza; 29,3
Perplessità; 53,5
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
A rendere le aziende dubbiose verso il welfare aziendale è un insieme di fattori, tutti
abbastanza rilevanti per gli intervistati. Preoccupa, in primis, la possibilità che questo
comporti un “costo aggiuntivo” per le imprese: così la pensa il 31,1% del campione, che
indica tale item al primo posto. Ma anche la “scarsa conoscenza degli strumenti”
rappresenta un limite rilevante secondo i Consulenti interpellati, come indicato dal 24,1%:
un fattore che rileva soprattutto al Centro e al Sud, dove gli strumenti appaiono meno
diffusi.
Infine, non è da sottovalutare la “complessità di gestione” che l’introduzione del welfare
comporterebbe per le aziende (21,1%): un fattore, questo, rilevato soprattutto dagli
intervistati al Nord, in particolare al Nord Est, dove la semplificazione di strumenti e
processi, anche tramite la digitalizzazione, potrebbe rappresentare un volano
particolarmente utile all’avvicinamento delle imprese al welfare aziendale. Meno rilevanti
sono invece, nella percezione dei Consulenti del Lavoro intervistati, altri elementi, quali la
“mancanza di visione strategica” delle aziende (indicata dal 13,6%) o la “scarsa
propensione all’innovazione” (7,9%) (tab. 7).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 7 – Fattori che ostacolano una maggiore diffusione del welfare aziendale tra le PMI,
per area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Costo aggiuntivo per il welfare
Scarsa conoscenza degli
strumenti e della normativa
Complessità di gestione
Mancanza di visione strategica
Scarsa propensione
all’innovazione
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il costo aggiuntivo del welfare aziendale rappresenta una tematica centrale ai fini di una
sua maggiore diffusione. Va sottolineato infatti che, malgrado la presenza di rilevanti
incentivi fiscali, l’introduzione di misure comporta nuovi oneri per le aziende sia in termini
gestionali che economici, solo in parte compensati dai vantaggi fiscali: è questo il giudizio
prevalente espresso dal 64,6% dei Consulenti del Lavoro. Vi è poi un 28,7% che, invece,
valuta ancora più esplicitamente il costo aggiuntivo derivante dalle misure ai fini della
contabilità aziendale.
Tab. 8 – Il costo del welfare aziendale per le PMI, per area geografica, secondo i Consulenti
del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Il welfare aziendale:
Comporta costi aggiuntivi per le imprese
Comporta costi aggiuntivi, in parte
compensati dai vantaggi fiscali
Non comporta costi aggiuntivi
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
L’evoluzione passata e futura degli strumenti
di welfare aziendale
La pandemia ha rappresentato un momento di passaggio importante nell’evoluzione del
welfare aziendale, portando innovazioni importanti sotto il profilo dell’organizzazione e
delle relazioni di lavoro. Superata la fase emergenziale, le aziende hanno accompagnato
i processi di riorganizzazione interni, con un’attenzione crescente alle misure volte a
supportare il benessere dei propri dipendenti sotto il profilo economico, lavorativo e
familiare.
Il 55,9% dei Consulenti del Lavoro interpellati afferma, infatti, che nel biennio 2021-2022
si è registrato un incremento nell’adozione di politiche di welfare tra le piccole e medie
imprese. Soprattutto al Nord tale valutazione appare molto condivisa, raggiungendo il
63,7% al Nord Ovest e il 68% al Nord Est. Per il 41,8%, invece, la situazione è “rimasta
invariata”. Tuttavia, al Sud tale valutazione è espressa dalla maggioranza degli intervistati
(51,8%) (fig. 5).
Fig. 5 – L’evoluzione della diffusione del welfare aziendale tra 2021 e 2022, per area
geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Aumentata
Diminuita
Rimasta invariata
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Guardando al futuro, le previsioni dei Consulenti del Lavoro sono all’insegna della crescita:
il 61,1% pensa che, nel triennio 2023-2026, ci sarà un aumento della diffusione di tale
strumento. A questa quota si aggiunge un 10,2%, che ne prevede un incremento
sostenuto. Solo il 26,6% pensa che la sua diffusione tra le PMI rimarrà stabile, mentre del
tutto residuale (2,1%) è la quota di quanti ne prevedono un ridimensionamento (tab. 9).
Anche in questo caso le valutazioni espresse mostrano differenze rilevanti tra aree del
Paese: mentre al Nord, e soprattutto al Nord Est, la quota di quanti immaginano una
crescita è più elevata, al Centro e al Sud i valori sono più allineati alla media nazionale.
Tab. 9 – Le previsioni di evoluzione del welfare aziendale tra le PMI nel triennio 2023-2026,
per area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Crescita sostenuta
Crescita discreta
Stazionarietà
Diminuzione
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Guardando ai fattori che più incideranno su tale crescita, i Consulenti reputano prioritari
i vantaggi fiscali previsti dalla normativa, ma anche la dinamica inflattiva e le sue
ripercussioni sul potere d’acquisto dei salari: tutelare i lavoratori e le loro retribuzioni,
usufruendo persino di meccanismi agevolativi che consentano una riduzione dei costi per
le imprese, rappresenta per la stragrande maggioranza degli intervistati il vero volano di
crescita. Indica il primo item il 40,2% del campione, il secondo il 40%. Al confronto, risulta
meno rilevante l’“evoluzione nelle politiche di gestione delle risorse umane” (segnala tale
fattore il 13,2%) e la “ricerca di una maggiore produttività aziendale” (5,9%) (fig. 6).
A livello territoriale, tuttavia, le motivazioni sono più articolate: mentre al Nord Ovest i
“vantaggi fiscali previsti dalla normativa” prevalgono sull’“inflazione e sul conseguente
impoverimento dei salari”, al Centro e al Sud è quest’ultimo a essere indicato come
principale driver nell’orientare le PMI verso il welfare aziendale.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 6 – Fattori che più incidono nell’orientare le PMI verso il welfare aziendale, per area
geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
41,9 42,2
38,7 40,3
40,2 40,0
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Area geografica
Vantaggi fiscali e normativa
Inflazione e “impoverimento” dei salari
Evoluzione nelle politiche di gestione delle risorse umane
Ricerca maggiore competitività e produttività da parte delle aziende
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Coerentemente con le valutazioni effettuate, a crescere maggiormente saranno quelle
dimensioni di welfare che prevedono sostegni diretti alle famiglie: il 77,4% dei Consulenti
del Lavoro reputa che sarà questa l’area dove aumenterà l’impegno da parte delle PMI.
Ma non è da sottovalutare il ruolo crescente che avranno altre dimensioni: il 38,1%
prevede un incremento dell’“area salute e assistenza”, il 33,5% della “conciliazione vitalavoro”, mentre una quota minore guarda a “formazione e aggiornamento professionale”
e “previdenza” (tab. 10).
L’orientamento dei territori presenta alcune differenze: al Nord, la spinta verso il welfare
aziendale, oltre a essere più netta, sembra abbracciare una gamma più ampia di
interventi, soprattutto in tema di salute e assistenza e conciliazione vita-lavoro. Di contro,
al Sud si riscontra, in prospettiva, un’attenzione maggiore al tema della formazione, che
sarà, secondo il 34,5% degli iscritti, assieme alla salute e all’assistenza, l’area di maggiore
sviluppo delle politiche di welfare.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 10 – Aree per cui è prevista una crescita degli interventi di welfare aziendale tra le
PMI nel triennio 2023-2026, per area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023
(val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Formazione e aggiornamento
Previdenza
Sostegno economico ai lavoratori e alle
loro famiglie
Salute e assistenza
Conciliazione vita-lavoro
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Nell’ambito degli strumenti di sostegno economico, quelli che secondo i Consulenti del
Lavoro cresceranno maggiormente nei prossimi tre anni sono i buoni benzina (li indica al
primo posto il 49,1% del campione), seguiti dai buoni pasto (40,8%) e dai buoni spesa
multicategoriali (39,1%). Strumenti la cui crescita di interesse da parte delle aziende è da
imputare anche alla maggiore fruibilità e immediatezza degli strumenti (fig. 7). Circa un
terzo degli intervistati (33,7%) indica al terzo posto il rimborso delle utenze domestiche,
mentre il 31,2% l’assistenza sanitaria. Invece, secondo i Consulenti del Lavoro, per le
aziende risultano meno attrattivi, in prospettiva, altri interventi, quali quelli di “previdenza
complementare” (18,8%), “contributo spese nido e asili” (12,9%), “contributo spese
trasporti” (12%), “formazione figli” (10,9%), “assistenza familiari non autosufficienti” (9,2%),
“mutui” (8,5%).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 7 – Strumenti di sostegno economico considerati maggiormente in crescita nei
prossimi anni, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Buoni benzina
Buono pasto
Buono spesa/shopping
Rimborso utenze domestiche
Assistenza sanitaria
Previdenza complementare
Contributo spese nido/asili
Contributo spese trasporti / servizi trasporto
Contributo spese formazione figli
Contributo spese assistenza famigliari non autosufficienti
Mutui
Fornitura alloggi a condizioni agevolate
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
La digitalizzazione, un obiettivo per crescere
La digitalizzazione del welfare aziendale rappresenta un obiettivo importante per gli
operatori del settore al fine di favorire una maggiore fruibilità di accesso ai servizi, utile a
diffondere le misure di sostegno a dipendenti e collaboratori anche tra le aziende di
piccole e medie dimensioni, per cui la gestione degli strumenti può apparire più
complessa e onerosa. La diffusione delle piattaforme per l’accesso ai servizi di welfare,
per aziende e lavoratori, risulta da questo punto di vista uno strumento decisivo per
favorire una maggiore circolazione di tali strumenti, ma a oggi appare molto limitata.
Alla richiesta di indicare quanto siano diffuse tra le aziende queste piattaforme, il 55,4%
dei Consulenti del Lavoro intervistati indica “poco” e il 26,2% “quasi nulla”. Solo il 18,4%
esprime una considerazione positiva (tab. 11). Si tratta di una valutazione che risulta
abbastanza omogenea sul territorio, non registrando differenze anche in quelle aree del
Paese dove il welfare aziendale è più diffuso.
Tab. 11 – La diffusione delle piattaforme per l’accesso ai servizi di welfare nelle PMI, per
area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Molto
Abbastanza
Quasi nulla
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Anche laddove presenti, le valutazioni sulle piattaforme non sono particolarmente
entusiaste, presentando ampi margini di miglioramento: il 60,8% degli intervistati valuta
la loro efficacia e fruibilità nella media. C’è però un 23% che fornisce un giudizio più
positivo, considerandone la qualità “elevata” o “molto elevata”; il 16,2%, di contro, la
giudica “bassa” o “molto bassa” (tab. 12).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 12 – La qualità in termini di efficacia e fruibilità delle piattaforme per l’accesso ai
servizi di welfare nelle PMI, per area geografica, secondo i Consulenti del Lavoro, 2023
(val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Molto elevata
Elevata
Media
Bassa
Molto bassa
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
La lettura dei dati segnala come, a oggi, quello della digitalizzazione degli strumenti di
welfare sia ancora un obiettivo da raggiungere, tanto più centrale, quanto più a questo è
legato il miglioramento del sistema nel suo complesso, in termini di servizi e gestione.
Interpellati sui possibili impatti che deriverebbero da una maggiore digitalizzazione, le
valutazioni dei Consulenti del Lavoro sono molto positive. A beneficiarne, difatti,
sarebbero tutti gli aspetti legati alla gestione del welfare aziendale: la “varietà e flessibilità
dei servizi erogati” (il 62,8% valuta l’impatto della digitalizzazione “positivo” o “molto
positivo”), la “gestione amministrativa” (62,5%), la “soddisfazione dei lavoratori” (63%), il
“miglioramento della qualità degli strumenti” (62,4%). A goderne, in ultimo, sarebbe la
stessa “diffusione del welfare aziendale” (57,6%) e il “valore degli importi
complessivamente erogati ai lavoratori” (54,5%) (fig. 8).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Fig. 8 – L’impatto della digitalizzazione dei servizi di welfare sui seguenti aspetti, secondo
i Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Varietà e flessibilità dei servizi erogati
Gestione amministrativa del welfare aziendale
Soddisfazione dei lavoratori
Miglioramento della qualità nell’utilizzo degli
strumenti welfare aziendale
Diffusione del welfare aziendale
Valore degli importi complessivamente erogati a
lavoratori
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0
Molto positivo
Positivo
Indifferente o negativo
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Il Consulente del Lavoro, figura chiave per il
welfare aziendale
I Consulenti del Lavoro svolgono attività di orientamento e assistenza alle imprese
nell’attuazione delle politiche di welfare aziendale. Negli ultimi anni, tale materia ha
assunto un peso crescente per i professionisti, come testimonia non solo l’aumentato
numero di Consulenti che erogano servizi professionali in tale ambito, ma anche la
significativa frequenza di corsi formativi dedicati. Sono in particolare i giovani a mostrare
interesse per il tema, spinti sia dall’opportunità di inserirsi in nicchie di mercato nuove,
sia dall’attenzione verso il benessere lavorativo, di cui il welfare aziendale rappresenta un
pilastro importante.
Considerando il campione dei Consulenti del Lavoro intervistati, ben il 59,1% dichiara di
erogare servizi di welfare aziendale. Si tratta di un percentuale molto elevata, che non può
però essere riproporzionata all’intero universo, considerando che l’oggetto specifico di
indagine (il welfare aziendale, appunto) può avere prodotto un effetto di autoselezione
nella partecipazione alla ricerca, sovrastimando la componente più interessata
professionalmente alla tematica.
La distribuzione dei dati territoriali mostra delle tendenze già emerse in altre indagini
della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, ovvero un orientamento più marcato verso
tale materia tra gli iscritti al Nord, in particolare Nord Est, dove la quota di quanti erogano
servizi professionali di questo tipo arriva al 72,9%, rispetto al Centro Sud, dove il welfare
aziendale è meno diffuso tra le aziende (tab. 13).
Tab. 13 – Distribuzione dei Consulenti del Lavoro per l’erogazione di servizi di welfare
aziendale, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tra quanti non si occupano di welfare aziendale, la motivazione prevalente addotta dagli
intervistati è lo scarso interesse delle imprese clienti verso la tematica o la mancanza di
risorse adeguate: la indica il 72,3%, ma con percentuali molto diversificate per area
geografica, dal 62,1% del Nord Est al 78,6% del Sud (tab. 14).
Tab. 14 – Motivi per cui i Consulenti non si occupano di welfare aziendale, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Non sono esperto/non conosco bene
Le imprese clienti non sono
interessate/non hanno risorse adeguate
Non mi interessa la materia
Altro
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Per quanti, invece, si occupano di welfare aziendale, questo rappresenta una dimensione
di attività che va perlopiù ad affiancarsi ad altri servizi professionali, nell’ottica di una
consulenza del lavoro a 360 gradi che abbraccia molteplici campi: il 53,4% afferma, infatti,
che tale materia è “poco” importante se comparata alla gamma dei servizi offerti (tab. 15).
Tab. 15 – La rilevanza del welfare aziendale nel paniere di servizi professionali offerti dai
Consulenti del Lavoro, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Molto
Abbastanza
Molto poco o per nulla
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Per quasi quattro Consulenti su dieci, invece, il welfare aziendale rappresenta una voce
più importante nel bilancio delle attività svolte: il 34,3% afferma che è “abbastanza”
rilevante, il 5% “molto”. Si tratta di una percentuale che risulta alta soprattutto al Sud, dove
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
i Consulenti che erogano tali tipi di prestazione tendono a specializzarsi in questo campo,
facendone un importante nocciolo di offerta di servizi professionali.
Rispetto al ruolo che i professionisti possono giocare nel favorire una maggiore diffusione
degli strumenti di welfare aziendale tra le PMI, si riscontra una buona consapevolezza: i
Consulenti sanno di essere “importanti, ma non decisivi” (così si esprime il 62,6%),
considerando che, di fatto, la scelta di introdurli è condizionata da altri fattori, su cui
hanno pochi margini di manovra; il 31,9% pensa, invece, che il ruolo dei Consulenti del
Lavoro sia “decisivo” (tab. 16).
Tab. 16 – La percezione del ruolo dei Consulenti nella diffusione degli strumenti di welfare
aziendale, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Decisivo
Importante ma non decisivo
Secondario
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Rispetto all’aggiornamento professionale specifico in materia, gli iscritti lo curano
principalmente tramite riviste e/o siti specializzati (58,5%) e le iniziative di Fondazione
Studi (54,4%), canale che al Sud risulta la principale fonte di informazione. A seguire, il
48,8% indica le iniziative dell’Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro, pensando
soprattutto a quelle di carattere territoriale, rilevanti specialmente al Nord Est e al Sud
(tab. 17). Più marginali ai fini dell’aggiornamento sono i canali diretti messi a disposizione
dalle aziende provider di servizi di welfare aziendale (è il 24,6% degli intervistati a
dichiarare di rivolgersi direttamente a tale fonte) o lo scambio di informazioni con altri
colleghi (13,5%).
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 17 – I canali di aggiornamento dei Consulenti del Lavoro in materia di welfare
aziendale, 2023 (val. %)
Area geografica
Riviste/siti specializzati
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Iniziative di Fondazione Studi Consulenti del
Lavoro
Iniziative dell’Ordine
Iniziative delle aziende provider di servizi
welfare aziendale
Altri colleghi
Altro
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Nell’ambito della ricerca si è inoltre approfondita l’opinione dei Consulenti del Lavoro nei
confronti dei voucher multicategoriali, strumenti di rapida ed efficace fruizione che
consentono anche alle PMI di attuare politiche di welfare aziendale, senza che queste
comportino eccessivi oneri organizzativi e gestionali da parte dell’azienda.
Se da un lato questi sono uno strumento facile e immediato di conoscenza e diffusione
del welfare aziendale, dall’altro vi è il rischio che venga depotenziata la dimensione
“sociale” dello stesso, che fa leva su un complesso più strutturato di interventi e
prestazioni, che tuttavia la piccola e media impresa fa più fatica a organizzare.
Da questo punto di vista, la valutazione espressa dai Consulenti appare molto realistica:
il 46,5% afferma che i voucher multicategoriali sono utili a favorire una maggiore
diffusione del welfare aziendale, ma che al tempo stesso dovrebbero essere
accompagnati da altri strumenti di intervento (tab. 18); il 35,7% esprime, invece, una
valutazione del tutto positiva, senza se e senza ma, considerandoli uno strumento valido
per diffondere il welfare aziendale tra le PMI; di contro, il 17,8% (ma al Nord Est la
percentuale sale al 20,2%) esprime perplessità, evidenziando il rischio che tali strumenti
cambino il significato stesso del welfare aziendale.
Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle PMI
Tab. 18 – L’opinione dei Consulenti del Lavoro sulla diffusione dei voucher
multicategoriali, 2023 (val. %)
Area geografica
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Aiuta a diffondere strategie di welfare
aziendale anche tra le piccole e medie
imprese
Rischia di cambiare il significato del welfare
aziendale
È utile a diffondere il welfare aziendale, ma
va accompagnato con altri strumenti di
intervento
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: indagine Sodexo Benefits & Rewards Services Italia e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro