
(AGENPARL) – lun 05 giugno 2023 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
INVITO
IMAGO IUSTITIAE
CAPOLAVORI ATTRAVERSO I SECOLI
VENEZIA, MUSEO CORRER
DAL 10 GIUGNO AL 3 SETTEMBRE 2023
_Open day 9 Giugno dalle ore 10.00 alle ore 22.00_
_Saluti istituzionali ore 11.00 Museo Correr – Salone da Ballo_
Mostra a cura di Marina Mattei
La mostra è promossa dal COMUNE DI VENEZIA nella persona del
Sindaco LUIGI BRUGNARO, ideata e organizzata dal Centro Europeo per
il Turismo e la Cultura di Roma presieduto da GIUSEPPE LEPORE in
sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia presieduta da
MARIACRISTINA GRIBAUDI e con il patrocinio del Comando Interregionale
dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza diretto dal
GENERALE DI CORPO D’ARMATA CARMINE LOPEZ che ha curato i più alti
aspetti istituzionali relativi alla pianificazione, programmazione e
organizzazione dell’evento che aprirà al pubblico IL GIORNO 10
GIUGNO 2023 AL MUSEO CORRER DI VENEZIA.
Aulo Gellio, giurista e scrittore latino del II secolo d.C. delinea
un ritratto ‘tipico’ di Iustitia: una giovane donna dall’aspetto
solenne e pieno di dignità; espressione severa; fronte aggrottata;
sguardo a un tempo scuro e pieno di energia.
Si tratta, commenta Gellio, di fattezze simboliche che si
interpretano facilmente: “Giustizia è vergine poiché
incorruttibile, volitiva poiché non conosce cedimenti, austera
poiché non lascia spazio a preghiere o lusinghe, temibile poiché
nemica implacabile con chi sceglie di non rispettarla”.
Questa caratterizzazione contiene, tuttavia solo parte delle storie
precedenti, che si rivelano ben più complesse e illuminano un
orizzonte molto più antico quando l’ordine e l’armonia delle
parti erano emanazione di divinità Superiori. Al sovrano, eroe
eponimo o capo della comunità spettava essere il tramite e
l’esecutore del buon governo.
La mostra attraversa il tempo alla ricerca della formazione del
primitivo concetto di Giustizia e mostra i mutamenti dell’immagine
nei secoli, magistralmente resi da grandi artisti di tutti i tempi.
IMAGO
L’immagine è il primo cardine della nostra mente su cui le parole
sono imperniate in sequenze figurate, alfabeti che mutano in suono.
Nell’arte la figura umana può essere genericamente resa con pochi
elementi anatomici o espressa dettagliatamente in un particolare
atteggiamento, con un corredo di attributi che svelano le circostanze
in cui è colta e illustrano la sua funzione e la sua storia.
Atteggiamenti, figure che la accompagnano e una lunga serie di
“compagni” tra i quali alcuni presenti più di altri, segnano i
passaggi di Giustizia e il suo complesso viaggio.
IUSTITIA
Idea, principio, concetto, procedura, esecuzione? Cogliere
l’immagine di un’astrazione e cercare di tramandarla perché sia
comprensibile è un esercizio assai difficile.
Si sono ingegnati a far questo i più grandi artisti di tutti i tempi
nel tentativo di afferrare e riprodurre un bisogno comune, un insieme
di norme, procedure e gesti che regolano e strutturano il vivere.
IL LUNGO CAMMINO DI GIUSTIZIA, ESPRESSA COME PERSONA, DIVENUTA
IMMAGINE ETERNA NASCE DA MOLTO LONTANO, ACCOGLIE E COMPRENDE FIGURE
SIGNIFICANTI E COMPLEMENTARI, MA ANCHE ELEMENTI ASTRATTI DALLE SUE
MANIFESTAZIONI, PECULIARITÀ COME SEQUENZE FILMICHE E STORIE
RACCONTATE DEI SUOI PROCEDIMENTI.
PERSONE DELL’IMMAGINARIO, DEFINITE COME ALLEGORIE, RIASSUMONO E
RICORDANO I TANTI VOLTI DI UN’IDEA DESCRIVONO IL LUNGO PERCORSO
DELLA CIVILTÀ, SINTETIZZATO CON SIMBOLI E ATTRIBUTI PER ARRIVARE AI
NOSTRI GIORNI CHE SEMBRANO RINUNCIARE ALLA FIGURAZIONE, ALLA
DESCRIZIONE DI UNA SCENA, CHE AGISCONO CON STIMOLI VISIVI ALTERNATIVI.
Rielaborare i segni non significa cancellare il passato.
Può succedere che Giustizia subisca il tempo, il luogo, il potere,
che occulti la sua immagine e si tramuti in una serie di presenze o
scene parlanti. Giustizia si trasforma, evolve ma conserva il
significato archetipico profondo: la ricerca di un ordine e di un
equilibrio che garantisca risorse per tutti, che consenta all’uomo
di assicurarsi uno scambio e una evoluzione costanti.
Il SINDACO BRUGNARO: “il Museo Correr, il luogo dove il visitatore
può confrontarsi con la storia di Venezia, ospita questa mostra che
permette di cogliere la sintesi artistico-concettuale del significato
della giustizia. Un tema, quello della giustizia, che ha sempre
sfidato gli artisti a sintetizzare in un'immagine valori che si
confermano sempre attuali. Venezia era il simbolo di una giustizia
illuminata che ancora oggi rimane una fonte di ispirazione per tutti
noi che, grazie a questa mostra, possiamo diventarne ancora più
consapevoli”.
Insieme all'offerta culturale, prosegue il nostro impegno con
importanti investimenti per l'ampliamento delle sedi espositive, quali
ad esempio qui al Correr il restauro del secondo piano e l'accesso
all'area napoleonica, per riqualificare e restituire importanti spazi
alla città".
L'arte, continua la PRESIDENTE MUVE MARIACRISTINA GRIBAUDI, da sempre
accompagna la nostra quotidianità, sottolineando e traducendo
concetti filosofici, religiosi, politici ed esistenziali. A tutt'oggi
questa iconografia non solo risulta interessante dal punto di vista
artistico, ma riesce a risvegliare in noi riflessioni importanti che
permettono confronti con il passato. La mostra in questione affronta
la tematica della giustizia e come i codici espressivi e didascalici
legati a questo argomento siano stati tradotti visivamente da artisti
in diverse epoche. L'arte, quindi, ancora una volta si conferma non
solo come un virtuosismo espressivo legato alla bellezza estetica ma
anche come un importante testimone da considerare anche dal punto di
vista storico-concettuale. La mostra è un'occasione per valorizzare
opere del patrimonio legate a questa tematica e condividere con i
visitatori anche creazioni poco conosciute.
Il percorso inizia dalla magnifica sala della Biblioteca Pisani del
Museo Correr, le cui pareti sono interamente rivestite da librerie in
radica di olmo e ospitano pregiate edizioni storiche.
Abbiamo voluto accogliere il visitatore in questo spazio di antico
sapere e dedicare una serie di scaffali all’esposizione di volumi e
incisioni, miniature e disegni che illustravano la giustizia. Tutti
rispondono alla scelta comune di corredare con “le Figure” il
libro simbolo della conoscenza della legge e della scienza giuridica.
La Giustizia, aspetto del sapere per eccellenza, molto spesso reca
tra le mani il volume dove l’immagine è contenuta.
Si tratta dell' “Offerta del libro” uno schema fissato prima
della stampa che, a nome dell’autore, Giustizia consegna al
dedicatario, garante di equità e buon governo o esecutore e promotore
del diritto.
Sono altresì presenti tre opere di artisti contemporanei – AI WEIWEI,
KENDELL GEERS, KOEN VANMECHELEN – concesse dalla Fondazione Berengo,
che creano particolari suggestioni dimostrando come il vetro, ancora
una volta, sia duttile interprete concettuale.
ATTRAVERSO SEI SEZIONI, CORRISPONDENTI ALLO SVILUPPARSI DELLA FIGURA
ALLEGORICA, DAGLI ALBORI DELLE CIVILTÀ FINO ALL’ETÀ MODERNA, SONO
ESPOSTI REPERTI ARCHEOLOGICI, MONETE E MEDAGLIE (SEZIONI I-II). UNA
SERIE DI “RACCONTI E INTERPRETAZIONI” REALIZZATE DAGLI ARTISTI
PIÙ IMPORTANTI DAL MEDIOEVO AL ‘900 ILLUMINA LA SUA ICONOGRAFIA.
OPERE SU CARTA, LEGNO, TELA E TAVOLA SULLE QUALI TRONEGGIA COME
SEMIDEA, COME VIRTÙ E COME PERSONIFICAZIONE E ALLEGORIA DELLA STESSA
CITTÀ DI VENEZIA (SEZIONI II-III) .
I SUOI ATTRIBUTI E LE SUE COMPAGNE CE LA RENDONO INEVITABILMENTE
RICONOSCIBILE (SEZIONE III).
I LUOGHI TEMPIO E CASA DI GIUSTIZIA, I PALAZZI DELL’ETÀ MODERNA
COSTRUITI PER PRATICARLA E AMMINISTRARLA, EBBERO APPARATI DECORATIVI
DI GRANDI ARTISTI CHE LA CELEBRANO TRAENDO SCHEMI E CONTENUTI DAI LORO
PREDECESSORI (SEZIONE IV).
LE AZIONI E LE IDEE DI INTELLETTUALI, GIURISTI E LETTERATI CHE SI
SONO SEMPRE ADOPERATI PER ELIMINARE LA PENA DI MORTE È RIASSUNTA
NELLA FIGURA DI CESARE BECCARIA, CHE SI FECE PROMOTORE
DELL’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE (SEZIONEV). IL PERCORSO SI
CHIUDE CON UNA SERIE DI SCENE CHE MOSTRANO ATTI E PROTAGONISTI DI
GIUSTIZIA (SEZIONE VI), PROTAGONISTI IMMORTALATI COME EROI E SANTI E,
INFINE, EPISODI DI PRATICA DELLA LEGGE, GRANDI QUADRI CHE IMPRIMONO
NELLA MENTE PROPRIO IL LEITMOTIV DELLA MOSTRA.
Sono presenti tra le altre, Opere di Guercino, Andrea Del Sarto,
Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di
Raffaello.
Non c’è Giustizia senza umanità e quell’ordine, quel tentativo
costante di sublimare la parte migliore, contro la colpa e il peccato
è davvero il messaggio che arriva da una donna bellissima e coronata,
con la Bilancia e spada, che tutto vede anche se a volte è bendata e
che, seduta in trono ci ricorda i principi fondanti del vivere civile.
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