
(AGENPARL) – ven 26 maggio 2023 La reintroduzione della cedolare secca potrebbe favorire la rinegoziazione dei canoni di locazione, rendendoli più accessibili per le attività commerciali, e contribuire a ridurre le pratiche di locazione non conformi alla normativa fiscale vigente. Confabitare suggerisce di basarsi sull'esperienza delle norme esistenti, come la legge 431 del 1998 che disciplina le locazioni residenziali e il Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2017 che regolamenta i contratti di locazione a canone agevolato, per fornire spunti e principi utili nell'intervento nel settore non residenziale.
Confabitare ritiene fondamentale coinvolgere le Associazioni di categoria dell'Industria, dell'Artigianato e del Commercio per raggiungere un accordo nazionale che stabilisca regole e standard per l'applicazione della cedolare secca e degli altri strumenti proposti. In tal senso, si suggerisce la convocazione di un "tavolo delle associazioni della proprietà edilizia e dell'artigianato e del commercio", promosso dal Ministero del Made in Italy, simile a quello già istituito nel 2016 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per i canoni agevolati. Tale tavolo consentirebbe di definire un accordo nazionale che stabilisca le modalità di applicazione della cedolare secca, prevenendo errori e abusi nell'interpretazione della normativa.
Zanni conclude affermando: “Riteniamo importante che l'accordo nazionale stabilisca le modalità di applicazione della legge, definisca le procedure per le attestazioni bilaterali tra le parti, fornisca modelli di contratto standard e stabilisca i criteri per gli accordi integrativi e modificativi. Tutto ciò per garantire una corretta applicazione della cedolare secca e a prevenire possibili ambiguità o abusi nella sua implementazione” – conclude Zanni.