
(AGENPARL) – mer 17 maggio 2023 [][COMUNICATO STAMPA]
Mense scolastiche, Silvestri (Fisascat-Cisl Roma):
“Le lavoratrici siano ascoltate dal Campidoglio, hanno spesso operato in condizioni difficili”
“L’obsolescenza di alcuni macchinari e delle cucine, la mancanza di spazi specifici di lavaggio in alcune scuole, l’assenza di un sostegno al reddito stabile per i mesi estivi, quest’anno ha esasperato le addette e gli addetti. Le loro segnalazioni sono importanti, anche per il benessere degli studenti”
“Abbiamo inoltrato al Campidoglio una segnalazione riguardante le condizioni in cui operano le lavoratrici e i lavoratori delle mense scolastiche, che nel corso di quest’anno sono stati alle prese con numerosi problemi: in molti casi la preparazione dei pasti per gli studenti è stata effettuata con attrezzature obsolete, con organico insufficiente e in cucine non sempre adeguate. A ciò si aggiunge un problema retributivo: parliamo di persone che svolgono un servizio delicato e importante con grande cura e stipendi spesso bassi, che inoltre, effettuando part-time ciclico verticale, non hanno forme specifiche di sostegno al reddito per i mesi estivi. Si tratta principalmente di donne e mamme, molte delle quali monoreddito, che vivono i mesi estivi con grande difficoltà”.
E’l’allarme lanciato da Cristina Silvestri, della Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti: “l’anno scolastico è al termine e molte problematiche non sono state risolte: è nostra intenzione instaurare un dialogo per il bene di tutti, studenti e lavoratori. Restiamo ancora in attesa della convocazione di un tavolo tecnico per discutere dei menù scolastici, finora condivisi solamente con le parti datoriali: devono essere sicuramente sani e variegati per ragazzi e bambini, ma anche realizzabili con efficacia. Su questo punto, riteniamo che i lavoratori, attivi ‘sul campo’, debbano essere ascoltati, perché hanno portato finora avanti il servizio con responsabilità ma spesso con carichi di lavoro eccessivi e in situazioni spesso disastrose. Per fare alcuni esempi, talvolta il voltaggio della corrente non è sufficiente all’alimentazione dei macchinari, oppure l’introduzione di stoviglie ‘plastic-free’ in vetro, ceramica, e acciaio – iniziativa lodevole sotto il profilo ambientale – è avvenuta senza la predisposizione di aree specifiche di lavaggio. A ciò si aggiunge il fatto che i macchinari sono spesso in condizioni di obsolescensa inaccettabili. Riteniamo che l’ascolto degli addetti e delle addette sia necessario non soltanto per il rispetto delle loro condizioni di lavoro, ma anche per raggiungere l’obiettivo di una refezione ben realizzabile e adeguata per migliaia di studenti. Auspichiamo che la nostra voce venga ascoltata, altrimenti metteremo in campo tutte le azioni di protesta che riterremo opportune”.