
(AGENPARL) – sab 29 aprile 2023 Si prega di citare i crediti delle foto allegate: Aps F. Ruzzier.
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29/04/2023
INAUGURATA LA MOSTRA “OMAGGIO A MIRO’” APERTA AL CIVICO MUSEO REVOLTELLA – GALLERIA D’ARTE MODERNA DA OGGI, SABATO 29 APRILE, FINO AL 24 SETTEMBRE 2023
La mostra “Omaggio a Mirò”, che sarà visitabile da oggi, sabato 29 aprile al 24 settembre 2023, è stata inaugurata ufficialmente ieri, venerdì 28 aprile, al Civico Museo Revoltella – Galleria d’arte di via Diaz 27 a Trieste alla presenza dell’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo,Giorgio Rossi, del direttore di produzione di Navigare Srl., Salvatore Lacagnina e dei curatori Achille Bonito Oliva e Vincenzo Sanfo, che hanno illustrato il percorso della mostra creata appositamente per Trieste e per lo spazio del Museo Revoltella.
“In definitiva, Mirò – ha dichiarato al vernissage della mostra il critico d’arte e curatore Achille Bonito Oliva – è l’artista del figurabile, di chi sviluppa il principio sulla denegazione, sviluppando un principio di coesistenza di astratto e figurativo. L’integrazione di questi due principi stilistici conferma che Mirò, grande artista, è indeciso a tutto e fonda una coesistenza pacifica tra diversi stilemi. Prova ancora una volta come l’arte, nei suoi approdi riusciti, tende a dare spazio al principio della impossibilità. Mirò, nelle sue espressioni pittoriche, sfugge a ogni categoria stilistica o appartenenza di gruppo. Prevale nella sua opera un principio di diaspora, che lo sottrae a ogni appartenenza culturale. I suoi “antiritratti” fondano una libertà espressiva che permette all’artista di appartenere ad una scuola linguistica determinata, astratta e figurativa. Prevale infatti il futuribile come una attitudine di apertura e invito ad una libertà espressiva che le permette ogni possibile sconfinamento”.
Presentata ieri mattina, venerdì 28 aprile, in anteprima alla stampa in vista dell’apertura al pubblico di oggi, sabato 29 aprile al Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna dall’Assessore Rossi alla presenza di Salvatore Lacagnina di Navigare Srl. e del curatore Vincenzo Sanfo, la mostra si articola in una serie di sezioni nell’ambito di un percorso che racconta il percorso del grande artista surrealista con il suo mondo interiore, delineato da Achille Bonito Oliva, fra i maggiori e più stimati critici d’arte italiani, insieme a Maïthé Vallès-Bled (già direttrice di musei francesi) e a Vincenzo Sanfo, esperto d’arte e organizzatore di grandi mostre internazionali.
“Omaggio a Miró” – prodotta da Navigare Srl con la co-produzione di Diffusione Cultura Srl, realizzata insieme ad Art Book Web e promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con il supporto del Trieste Convention & Visitors Bureau e PromoTurismoFVG – propone circa 80 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezionisti privati, completata da una serie di opere grafiche, libri e documenti e da una sezione multimediale.
“Il Museo Revoltella – ha dichiarato l’Assessore Rossi in sede di presentazione – offre un’altra perla culturale attraverso l’esposizione delle opere di Miró. Chi visiterà la mostra avrà l’opportunità di apprezzare gratuitamente anche le restanti sale dello storico museo triestino, che con le sue collezioni permanenti e le mostre temporanee ha affascinato nel 2022 – anno di celebrazione del suo 150° anniversario – oltre 97.000 visitatori”.
“Inserito nel contesto dei surrealisti” – ha affermato Vincenzo Sanfo, curatore della mostra insieme ad Achille Bonito Oliva e Maïthé Vallès-Bled – “Mirò è il meno surrealista dei suoi compagni di strada, essendo lontano da quei rimandi al sesso, alla stravaganza tout-court, al desiderio di stupire tipico del mondo surrealista. Una rilettura più attenta e aggiornata può invece collocarlo in quell’universo attraversato dai gesti pittorici di Pollock, dalle visioni intellettuali di Wols o dalle espressioni liricamente poetiche di Klee. La mostra a Trieste vuole dare spazio quindi non solo alla gioia di attraversare un modo di vivere l’arte in maniera intellettualmente ludica, ma può anche far riflettere sulla giusta collocazione di Mirò nella storia dell’arte”.
Nelle sezioni in mostra sono esposte circa 80 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche (tra le quali 12 porcellane della serie Parler Seul realizzate per il poema di Tristan Zara) provenienti da musei francesi e collezionisti privati, completata da una serie di opere grafiche, libri e documenti e da una sezione multimediale.
L’importante nucleo di opere copre un periodo di sei decenni della carriera di Joan Miró, uno dei maggiori artisti del Novecento, esponente della corrente surrealista: dal 1924 al 1981, con un focus in particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l’artista catalano iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni ’20 e documentando le sue metamorfosi artistiche nei campi del disegno, pittura, collage e opere di tappezzeria, tra le quali un grande tappeto prodotto dall’Arazzeria Scassa di Asti con la riproduzione di un particolare dell’opera La Leçon de ski realizzata nel 1966 da Miró. La produzione artistica del Maestro Miró si avvale infatti di una poliedricità di forme e mezzi espressivi, dalla pittura alla ceramica fino all’opera grafica, che gli hanno permesso di esprimere il suo spirito innovativo, attraverso segni, colori e superfici.
La grafica ha rappresentato per Miró una grande passione che ha accompagnato tutta la sua vita: in questa sezione sono esposti acqueforti, litografie e sperimentazioni grafiche a cavallo tra gli anni ‘50 e gli anni ‘90 in cui è rappresentato tutto l’universo creativo di Miró.
Pensata ed editata da Aimé Maeght, la rivista Derrière le Miroir ha ospitato al suo interno alcune delle più importanti personalità del mondo dell’arte internazionale. Miró è stato uno dei grandi protagonisti di questa straordinaria rivista, per la quale ha realizzato importanti opere grafiche che rappresentano un unicum. Qui la dimensione del foglio litografico, obbliga l’artista a contenersi all’interno di uno spazio predefinito che lo porterà a realizzare opere di grande lirismo pur nella ridotta superficie a disposizione.
Illustrare libri di poesia e racconti è stato per Miró uno dei piaceri irrinunciabili del suo lavoro d’artista. Rapito dai versi di Tristan Tzara, Prevert e di altri celebri scrittori e poeti egli ha amato farsi trasportare dalle loro parole per creare autentici capolavori, come ad esempio, le straordinarie pagine realizzate per Parler Seul che rimangono tra le più riuscite collaborazioni.
Le opere di Miró, per la loro straordinaria valenza grafica, sono quanto di più pertinente dal punto di vista comunicativo si possa pensare di utilizzare quale messaggio promozionale. La forte identità del suo segno diventa un veicolo di comunicazione che coniuga arte e pubblicità. Ricercatissimi dal mondo del collezionismo i manifesti di Miró generalmente realizzati in stampa litografica si avvalgono dell’opera di Mourlot, uno dei più grandi stampatori d’arte a livello mondiale.
Oltre alla storica collaborazione con il celebre ceramista Artigas, il lavoro di Miró ha trovato una sua elegante espressività nelle straordinarie porcellane di Bernardaud che hanno dato nuova vita ad alcune delle sue interpretazioni pittoriche in cui i colori di Miró e il suo segno diventano non solo decorazione, ma opere di una assoluta raffinatezza.
Che Miró sia stato uno dei grandi protagonisti dell’arte del novecento è storicamente acclarato: egli appartiene a quella triade di artisti spagnoli, che comprende Picasso e Dali, che hanno cambiato la storia dell’arte. Dei tre, Miró rappresenta la parte più ludica e gioiosa, con le sue esplosioni di colore, con i suoi segni in libertà, egli ci trasporta in un mondo fantastico, fantasmagorico, in grado di liberare il fanciullo che è nascosto dentro di noi. I suoi dipinti ad olio, acrilico, ma soprattutto ad inchiostri colorati, rappresentano uno dei punti più alti dell’arte, sempre in bilico tra figurazione e astrattismo, e sono in grado di evocare quella gioia di vivere spesso repressa all’interno della nostra quotidianità.
Il rapporto di Miró con la musica e qui celebrato attraverso una serie di disegni in fac-simile realizzati per la Biennale di Venezia, negli anni Ottanta, dove venne invitato a realizzare scene e costumi per l’opera “L’uccello Luce” con musica di Silvano Bussotti. Ma Miró fu anche un ottimo realizzatore di cover per vinili musicali in cui prestò il suo segno ad alcune celebri interpretazioni di Maria Bonet Del Mar e una toccante copertina per Salvador Espriu/Raimon.