(AGENPARL) – ven 21 aprile 2023 https://nl-ufficiostampa.comune.vicenza.it/upr/pmcne9/h3vvee/edit?_m=ygz37b&_t=99420bc0
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COMUNICATO STAMPA
“Ritratto di Vincenza Pasini”, concluse le indagini diagnostiche: confermata l’esistenza di un più antico disegno sottostante
Si sono concluse le indagini diagnostiche che hanno interessato il “Ritratto di Vincenza Pasini” custodito al Museo d’arte sacra di Monte Berico e di proprietà della Conservatoria dei Musei civici di Vicenza.
Lo studio dell’opera, che è uno degli emblemi del Santuario di Monte Berico, è stato sovvenzionato dall’Associazione Domenico Cariolato, nell’ambito del Premio Domenico Cariolato, giunto alla sua seconda edizione, che include una sezione dedicata a finanziare progetti culturali e sociali. Il progetto è sostenuto dall’Ordine dei Servi di Maria.
Le indagini al dipinto seicentesco hanno rivelato l’esistenza di un disegno più antico e consentiranno di effettuare un approfondimento storico e iconografico, per molti aspetti inedito, ricco di notizie sulla storia della città che saranno divulgate in modo dettagliato attraverso una conferenza e una una mostra dossier che si terranno a Monte Berico in settembre.
Per annunciare la conclusione delle indagini erano presenti oggi al Museo d’arte sacra di Monte Berico un componente dell’amministrazione comunale, la presidente dell’Associazione Domenico Cariolato Patrizia Rossini, il priore di Monte Berico padre Carlo Maria Rossato e per il museo il direttore padre Roberto Cocco ce la curatrice Agata Keran.
“Grazie all’intervento dell’Associazione Cariolato si sta delineando uno studio approfondito e multidisciplinare dedicato al dipinto di Vicenza Pasini che ha un particolare significato devozionale in relazione anche alle celebrazioni per “Un Giubileo per la rinascita – Monte Berico 2026″ che culmineranno il 7 marzo 2026, sesto centenario dell’apparizione della Vergine Maria, a cui è seguita la fondazione del santuario – ha dichiarato l’amministrazione -. Le indagini mostrano un disegno originario più antico, sottostante a quello che noi tutti possiamo vedere che invece è esito di un rifacimento secentesco. Lo studio, che è attualmente in corso, rivelerà nel dettaglio elementi che consentiranno di formulare riflessioni che saranno condivise pubblicamente a settembre con una conferenza e una mostra dossier”.
Ha affermato la presidente dell’Associazione Domenico Cariolato Patrizia Rossini: “In occasione della edizione 2023 del “Premio Domenico Cariolato” abbiamo scelto di rivolgere il nostro impegno a un ambito squisitamente culturale, finanziando con grande interesse e orgoglio un progetto del Museo d’arte sacra di Monte Berico, volto a indagare a 360 gradi il quadro che ritrae Vincenza Pasini, “colei che fu degna di vedere la Vergine” e grazie alla quale è sorto il Santuario che domina la nostra bellissima città. Come è noto, il Santuario – custodito da quasi sei secoli dai Servi di Maria – è un monumento patrimonio del Comune di Vicenza a dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di come questo luogo appartenga, con i suoi tesori e le sue memorie, a tutti i vicentini, a prescindere dal loro credo, che pure è vivo e forte nel cuore di molti. Siamo perciò fieri e grati di essere i committenti di una simile ricerca e di poter unire il nome dell’Associazione Domenico Cariolato a quanti stanno rendendo possibile il compimento del progetto, anche per offrire un nostro contributo ai preparativi dell’anno giubilare mariano 2026, che vede impegnati in un grande progetto di valorizzazione, oltre alla comunità di Monte Berico, anche la Diocesi e il Comune di Vicenza”.
L’opera presenta alcune problematiche legate alla datazione, come ad esempio l’iscrizione che la dichiara essere l’opera di un artista quattrocentesco, Girolamo Tonisi, risanato dalla peste con la moglie Angela, grazie alla «raccomandazione» di «donna Vicenza», mentre la grafia si colloca ben più avanti, verso il XVII secolo, quando il monastero di Ognissanti, a Borgo Berga, diventò protagonista di un culto particolare dedicato alla testimone del patrocinio mariano sulla città.
Le indagini non invasive a infrarossi, eseguite in aprile a cura del laboratorio CMR di Vicenza, confrontate con lo studio di documenti storici e l’analisi fisica, stilistico-formale e iconografica dell’opera, mettono in evidenza un disegno sottostante a conferma che l’opera è stata ampiamente ridipinta nel tempo. Inoltre la fotografia a infrarossi ha evidenziato modifiche al volto e alla veste. L’opera può essere messa in relazione con il culto delle apparizioni, istituito nel XVII secolo nella chiesa di Ognissanti, dove nel 1641 sono stati riscoperti i presunti resti mortali della veggente, omaggiati da pellegrini soprattutto in occasione della festa mariana dell’8 settembre.
Il “Ritratto di Vincenza Pasini” è una delle opere simbolicamente più importanti del museo inserita nella sezione dove si conservano le preziose testimonianze artistiche e documentarie relative alla fondazione del santuario mariano nel 1428 e allo sviluppo della devozione popolare nel corso dei secoli.
È un’opera da cui scaturisce un racconto che affonda le sue radici nei primi decenni del Quattrocento, quando Vicenza – in un momento di crisi profonda, causata da numerose pestilenze – abbraccia con fede e fiducia il progetto di costruzione di un luogo di pace e bellezza dedicato alla Madonna.
Nelle fonti ottocentesche, l’opera in questione è considerata «vera effigie» della veggente – detta allora «donna Vicenza» – che ha ricevuto le apparizioni mariane a Monte Berico, avvenute secondo la tradizione il 7 marzo 1426 e il 1° agosto 1428.
I risultati tecnici delle indagini sono confluiti nel progetto scientifico di ricerca e valorizzazione diretto da Agata Keran, storica dell’arte e curatrice del Museo d’arte sacra, in collaborazione con Federico Bauce dell’archivio conventuale di Monte Berico e con la restauratrice Carlotta Dal Santo.
L’Associazione Cariolato, che in questa occasione ha collaborato con il Museo d’arte sacra di Monte Berico, diretto da padre Roberto Cocco dell’Ordine de Servi di Maria, in nome del celebre garibaldino vicentino e del suo contributo importante alla vita civile e sociale, incentiva la partecipazione attiva della cittadinanza in ambito sociale e culturale e incrementando la valorizzazione della città di Vicenza.
Informazioni:
Museo d’arte sacra di Monte Berico
Orario di apertura: ogni sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 (l’ultimo ingresso alle 17.30).Ingresso per gruppi: su appuntamento
Gli “Amici del Museo di Monte Berico”, gruppo di mediatori volontari, sono a disposizione dei visitatori per offrire una panoramica sulle raccolte d’arte e di oggetti devozionali confluiti nei secoli a Monte Berico.
Ingresso libero.
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