[lid] – ‘Vedere il patrimonio’. È il titolo del protocollo d’intesa, della durata di tre anni, siglato tra gli Stati Generali del Patrimonio Italiano e l’Associazione Italiana dei Medici Oculisti (AIMO), con l’obiettivo di “promuovere e valorizzare il patrimonio italiano (architettonico, artistico, culturale, monumentale e storico) favorendone la conoscenza e la fruibilità”, anche attraverso iniziative inclusive con percorsi culturali alternativi e sensoriali dedicati alle persone con disabilità visiva. Il documento è stato sottoscritto oggi a Roma in occasione dell’evento ‘La valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale’, che si è svolto presso il Palazzo del Collegio Romano, il cinquecentesco edificio che ospita la sede del ministero della Cultura. L’iniziativa, durante la quale sono stati consegnati diversi attestati di merito intitolati a Giovanni Spadolini (primo ministro dei Beni Culturali nella storia della Repubblica Italiana), è stata promossa dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano, l’ente privato di interesse pubblico costituito per la valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale, con il patrocinio del ministero della Cultura.
“L’occhio umano- ha commentato Alessandra Balestrazzi, presidente di AIMO- è in grado di dare forma alla visione e alla percezione. Gli occhi iniziano il processo di visione e sono fondamentali per un artista, anche con le loro imperfezioni. La comprensione dei meccanismi di funzionamento dell’occhio umano può migliorare l’apprezzamento dell’arte e il patrimonio artistico culturale può far apprezzare maggiormente la complessità della visione”. Secondo Luca Menabuoni, referente del Rapporto con le istituzioni di AIMO, il protocollo siglato rappresenta una “importante apertura della nostra Associazione e dei suoi iscritti al mondo della cultura. L’Italia, il Belpaese, lo si guarda attraverso gli occhi, che hanno una funzione importantissima- ha detto durante l’evento- Ma non dobbiamo dimenticarci di chi non ha questa opportunità. Il nostro scopo, allora, non è solo tutelare la vista delle persone, ma anche cercare di aiutare chi purtroppo non ce l’ha, attraverso percorsi culturali alternativi e sensoriali che permettano a tutti di apprezzare quanto di bello ci sia in Italia”.
Il protocollo che gli Stati Generali del Patrimonio Italiano hanno sottoscritto con l’Associazione Italiana dei Medici Oculisti “ci inorgoglisce molto- ha fatto sapere Ivan Drogo Inglese, presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano- Di primo acchito molti non avevano compreso perché il nostro interlocutore fosse un’associazione di medici, ma oggi nel contesto del ministero della Cultura abbiamo spiegato la motivazione, che invece è pertinente e anche affascinante, cioè quella di unire il grande mondo dell’oftalmologia verso il patrimonio. Tanto è vero che abbiamo intitolato il protocollo ‘Vedere il patrimonio’. Naturalmente all’interno di questo programma sono previste iniziative inclusive, che consentiranno di coinvolgere anche i soggetti svantaggiati nella vista, che però traggono grande giovamento dalla disciplina dell’oculistica” ha concluso.
L’Associazione:
L’AIMO, nata a Roma nel 2010, è un’associazione che riunisce circa 1.500 iscritti tra oculisti e medici specializzandi in oculistica che esercitano la professione in Italia a qualunque categoria appartengano: universitari, ospedalieri, convenzionati, specialisti ambulatoriali e libero professionisti. Tutte le categorie sono rappresentate nel Consiglio Direttivo. L’A.I.M.O. è iscritta nel Registro delle persone giuridiche ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361.
L’Associazione non ha scopo di lucro e si prefigge soprattutto di tutelare la figura morale e professionale del medico oculista in un’ottica di trasparenza, coinvolgimento dei soci e contenimento dei costi. In particolare, l’AIMO si prefigge di promuovere l’aggiornamento scientifico-professionale, di favorire il collegamento di tutti i medici oculisti ovunque esercitino la professione, di promuovere e affiancare ogni iniziativa per il miglioramento delle condizioni di carriera, giuridiche e culturali dei medici oculisti.