
(AGENPARL) – mer 19 aprile 2023 CASE POPOLARI, MARCHETTI (LEGA): “MENO PESO ALLA RESIDENZIALITA’ STORICA? IL PD RINNEGA IL LAVORO DELLA SCORSA LEGISLATURA PER COMPIACERE LA NUOVA SEGRETARIA SCHLEIN”
BOLOGNA, 19 APR – “Sulle case popolari la Giunta butta la palla avanti o nasconde una spaccatura all’interno della maggioranza? È quanto ci domandiamo dopo la presentazione, da parte del consigliere del Pd Antonio Mumolo, di una risoluzione per impegnare la giunta a controllare i regolamenti comunali e modificare la legge “per contrastare i criteri distorti di assegnazione, cioè la residenza storica, a tutela, in particolare, di giovani e stranieri” e la contestuale risposta in aula dell’assessore Barbara Lori alle mie domande in merito al tema”. Così il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti, primo firmatario di un progetto di legge sull’Edilizia Residenziale Pubblica, ha punto la Giunta regionale in aula.
“Sono bastati pochi giorni, dalla presentazione del nostro Pdl, per stanare la maggioranza e fare venire a galla le reali intenzioni della Giunta Bonaccini sulla gestione delle case popolari in Emilia-Romagna. Mentre la Lega infatti, con una proposta che mira ad aumentare a cinque anni il requisito, attualmente fissato a tre, della residenzialità storica necessaria per accedere agli alloggi Erp, il Partito Democratico deposita una risoluzione che va nella direzione diametralmente opposta” ha spiegato il consigliere del Carroccio.
“Ma la cosa ancora più grave è che oggi, in aula, l’assessore Lori abbia invece affermato che non si abbia alcuna intenzione di modificare le normative vigenti nonostante, attraverso le pagine di giornale, il Pd stia raccontando ai cittadini un’altra storia. Ci troviamo davanti a un atto puramente ideologico, sbandierato per accontentare la nuova guida dem” ha tuonato Marchetti.
“Ciò che è certo è che siamo di fronte a due visioni diametralmente opposte: da un lato la nostra, finalizzata a non lasciare indietro chi ha contribuito per più anni al benessere del nostro territorio. Dall’altra quella del PD, folgorato dal nuovo corso targato Schlein, pronto a rinnegare evidentemente anche quelle piccole aperture che avevamo ottenuto nella passata Legislatura.
Ad essere discriminati attualmente non sono certamente i cittadini stranieri, che, stando all’ultima clausola valutativa sulle politiche di integrazione della nostra Regione, vedono assegnarsi il 38% degli alloggi a fronte di una popolazione pari al 12,8% in Emilia-Romagna. È dunque giusto favorire ulteriormente gli immigrati come chiedono dai banchi del Pd? A nostro avviso no, risulta al contrario doveroso garantire un maggior peso agli anni di residenza” ha aggiunto.
“Un cittadino che risiede da più anni sul nostro territorio, non può essere lasciato indietro in caso di necessità, in quanto ha contribuito maggiormente alla realizzazione e al mantenimento del patrimonio immobiliare pubblico. Ma c’è di più: come Lega, in parallelo al nostro Progetto di Legge, abbiamo depositato una risoluzione per arrivare ad una stretta anche sui controlli sui beni immobiliari eventualmente posseduti all’estero. Per quale motivo, nel caso di un assegnatario extracomunitari ci dovremmo affidare sempre e comunque ad un’autocertificazione, mentre al cittadino italiano, ma anche comunitario, le Istituzioni possono effettuare controlli diretti? Proponiamo dunque di introdurre controlli a campione, sfruttando i canali dei protocolli esistenti tra Anci, Acer e Guardia di Finanza, per richiedere, a campione, certificazioni legalmente tradotte previste dal DPR 445/00, per dimostrare l’impossidenza di immobili di proprietà nei paesi di origine” ha concluso Marchetti.
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