
(AGENPARL) – mar 18 aprile 2023 Comunicati stampa / 18 aprile 2023
Stand up comedian e storica dell’arte: Michela Giraud a UniMc
Oggi in occasione del convegno sull’uso della radio e dei podcast per la valorizzazione del patrimonio culturale organizzato in memoria di Massimo Montella.
Una stand up comedian all’Università di Macerata per mostrare come si possa parlare di arte in modo sorprendente e divertente. Questa mattina Michela Giraud è stata tra gli ospiti dell’ateneo per il convegno “L’arte che parla” organizzato dal Dipartimento di scienze della formazione, beni culturali e turismo, dalla Scuola di Specializzazione in beni storici artistici in collaborazione con il Comune di Macerata, Archeostorie e il Master Past, professionisti per la comunicazione dell’antico.
L’occasione è stata l’annuale giornata dedicata alla memoria di Massimo Montella, docente di UniMc scomparso nel 2019, uno dei maggiori esperti in economia e gestione dei beni culturali e innovatore italiano dei sistemi museali. “Un faro e guida lungimirante nel mondo dei beni culturali – lo ha definito il rettore John McCourt, che ha aperto l’incontro insieme all’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta -. La giornata di oggi si pone una sfida, quella di far parlare l’arte, e quindi le immagini, in questa epoca in cui le immagini dominano”.
La travolgente attrice, comica e conduttrice televisiva ha mostrato uno dei suoi lati forse meno conosciuti, quello di appassionata storica dell’arte insieme all’amica e collega di studi Maria Onori, con la quale ha dato vita a Gioconde, il podcast sulla storia dell’arte di cui non sapevate di aver bisogno, come recita lo slogan. “Sono emozionata, è la prima volta che mi trovo a parlare in un ambito accademico. Sono un’amante del ‘500, della mitologia greca e latina applicata alla pittura e alla scultura. Avendo sentito che nel mondo accademico c’era una serietà un pochino eccessiva nella divulgazione di cose tanto belle, ho scelto un’altra strada”, ha detto Giraud.
Insieme a lei hanno portato la loro esperienza tanti professionisti e studiosi che hanno mostrato come la parola possa diventare un potente strumento di marketing e divulgazione. Sono intervenuti referenti di Rai Radio 3, Fondazione Radio Magica, NwFactory Media, ChoraMedia, Museo Egizio, Accademia di Carrara, Chiostro del Bramante, Archeostorie, Galleria Borghese, Museo Tattile Omero. Nel pomeriggio, immersioni sonore con il compositore e direttore d’orchestra Federico Longo. A concludere, Alexander Debono della Rete delle organizzazioni museali europee. Ha moderato, Cinza Dal Maso del Centro studi per l’archeologia pubblica di Archeostorie.Radio, podcast, accessibilità, inclusione e oralità sono stati tra i temi al centro del confronto. “Far vedere l’arte con suoni e parole. Oggi lo facciamo sempre più. Il suono emoziona, è immersivo, crea intimità. Oggi anche arte e musei devono avere la propria la propria voce” è il commento di Patrizia Dragoni, tra le promotrici dell’evento.
Michela Giraud, arrivata ieri sera a Macerata, ha potuto apprezzare la cucina nostrana dell’Osteria Agnese che ha condiviso anche nelle storie del suo profilo Instagram. “Sì, mi sono innamorata di Macerata. E’ veramente un posto speciale” dice con buona cadenza locale.
Studenti UniMC a lezione nel carcere di Montacuto
La docente di diritto penitenziario Lina Caraceni: “Un momento di confronto molto proficuo per fare esperienza di quanto si studia nelle aule e conoscere da vicino questa realtà”.
Un’esperienza didattica particolare, ieri, nella casa circondariale di Montacuto (AN): le studentesse e gli studenti del corso di diritto penitenziario del corso in giurisprudenza dell’Università di Macerata, guidati dalla docente Lina Caraceni, a completamento del loro percorso formativo hanno seguito una lezione dialogata sui diritti dei detenuti co-stretti tra utopia e realtà, a cui hanno preso parte una ventina di persone detenute e parte del personale che opera nell’istituto di pena. Hanno partecipato anche i volontari che quotidianamente si recano in carcere per sostenere i percorsi di recupero.
“E’ stato un momento di confronto molto proficuo per fare esperienza di quanto si studia nelle aule accademiche e conoscere da vicino la realtà del carcere – commenta Caraceni -. Un ringraziamento speciale, per aver reso possibile l’iniziativa, va alla direttrice Manuela Ceresani, al comandante della polizia penitenziaria Nicola De Filippis, alla responsabile dell’area pedagogica Rossana Barbaccia e a tutte le persone detenute che, con grande sincerità e coinvolgimento, hanno dialogato con gli studenti e le studentesse”.
L’iniziativa, che la professoressa Caraceni propone da anni e che è stata sospesa durante la pandemia, mira a sensibilizzare i futuri professionisti del settore della giustizia penale sulla centralità del tema del carcere e a favorire il superamento di stereotipi e pregiudizi che condannano le persone detenute ad una invisibilità, ad una marginalità che contrasta con gli obiettivi di recupero e di reinserimento, come imposto dall’art. 27 comma 3 della Costituzione.
Nella foto, i partecipanti all’iniziativa con la professoressa Lina Caraceni, la direttrice Manuela Ceresani, la responsabile dell’area pedagogica Rossana Barbaccia e il comandante Nicola De Filippis.



