
(AGENPARL) – mer 12 aprile 2023 MEDITERRANEO: PEREGO (FI), ACQUA ED ENERGIA SFIDE PIÙ URGENTI PER STABILITÀ AREA
“Il ‘sistema Mediterraneo’ è attualmente sottoposto a un forte stress, politico, sociale, economico, commerciale ed energetico. Deve superare la crisi economica e il problema della dipendenza energetica, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di semiconduttori, l’accesso sempre più critico alle risorse idriche e alimentari, la sicurezza delle vie di comunicazione e la protezione delle infrastrutture critiche sottomarine. Acqua ed energia sono i due elementi chiave che determineranno, e che già ora determinano, l’insorgere di instabilità, emergenze e sfide sempre più pressanti e urgenti”. Lo dichiara in un’intervista all’Espresso il Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago. Il Sottosegretario ed esponente di Forza Italia sottolinea che “tutti i Paesi dell’area mediterranea sono minacciati dalla scarsità d’acqua e si trovano ad affrontare, da un lato, l’aumento della domanda di risorse idriche e la concorrenza tra i diversi utenti: condizioni che costringono i governi a cercare alternative diverse dalla costruzione di nuove dighe e infrastrutture per i trasferimenti energetici interregionali. Dall’altro lato, gli Stati devono affrontare una situazione che sta peggiorando sotto l’effetto del cambiamento climatico e della cattiva gestione delle risorse idriche. Relativamente al contesto energetico, l’area mediterranea è caratterizzata da un notevole aumento delle importazioni di energia convenzionale: l’80% dei Paesi del Mediterraneo occidentale sono grandi importatori di energia fossile. Una situazione che richiede soluzioni alternative per soddisfare l’aumento del fabbisogno energetico ed evitare la produzione eccessiva di gas serra, con uno sguardo rivolto verso l’alternativa delle energie rinnovabili”. Perego evidenzia inoltre che il Mediterraneo è “la rotta più rapida, sicura ed economica tra Indo-Pacifico e Atlantico: una via di transito che, da sola, ospita circa il 20% del traffico marittimo mondiale. Non sorprende, quindi, che catalizzi l’interesse di attori con ambizioni globali e obiettivi connessi al controllo delle materie prime e alla disponibilità di vie commerciali, o impegnati ad aumentare la propria influenza in questo quadrante, anche attraverso la presenza militare. Occorre perciò prestare la massima attenzione e vigilare, anche nell’interesse della pace, oltre che della tutela degli interessi nazionali. La nostra sicurezza è legata a doppio filo alla stabilità di questo Mare e a quella delle aree limitrofe”.
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