
(AGENPARL) – mar 11 aprile 2023 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: No a proposta di modifica dello Statuto](https://r.news.siag.it/tr/cl/RTeAuA23on92f-vuC2DiUIydkjF417Wa4eQGnhEqARaXjilNjtL4DsDLtmz9XeV71OK06v3VGsKKPPEAil0egBLmrtRvQ280EjG_WstnfcJJCO5GqI9Sbx5qyOYyQhnfZxVpSgclyt-Gste5iFEDfzvXZqBvS1te54cl5Ryr6YWdNbfXKz1oos0zJyHii6TU5XRKn_EXYoWnaEGNYWuDREbZXAHbkBZvqtWfn-f7px7oC4X1VyMvWJcxnzaf8kIr4ANSlFQNhRnoHzplJeSQKxzD8K1DIHVW8EcNWZBFGTM)
Consiglio -Respinta dopo lunga discussione la proposta di modifica dello Statuto 1/22: secondo la maggioranza, la procedura comportava il rischio di modifiche unilaterali da parte del Parlamento. Via libera al conto consuntivo 2022 del Consiglio. Domani alle 10 la presentazione della relazione sull’attività 2022 della Difensa civica.
È stata quindi esaminata la [proposta di modifica dello statuto di autonomia n. 1/22](https://r.news.siag.it/tr/cl/ONXbdRwVobgwEDcmMEBB5l3YO8PjICoauOAMjwNCjC0AuyIKG19wB7sq4MYtK6zGvE9bniDmEK3MySjXr17iyFdTeJbeJ5-h91dxl5K5IBG0MjSRjS99tyfv-APxv0IqY5Ju_a3S4BXxxqV9KmTRz_BNSoFkU1sQYaOblPUVEAZCbp9KumCAsozZS5QgSk4mlgZLnvMVsAt25O_p755lU-5ompWj3YhG9wgfQ_5CD2C8MlF0CuTbOvv2yw69wlz-0t4hgVuMLA80zBt5GYzVWuEAss81n2XPGP2sEnXJNrwBcBzWmdPJmObo2blHXj5ASwp95fcTe-cee6kqfh0d32HzYisl6Ek7HmXAg7jonHX3pw): Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino – Alto Adige), in materia di tributi locali ed impiego dei trasferimenti di fondi statali per il finanziamento di politiche delle autonomie locali (d’iniziativa del Consiglio della Provincia autonoma di Trento). Tale proposta, che prevede l’introduzione di un nuovo articolo che semplifica l’assegnazione di fondi da parte dello Stato alle Province autonome e agli enti locali per eventi straordinari, come la pandemia da coronavirus, calamità naturali e il raggiungimento di obiettivi strategici dello Stato (compresi i fondi PNRR). aveva ricevuto [parere negativo](https://r.news.siag.it/tr/cl/FwTtKoQKsWH6ZLBxXfGWU4Qbw52K3X7WA9Mnb4QlIHsZyu40t1-Ceq44b0EC4RDku7PPvghNkvFtRQhVZArIUEzFoR_iz0oN4RcZImlcsbM1YnZqTKMXjERuCkU-_X0bcT9vUOOlHKLILG4GCOQB2J5JiUOEz7NDmm6DuklMkB_L7S6fQcDuL1EHRquxVH0Y3FFo0wIld4qt-NWTmfOIIdmRvEUS4l_7rGS3vWbBei8sOo8vu20G8qIFUpiw5Aess4BV0IfNIRy3yMrWxpNB9PkTb6q3Z_sQdyZOboANFRuZYPdeV-Gdvo6hFtaFPnIJ7vJbuYeUd-Yv52TQm5E_yksf_PZHsYU) nella commissione speciale che si occupa di questo tipo di proposte. La presidente Magdalena Amhof (SVP) ha rinunciato alla lettura della relativa relazione.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle), componente della commissione, si è detto sorpreso dalla superficialità con cui la proposta era stata trattata in quest’organo, tanto più che si trattava di una proposta formale del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, che andava in un senso più autonomistico, come emerso anche da una serie di audizioni da cui mai era emerso un intervento critico. E questo, nonostante fosse il momento più opportuno di intervenire, anche a fronte del PNRR. Dal punto di vita politico, l’approvazione in trentino con il sostegno della lega dava anche una garanzia di successo a Roma, mentre la Lega altoatesina aveva rifiutato questa proposta, quindi “non si fida della maggioranza di governo e della maggioranza parlamentare“. In quanto alla SVP, evidentemente voleva mantenere il monopolio delle modifiche allo statuto, addirittura rinunciando a fare dei passi avanti. Il presidente del Consiglio provinciale di Trento Kaswalder, che era un indubbio autonomista, aveva difeso apertamente questa modifica. Non c’erano da temere cambiamenti a Roma, e in ogni caso, anche se ci fossero stati, ci sarebbe voluta una nuova approvazione in Consiglio. La modifica avrebbe dato anche maggiore autonomia nell’utilizzo delle risorse del PNRR. Nicolini si è quindi augurato un ripensamento.
Si sapeva che la proposta era già stata presentata dai trentini in Commissione dei Dodici, ha detto Paul Köllensperger (Team K), ricordando la valutazione positiva del Consiglio provinciale di Trento. uno dei temi centrali era il PNRR., e i relativi fondi gestiti in maniera centralistica dallo Stato. La proposta modifica l’articolo 75, e questo comportava certo un rischio, perché se lo stato detraeva finanziamenti, detraeva autonomia; finché non c’era una clausola di tutela con un diritto di veto, non c’era sicurezza. Una proposta del prof. Postal avrebbe colmato questa lacuna: egli ha quindi ripercorso le diverse possibilità di modifica dello Statuto, proponendo di dare parere positivo alla proposta, proprio sulla base del fatto che essa è già in Commissione dei Dodici, ma nel contempo votare in commissione speciale il nuovo testo del prof. Postal consegnandolo ai parlamentari affinché lo portassero avanti. Dare un parere negativo oggi sarebbe stato controproducenti.
Ricordando di aver votato a favore in commissione, Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha evidenziato la contraddizione politica: una proposta votata dal Consiglio di Trento, con la maggioranza della Lega, veniva osteggiata a Bolzano dagli autonomisti e dai leghisti e sostenuta a Fratelli d’Italia: in regione poi la Lega di Bolzano avrebbe votato contro la lega di Trento, la SVP contro gli amici del PATT. Ha chiesto quindi alla maggioranza di fare chiarezza sulla questione, e di arrivare a un voto a favore come fatto da tutti gli autonomisti.
Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha evidenziato che una proposta come quella in esame, vale a dire una piccola riforma relativa all’uso autonomo dei fondi per catastrofi naturali, sarebbe sempre stata sostenuta dalla SVP, perché aumentava, seppur di poco, i poteri dell’autonomia, tant’è vero che in Trentino essa aveva trovato l’unanimità. Quindi, perché comportarsi così, facendo questo gesto verso i colleghi trentini – 35 consiglieri che avevano votato a favore? Secondo il consigliere trentino Marini, questo si doveva al fatto che la proposta veniva “dalla parte sbagliata”, ma forse c’era qualcosa di più: i colleghi SVP e il sen. Durnwalder avevano detto che la causa era giusta, ma la portavano avanti loro in commissione dei 12, invece che in parlamento. Un atteggiamento analogo a quello che aveva fatto fallire la Convenzione per l’Autonomia nella legislatura precedente: non ci si fidava delle procedure parlamentari, si preferiva procedere a pezzi nelle commissioni paritetiche, al chiuso, tra 6 o 12 persone nominata dal Governo o dalla maggioranza politica. Si evitava così una camera trasparente e democratica, come d’uso nelle normali democrazie occidentali, e si procedeva a modificare lo Statuto per nome d’attuazione, come detto dallo stesso prof. Palermo. In quest’ambito contavano solo gli esecutivi, e non le Assemblee rappresentative, che non ricevevano nemmeno l’ordine del giorno dei lavori delle Commissioni dei sei e dei Dodici. Anche Dello Sbarba ha citato l’alternativa della proposta di Postal. Se la collega Amhof, che lui stimava e che era firmataria della proposta della democrazia diretta, diceva che la procedura parlamentare comportava rischi, andava detto che erano i rischi della democrazia, e ricordato che c’era una Schutzmacht e quindi una rete protettiva. Il suo gruppo avrebbe votato a favore, ma era necessario riflettere sul futuro.
Magdalena Amhof (SVP) ha respinto le accuse di superficialità, rimandando alle diverse sedute effettuate, anche confrontandosi con esperti. Il contenuto della richiesta era condiviso, ma non il metodo: per la SVP non andava bene. I padri dello statuto avevano lottato per ogni comma. Anche Amhof ha ricordato la procedura semplificata tramite l’articolo 104 in trattativa con il governo a Roma, cosa possibile solo per il titolo 6: per questo si scartava la procedura più complicata e lunga tramite il Parlamento. Lei era favorevole alla discussione, ma per quanto riguarda lo Statuto il Parlamento poteva modificarlo unilateralmente, e questo era un rischio, mentre l’art. 104 garantiva l’intesa. Sia il prof Palermo che il prof. Postal avevano sconsigliato questa procedura. È questa la ragione per cui la proposta sarebbe stata respinta, perché le due province avevano elaborato una norma d’attuazione già trasmessa alla Commissione paritetica.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha fatto riferimento all’iter di modifica parlamentare e a quello che prevede il confronto tra il Governo provinciale e quello romano, per arrivare a una proposta che il parlamento non può modificare. Non bisognava dimenticare che al Governo c’erano i neofascisti. vero era che questo non prevedeva il coinvolgimento del Consiglio provinciale, per questo in commissione il suo gruppo lo aveva richiesto. I Sudtirolesi erano una minoranza austriaca, e questa non era un’Autonomia normale, ma speciale, che doveva percorrere vie speciali, si trattava di difendere quanto si aveva oggi come meccanismo di protezione. Nel Parlamento italiano molti non sapevano nulla della situazione della provincia. Nella commissione speciale gli stessi esperti di diritto italiani avevano detto di non seguire questo iter: in questo caso, il suo gruppo stava al fianco della SVP.
Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha preso di nuovo la parola per sottolineare che sia la procedura dell’art. 103 che quella del 104 sono procedure parlamentari. Il 104 è un po’ più garantista verso la Provincia, ma fa riferimento a legge ordinaria, e quindi non costituzionale. Tuttavia, in commissione la maggioranza aveva semplicemente votato contro la proposta, non aveva detto ”votiamo a favore purché si segua la procedura dell’art. 104”: questo si poteva fare anche ora in aula. Lo stesso senatore Durnwalder aveva detto che la proposta era giusta, ma la si sarebbe portata avanti in Commissione dei Dodici. Nemmeno lui si fidava del Governo Meloni, ma il tema delle procedure democratiche si poneva.
Anche Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha fatto un secondo intervento, sottolineando che qualsiasi modifica parlamentare dovrà ripassare per le Province e la Regione. Gli esperti sentiti a Bolzano, ha aggiunto, erano stati gli stessi sentiti a Trento: essi avevano, sì, evidenziato i pericoli, ma sostanzialmente avevano dato il via libera. Si è detto convinto ancora che la proposta, seppur giusta, arrivasse dalla parte sbagliata.
La parola è tornata a Magdalena Amhof (SVP), che ha ricordato di aver proposto un’ulteriore seduta della commissione speciale, alla presenza del presidente della provincia, per discutere di proposte alternative, compresa quella del prof. Postal, ma questo non era stato accolto da nessuno dell’opposizione. La SVP si era dimostrata disponibile al dialogo. Non si trattava di chi aveva avuto l’idea, che era condivisa, ma di evitare il rischio di modifiche senza l’intesa della Provincia di Bolzano e di quella di Trento.
Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha proposto di sospendere la seduta per elaborare un nuovo documento, come accennato da Amhof, la quale ha però detto che una volta non accolta la sua proposta in commissione, si poteva procedere alla votazione in aula.
La proposta di modificazione dello Statuto di Autonomia 1/22 “Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino – Alto Adige) in materia di tributi locali ed impiego dei trasferimenti di fondi statali per il finanziamento di politiche delle autonomie locali, composta di un solo articolo, composta di un unico articolo, è stata respinta con 10 sì, 21 no e 1 astensione.
Prima dell’esame del punto 4 dell’ordine del giorno, nomina di una nuova magistrata/un nuovo magistrato, appartenente al gruppo linguistico italiano, presso il Tribunale regionale di giustizia amministrativa – sezione autonoma di Bolzano, la seduta è stata sospesa su richiesta di Marco Galateo (Fratelli d’Italia).
I lavori riprenderanno domani mattina alle 10.00 con l’audizione della Difensora civica Gabriele Morandell, che presenterà la Relazione sull’attività 2022.
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://r.news.siag.it/tr/cl/eSRRq67KVOGA7FsWtk_e_KXvYx7uqUI37axP2FXbiYFDm7nLo-9Qu6FpzKavkdLIWaBTCxpQh5zZLjr5FlV7fBhAivJyVgqVWsmBelbf2fHhRedpvhpvDHw_gLVAuFKIM3P_z2EWi6YRjf9l46paI_FGjJfMF_2iI_H5QvuPVHrPo3RbwlFu0xz-Jqk2dxKM4TGGM68U4nNdOv4BCwOKX-Nwd_1VYli5ZdqQvW9XuyNkOyDIT2xZcuwXizjCaRnhoNqXrUmgvque_Pjw)
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